Dalle pensioni minime al bonus stipendi, gli aumenti previsti dalla Manovra 2025

Economia
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Introduzione

Il testo della Manovra di bilancio 2025, approvato dal Quirinale, è stato depositato alla Camera. Contiene 144 articoli, che comprendono le misure fiscali, come il taglio del cuneo e il riordino delle detrazioni, le norme sulle pensioni e quelle sulla revisione della spesa

Quello che devi sapere

Manovra, pensioni e stipendi: aumenti in arrivo

  • Novità sul fronte delle pensioni, in Manovra, a partire dall’aumento dei trattamenti minimi. Ma ci sono novità anche per i lavoratori che beneficeranno degli effetti del taglio del cuneo fiscale, reso strutturale. Ecco tutto quello che occorre sapere

Per approfondire:

Manovra 2025, tutti i bonus della Legge di Bilancio: le novità

L'aumento delle pensioni minime

  • Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell'1,3% nel 2026. Quest'anno scadeva l'aumento del 2,7% previsto con la legge di Bilancio per il 2024. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all'aumento del 2,7% dato l'anno scorso maggiorata con il recupero dell'inflazione pari all'1%

 

Pensione vecchiaia, anticipo 16 mesi a madri con almeno 4 figli

  • Insieme alla proroga delle misure di flessibilità in uscita Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, per le lavoratrici madri con 4 o più figli si aggiunge la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con un anticipo di 16 mesi. Viene essenzialmente eliminato il limite massimo di dodici mesi attualmente in vigore

Fondi integrativi con il Tfr per andare in pensione

  • Sempre sul fronte pensionistico, nella Manovra dovrebbe essere inclusa anche la possibilità di usare i fondi integrativi alimentati con il Tfr per consentire di andare in pensione a coloro che non hanno raggiunto l'importo dell'assegno sociale con il sistema contributivo. Si potrà così andare in pensione di vecchiaia a 67 anni. Sembra però tramontata - per l'opposizione della Ragioneria - la possibilità di usare il Tfr versato nei fondi pensione per anticipare la pensione a 64 anni, raggiungendo un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l'assegno sociale

Incentivi per restare al lavoro

  • Confermata l'agevolazione per chi decide di avvalersi del bonus Maroni. Così, i lavoratori con i requisiti per l'accesso a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi oltre al periodo di finestra mobile) che decidessero di restare al lavoro "possono rinunciare all'accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico" e riceverli in busta paga. Il datore di lavoro li verserà nella retribuzione e sarà esonerato dal versamento di questa quota all'Inps. Si chiarisce anche che questi contributi (che ammonano al 9,19% della retribuzione) non vanno a formare il reddito

Tetto a compensi enti per nomine da primo gennaio

  • I compensi corrisposti agli organi amministrativi di vertice degli enti e degli organismi che rientrano nell'elenco Istat individuati con Dpcm, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro giugno 2025, nonché degli enti, organismi e fondazioni che ricevono, "anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma", contributi a carico della finanza pubblica, "non possono superare il limite dell'importo annuo corrispondente al 50% del trattamento economico complessivo annuo lordo spettante al primo presidente della Corte di cassazione", prevede il testo della Legge di bilancio in cui si specifica che la norma vale per le nomine a partire dal primo gennaio 2025

Gli enti esclusi dal tetto compensi

  • Non tutti gli enti che ricevono contributi pubblici rientreranno nel nuovo tetto ai compensi. Saranno infatti esclusi gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti locali e i loro organismi ed enti strumentali e gli enti del Servizio sanitario nazionale. La norma non si applica all'Istat, all'Inps, all'Inail, alle Agenzie fiscali, alle autorità indipendenti. Esclusi anche "i trattamenti economici e agli emolumenti comunque denominati per l'esercizio di funzioni direttive, dirigenziali o equiparate o in ragione di rapporti di lavoro subordinato, erogati dalle autorità amministrative indipendenti, dagli enti pubblici economici e dalle pubbliche amministrazioni, incluso il personale di diritto pubblico"

Cambia e si allarga il taglio del cuneo fiscale

  • Passando al capitolo stipendi e lavoro dipendente, cambia e diventa strutturale il taglio del cuneo fiscale, che consentirà di rafforzare le busta paga dei lavoratori dipendenti con reddito fino a 40mila euro (e non più quindi solo fino a 35mila euro). La Manovra conferma le attuali aliquote Irpef e alza la base delle detrazioni sul lavoro da 1.880 a 1.955 euro. Poi prevede, fino a 20mila euro di reddito, il riconoscimento di un bonus non tassabile che varia in funzione del guadagno: 7,1% fino a 8.500 euro, 5,3 per cento tra 8.500 e 15mila euro, 4,8 per cento tra 15mila e 20 mila euro. Superato questo importo si passa ad un meccanismo di detrazioni aggiuntive che vanno riconosciute in busta paga: mille euro tra 20mila e 32mila euro, e poi un decalage fino a 40mila euro.

Nuovi fringe benefits

  •  L’ampliamento del taglio del cuneo fiscale è accompagnato dall'aumento dei fringe benefits per i nuovi assunti che accettano di trasferire la loro residenza oltre i 100 chilometri. Si tenta così di far aumentare la mobilità del lavoro. Per loro, ha annunciato il ministro Giorgetti, il bonus fiscale arriverà fino a 5mila euro

Bonus nuove nascite

  •  Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal 1  gennaio 2025 è riconosciuto un importo unatantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. L'importo, che non concorre alla formazione del reddito complessivo, viene corrisposto per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell'Unione europea, o suoi familiari, titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadini di uno Stato non appartenenteall'Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico dilavoro autorizzato a svolgere un'attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolari di permesso di soggiornoper motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi, residenti in Italia. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente deve avere una condizione economica corrispondente a un valore Isee nonsuperiore a 40.000 euro annui

Il bonus nido diventa strutturale (e viene esteso a tutti)

  • Viene esteso a tutti e reso strutturale il bonus nido, sempre per i nuclei familiari con un Isee fino a 40mila euro. A sostegno della misura vengono stanziati 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni di euro per l'anno 2026, 194 milioni di euro per il 2027, 197 milioni di euro per il 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2029. Confermata anche l'esclusione dell'assegno unico del computo dell'Isee per la richiesta dell'agevolazione

Bonus mamme anche per le lavoratrici autonome

  • Il bonus mamme viene esteso alle lavoratrici autonome, anche se con un tetto di reddito fino a 40mila euro. La legge prevede che le lavoratrici, che non abbiano optato per un regime forfetario, potranno usufruire, se hanno due figli, di una decontribuzione fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo e, nel caso delle mamme con tre figli fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. Per l'esonero è fissato un limite di spesa di 300 milioni di euro annui

Congedo parentale all'80% esteso a 3 mesi

  • Potenziato anche il congedo parentale per le madri e i padri fino al sesto anno di vita dei figli: viene esteso dal 60% all'80% della retribuzione, da due a tre mesi

Tetto detrazioni sopra 75mila euro, stretta su monoreddito

  • Arriva un giro di vite sulle detrazioni per chi ha un reddito oltre i 75mila euro annui, anche se sono previsti vantaggi crescenti in base al numero dei figli. La Legge di Bilancio prevede infatti che i cittadini con reddito compreso tra i 75mila e i 100mila euro potranno detrarre fino a un massimo di 14mila euro. La cifra scende a 8mila per chi va oltre i 100mila euro. Se non si hanno figli la cifra viene dimezzata (moltiplicata per il coefficiente di 0.5), per chi ha un solo figlio ridotta moltiplicando per un coefficiente di 0.85. Resta invece piena se si hanno più di tre figli o figli con disabilità. Un contribuente oltre i 100mila senza figli potrà detrarre a conti fatti 4mila euro

Spese sanità fuori da detrazioni

  • Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra. "Sono escluse dal computo dell'ammontare complessivo degli oneri e delle spese - si legge nel testo - le spese sanitarie detraibili" così come "sono esclusi" gli oneri "sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024". Inoltre "a fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale"

Carta del Docente anche ai supplenti annuali

  • La Carta del Docente (in via strutturale) arriverà anche agli insegnanti con contratto di supplenza annuale. Per ora il valore resta di 500 euro, ma non è detto che lo sia anche nei prossimi anni. Le parole 'nominale di euro' - si legge nel testo della Manovra - sono infatti sostituite dalle seguenti: "Fino ad euro". Si specifica poi che "con decreto del ministero dell'Istruzione, di concerto con il ministero dell'Economia e delle finanze, sono definiti i criteri e le modalità di assegnazione della Carta nonché annualmente l'importo nominale della stessa sulla base del numero dei docenti di cui al primo periodo e delle risorse"

Stop al sussidio di disoccupazione per i rimpatriati

  • Dal prossimo anno sparirà il sussidio di disoccupazione per i lavoratori rimpatriati, quello previsto dalla legge n.402 del 1975. La norma vigente prevede che in caso di disoccupazione derivante da licenziamento o da mancato rinnovo del contratto di lavoro stagionale da parte del datore di lavoro all'estero, i lavoratori italiani rimpatriati e i lavoratori frontalieri abbiano "diritto al trattamento ordinario di disoccupazione per un periodo di 180 giorni, detratto il periodo eventualmente indennizzato in base a norme di accordi internazionali". Nel testo della Legge di Bilancio però si legge: "La legge 25 luglio 1975, n. 402 non si applica alle cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a partire dal 1° gennaio 2025"

Sgravi per lavoro notturno e straordinari nel turismo

  • Allo scopo "di garantire la stabilità occupazionale e di sopperire all'eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale" viene riconosciuto "un trattamento integrativo speciale" - che non concorre alla formazione del reddito - del 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alla prestazione di lavoro straordinario "ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e ai lavoratori del comparto del turismo, ivi inclusi gli stabilimenti termali". È valido per il periodo dal 1° gennaio al 30 settembre 2025

Aumento indennità per medici specializzandi

  • In Manovra entrano anche gli aumenti al trattamento economico dei medici specializzandi, per cui è previsto un maggiore aumento economico per alcune specializzazioni considerate meno ambite. Per i medici in formazione specialistica, a decorrere dall'anno accademico 2025/2026 "la parte fissa del trattamento economico è aumentata per tutte le specializzazioni di una percentuale pari al 5 per cento e la parte variabile è aumentata di una percentuale pari al 50 per cento per le seguenti specializzazioni: Anatomia patologica, Anestesia Rianimazione, Terapia Intensiva e del dolore, Audiologia e foniatria, Chirurgia Generale, Chirurgia Toracica, Farmacologia e Tossicologia Clinica, Genetica medica, Geriatria, Igiene e medicina preventiva, Malattie Infettive e Tropicali, Medicina di comunità e delle cure primarie, Medicina d'emergenza-urgenza, Medicina e Cure Palliative, Medicina interna, Medicina nucleare, Microbiologia e virologia, Nefrologia, Patologia Clinica e Biochimica Clinica, Radioterapia, Statistica sanitaria e Biometria"
  • Previsto anche l'incremento dell'indennità di specificità di dirigenza sanitaria non medica

Aumenti per infermieri, professioni sanitarie e indennità di PS

  • Aumenti anche per gli infermieri. Ai fini del "riconoscimento e della valorizzazione delle competenze e delle specifiche attività svolte dagli infermieri dipendenti dalle aziende e dagli enti del Servizio sanitario nazionale - si legge in Manovra - nell'ambito della contrattazione collettiva nazionale, gli importi dell'indennità di specificità infermieristica per il triennio 2019-2021, sono incrementati, nei limiti degli importi complessivi lordi di 35 milioni di euro per l'anno 2025 e di 285 milioni di euro annui a decorrere dal 2026". 
  • Aumentano anche le indennità dei dipendenti del Ssn appartenenti alle professioni sanitarie della riabilitazione, della prevenzione, tecnico-sanitarie e di ostetrica, alla professione di assistente sociale nonché agli operatori sociosanitari: nell'ambito della contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2019-2021, sono incrementate nei limiti degli importi complessivi lordi, di "15 milioni di euro per l'anno 2025 e di 150 milioni di euro annui a decorrere dal 2026". 
  • Cresce infine l'indennità di Pronto soccorso, per riconoscere le particolari condizioni di lavoro di medici e sanitari di questo settore: con decorrenza dal 1° gennaio 2025, l'aumento è di "50 milioni di euro complessivi, di cui 15 milioni di euro per la dirigenza medica e 35 milioni di euro per il personale del comparto sanità e con decorrenza dal 1° gennaio 2026 di ulteriori 50 milioni di euro complessivi, di cui 15 milioni di euro "

Per le banche arriva il rinvio delle deduzioni

  • Cambiando settore, per le banche nel testo entra il rinvio delle deduzioni delle quote delle svalutazioni e perdite dei crediti e dell'avviamento correlate alle Dta, le imposte differite attive. Il governo conta così di incassare 4 miliardi di euro nel 2025 e 2026. Nella Legge di Bilancio si legge che la deduzione della quota dell'11% dei componenti negativi ai fini Ires e dell'Irap del 2025 è differita "in quote costanti, al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2026 e ai tre successivi". Quella del 4,7% per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2026, "è differita, in quote costanti, al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2027 e ai due successivi". Quelle del 13% e del 10% per i periodi d'imposta 2025 e 2026 sono differite "in quote costanti, rispettivamente" al 2026 e ai tre anni successivi e al 2027 e ai due anni successivi.

Per approfondire:

Manovra 2025, quanti soldi ha stanziato il governo per la sanità? I DATI