Manovra, stretta sulle detrazioni: come cambia il tetto a seconda del reddito

Economia
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Introduzione

La legge di Bilancio è stata trasmessa alla Camera dopo la firma del presidente della Repubblica Mattarella. Tra le misure c’è la revisione delle tax expenditures: con il riordino arrivano paletti per i redditi oltre i 75mila euro ma con vantaggi che crescono in base al numero dei figli. Escluse le spese sanitarie e quelle per i mutui sulla casa. Ecco le simulazioni per single o famiglie.

Quello che devi sapere

Come cambiano le detrazioni

  • Un single con reddito tra i 75mila e i 100mila euro potrà detrarre il prossimo anno un importo massimo di 7mila euro di spese (al netto di quelle sanitarie), che scendono a 4mila se il reddito sale oltre i 100mila euro l’anno, secondo il calcolo che si evince dalla revisione delle tax expenditures prevista dalla manovra.

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Le differenze del tetto a seconda dei figli

  • Il tetto per tutte le detrazioni per la fascia di reddito tra i 75mila e i 100mila euro viene, infatti, fissato a 14mila euro ma la cifra resta invariata solo se si hanno più di due figli a carico o un figlio portatore di handicap. Se non si hanno figli, per effetto del meccanismo di quoziente familiare introdotto, la cifra va moltiplicata per un coefficiente dello 0,5 e dunque dimezzata a 7mila euro. Se si ha un figlio a carico il coefficiente da applicare è lo 0,7 dunque la somma sale a 9.800 euro e a 11.900 se si hanno due figli a carico.

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La simulazione per i redditi più alti

  • Stesso meccanismo per i redditi superiori a 100mila euro: la cifra massima detraibile di 8mila euro resta invariata per chi ha più di due figli o un figlio portatore di handicap. Per un individuo con un reddito oltre i 100mila euro senza figli la spesa massima detraibile è della metà, ovvero 4mila euro che salgono a 5.600 (coefficiente 0,7) se si ha un figlio a carico la cifra detraibile e di 6.800 euro se si hanno due figli

La simulazione per i redditi più alti

Lo schema

  • Ecco schematicamente gli effetti previsti:

Redditi tra 75.000 e 100.000 euro: tetto di 14.000 euro che diventa:

- senza figli a carico: 7.000 euro (coefficiente 0,50)  

- 1 figlio a carico: 9.800 euro (coefficiente 0,70)  

- 2 figli a carico: 11.900 euro (coefficiente 0,85)

- più di 2 figli a carico o portatore handicap: 14.000 euro (coefficiente 1)

 

 

Redditi superiori a 100.000 euro: tetto di 8.000 euro che diventa:

- senza figli a carico: 4.000 euro (coefficiente 0,50)  

- 1 figlio a carico: 5.600 euro (coefficiente 0,70)

- 2 figli a carico: 6.800 euro (coefficiente 0,85)

- più di 2 figli a carico o portatore handicap: 8.000 euro (coefficiente 1)

Spese sanità fuori da detrazioni

  • Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra, secondo il testo depositato dalla Camera. "Sono escluse dal computo dell'ammontare complessivo degli oneri e delle spese - si legge - le spese sanitarie detraibili" così come "sono esclusi" gli oneri "sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024". Inoltre "a fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale"

Spese sanità fuori da detrazioni

Le critiche

  • Queste novità hanno già sollevato alcune critiche. La Cida, la confederazione sindacale che rappresenta unitariamente dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato, in una nota lamenta che la scure fiscale penalizza il ceto medio attraverso l'annullamento delle detrazioni. "Questi tagli rischiano di impattare negativamente proprio su quelle poche famiglie e lavoratori che con i loro redditi contribuiscono alla sostenibilità del sistema, pagando le tasse, finanziando il welfare, sostenendo l'economia. Senza una visione a lungo termine che tenga conto delle diverse realtà economiche e professionali, finiremo per far passare un messaggio depressivo: vale a dire, che in questo Paese non conviene eccellere, non conviene impegnarsi, non conviene produrre", dice Stefano Cuzzilla, presidente Cida. "I nuovi tagli ai massimali delle detrazioni si aggiungerebbero a quelli che già oggi colpiscono le fasce reddituali superiori. È un refrain che si ripete ogni volta. Non si può attingere sempre dai soliti noti senza restituire loro né servizi né agevolazioni". Le conseguenze di questa tagliola sulle detrazioni si avranno anche sul sistema di welfare e sull'attrattività del lavoro subordinato verso tipologie ad alta specializzazione/qualificazione, quelle che servono a gestire transizione digitale, cambiamento organizzativo e innovazioni varie". "Facciamo appello a governo e Parlamento affinché la Legge di Bilancio trovi soluzioni che garantiscano una maggiore equità e sostenibilità, tenendo conto del valore strategico che i dirigenti apportano al sistema Paese" conclude.

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