Bonus Maroni 2024, a novembre torna l’incentivo per chi rinuncia a Quota 103: cosa sapere
EconomiaIntroduzione
La misura garantisce un aumento netto in busta paga tramite un esonero contributivo riservato a chi decide di continuare a lavorare anche se ha già maturato i requisiti per l’uscita anticipata (62 anni d’età e 41 anni di contributi).
Quella di novembre sarà l’ultima tranche di pagamenti per l'anno in corso ed è destinata ad una categoria specifica di lavoratori del pubblico impiego che non hanno ricevuto l'incentivo nei mesi scorsi. Intanto, nella Manovra si profila una decontribuzione simile come incentivo ulteriore per chi ritarda il pensionamento
Quello che devi sapere
Bonus Maroni a novembre
- In attesa di novità sul fronte previdenziale con la Legge di Bilancio 2025, dal 1° novembre scatta l'ultima erogazione del bonus Maroni, l’incentivo destinato ai dipendenti che decidono di ritardare l’uscita anticipata dall’attività pur avendo i requisiti. Ecco come funziona
Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: "L'economia cinese è nei guai. Ma sono anche affari nostri"
Quota 103
- La misura è riservata ai lavoratori che hanno maturato i requisiti previsti da Quota 103, ovvero il raggiungimento di 62 anni d’età e 41 anni di contributi
Perché si chiama così
- Introdotto una prima volta tra il 2004 e il 2007 dall’allora ministro del Welfare Roberto Maroni (scomparso nel 2022), la versione rivisitata del bonus assicura un balzo dello stipendio netto attraverso un esonero contributivo che per quest’anno è del 9,19%, pari all’aliquota massima del contributo “Invalidità, Vecchiaia e Superstiti"
A chi conviene
- Nello specifico, il bonus risulta più appetibile per i dipendenti che percepiscono uno stipendio annuo superiore ai 35mila euro. Sotto quella soglia infatti i contributi sono già stati ridotti, rispettivamente del 7% per i redditi sotto 25mila euro e del 6% tra i 25 e i 30mila euro, con conseguente aumento delle buste paga
Il calendario Inps
- Per l’erogazione del bonus l’Inps ha stilato un calendario, partito il 2 agosto scorso, in base alle categorie di dipendenti che hanno diritto a usufruire del contributo. All’inizio del prossimo mese si apre l’ultima tranche di pagamenti riconosciuti ai lavoratori che non hanno ricevuto il contributo in precedenza
Le categorie interessate
- Come previsto dal calendario dell’Istituto di previdenza, il 1° novembre scatta il pagamento del bonus solo per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni - di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto legislativo n. 165 del 2001 - ove il trattamento pensionistico sia liquidato da una gestione diversa da quella esclusiva dell’Assicurazione generale obbligatoria (Ago)
Altri requisiti
- Per l'ottenimento del bonus Maroni è necessario inoltre non risultare titolari di pensione diretta, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità, a carico, anche pro quota, delle gestioni previste dall’articolo 14.1 del Decreto legge n.4 del 2019. Inoltre, non si deve perfezionare il requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia nel caso di contribuzione accreditata in due o più gestioni previdenziali, o quello dell’età anagrafica inferiore richiesta per la pensione di vecchiaia ai sensi di disposizioni di legge più favorevoli, nelle ipotesi in cui sia presente contribuzione in un’unica gestione
Per il datore di lavoro
- Non cambia niente invece per il datore di lavoro, perché dovrà comunque versare all’Inps la quota di contribuzione a suo carico. Di norma è pari al 23,81%
Come fare domanda
- Per richiedere il bonus Maroni esistono diverse opzioni. È possibile fare domanda direttamente dal sito internet Inps, accedendo tramite Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, Cns (Carta Nazionale dei Servizi) o Cie (Carta di Identità Elettronica), seguendo il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” e proseguendo all’interno dell’area tematica “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”
Altre modalità
- In alternativa si possono utilizzare i servizi telematici offerti dagli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge. In questo caso il lavoratore può richiedere il supporto degli esperti del patronato che possono presentare per suo nome e conto la domanda. O ancora contattare il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori)
Le fasi successive
- A questo punto, il riconoscimento della misura segue questo percorso: l’Inps, una volta ottenuta la domanda da parte del lavoratore, provvede a certificare allo stesso (previa comunicazione al datore di lavoro) il raggiungimento dei requisiti minimi pensionistici per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile. Lo deve fare entro 30 giorni dalla richiesta o dall’acquisizione della documentazione integrativa necessaria. Quindi il datore di lavoro, una volta acquista la certificazione, procede all’eventuale recupero, a conguaglio, delle contribuzioni pensionistiche eventualmente già versate
Le novità in Manovra
- Come annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, la prossima Manovra introdurrà "un innovativo meccanismo di incentivazione alla permanenza in servizio su base volontaria" con "un incentivo significativo sul fronte fiscale". A tal proposito si parla di una detassazione del 9,19% di contribuzione a carico del lavoratore, quota corrispondente all'attuale bonus Maroni
Per approfondire: Pensioni, novità Manovra (senza riforma): rivalutazioni e incentivi per restare al lavoro