Bonus casa 2025, come cambia la mappa delle detrazioni. Confedilizia: "Con tagli più nero"

Economia
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Introduzione

La Legge di bilancio approdata nei giorni scorsi alla Camera ridisegna il panorama delle agevolazioni fiscali nell'edilizia tra nuove aliquote, alcune conferme e stop definitivi. Secondo Confedilizia, le modifiche rischiano di aumentare il ricorso al sommerso da parte di contribuenti attratti dalla prospettiva di un piccolo sconto immediato in fattura al posto di rimborsi "incerti" spalmati nell'arco di dieci anni

Quello che devi sapere

Il commento di Confedelizia

  • Per Giorgio Spaziani Testa, presidente dell’associazione che riunisce i proprietari di case, con le modifiche previste gli interventi edilizi rischiano di subire "notevoli complicazioni" insieme a una crescita del nero e ad un "degrado del patrimonio immobiliare italiano". "Nessuno si sogni di obbligare i proprietari a qualsivoglia intervento, tantomeno a quelli richiesti dalla direttiva europea sulle case green", dice il numero uno di Confedilizia

 

Per approfondire:

La rubrica di Carlo Cottarelli: "Perché l’economia mondiale crescerà, nonostante guerre e inflazione"

Il commento di Confedelizia

Ecobonus

  • Tra le misure destinate dal prossimo anno a cambiare volto c’è l’Ecobonus. L’incentivo attuato tramite sgravi Irpef o Ires oscilla dal 50 al 65% ma può raggiungere l’85% su alcuni interventi nei condomini. Nel 2025 lo sconto scenderà al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili. Il calo proseguirà anche negli anni successivi quando lo sconto sulla prima casa non andrà oltre il 36%, mentre si fermerà al 30% per le altre tipologie. Cambia inoltre la batteria di interventi detraibili che dal prossimo anno osserveranno tutti la medesima aliquota senza più distinzioni tra singole unità e parti comuni di condominio

Bonus ristrutturazioni

  • Dopo le voci su un brusco ridimensionamento, anche per il prossimo anno il bonus ristrutturazione resterà al 50%, ma solo per la prima casa e con un tetto di spesa pari a 96mila euro. Per tutti gli altri immobili, dal prossimo anno l’agevolazione calerà al 36% così come il tetto di spesa coperto (48mila euro). Sulla scia dell’Ecobonus, l’incentivo sulle ristrutturazioni proseguirà la sua discesa nel 2026-27

Sismabonus

  • Un'ulteriore agevolazione destinata a mutare aspetto dal prossimo anno è il Sismabonus indirizzato ad opere di potenziamento strutturale su abitazioni e immobili adibiiti per attività produttive. Dall’aliquota attuale che ammette detrazioni fino all'85%, l’incentivo si ridurrà al 50% per la prima casa e al 36% per altre tipologie

Superbonus

  • Dopo le riduzioni degli ultimi anni, il Superbonus passerà dal 70 al 65% e riguarderà unicamente gli interventi per i quali è stata presentata la Cilas (o la delibera condominiale) entro la data del 15 ottobre 2024. L’aliquota "simbolo" del 110 è destinata a sopravvivere solo per immobili situati in zone colpite da catastrofi naturali

Conferme e stop

  • Sempre sul fronte casa, l’addio nel 2025 è più vicino per il bonus verde, detrazione Irpef del 36% destinata alla sistemazione di terrazzei e aree verdi in edifici private. Verso la cancellazione è anche il bonus decoder TV, agevolazione fino al 50% per l’acquisto di apparecchi omologati con i nuovi standard tecnologici. Conferme arrivano invece per quanto concerne il bonus mutui per gli under 36 e il bonus mobili ed elettrodomestici che per il 2025 rimarranno al 50% con un tetto di spesa di 5mila euro

Il rischio del nero

  • Come si evince dalle nuove aliquote, la riduzione degli sconti apre la strada a nuove soluzioni, in particolare per i proprietari di seconde case. Secondo Confedilizia, di fronte alla prospettiva di detrazioni "flebili" spalmate su base decennale, l’alternativa del piccolo sconto immediato in nero potrebbe risultare più stimolante

La lotta all'evasione fiscale

  • La modifica agli sconti edilizi per i prossimi anni e lo spettro di un "ritorno di moda" del nero non tiene però conto delle verifiche messe in campo dall’Agenzia delle Entrate, mirate a prevenire l’evasione fiscale anche nel settore del mattone

Il tetto alle detrazioni

  • In secondo luogo, a rivoluzionare lo scenario negli sconti edilizi è anche la stretta sulle detrazioni. Alla discesa delle agevolazioni si somma il nuovo tetto di rimborsi riconosciuti per le spese sostenute da nuclei con redditi medio-alti. Per chi dichiara più di 75mila euro le detrazioni non supereranno i 14mila euro. Mentre sarà di 8mila euro per i contribuenti con più di 100mila euro

Il peso del quoziente familiare

  • A incidere sulle scelte di proprietari potenzialmente interessati ad avviare lavori edilizi in casa – prima o seconda – è anche il numero di figli. Con l’introduzione del meccanismo di quoziente familiare, il tetto massimo delle detrazioni verrà modulato in base all’ampiezza del nucleo. Ipotizzando, per esempio, un single senza figli con un reddito superiore ai 75mila euro intenzionato a ristrutturare casa, la quota di rimborsi riconosciuti riuscirebbe a coprire solo una minima parte delle opere detraibili

Per approfondire:

Manovra 2025, chi pagherà più tasse il prossimo anno? Gli aumenti previsti