Manovra, taglio agli sconti fiscali: chi vince e chi perde
EconomiaUn miliardo dal taglio degli sconti fiscali, quelli che si ottengono con la dichiarazione dei redditi. Questa l'intenzione del governo, che studia un meccanismo che premierebbe le famiglie numerose con redditi bassi. Ci rimetterebbero single, coppie senza figli e chi ha redditi più alti. Nel mirino la vasta gamma di rimborsi: da quelli per le medicine agli interessi sui mutui, passando per le spese di ristrutturazione della casa
Single e con un buon stipendio. E’ questo l’indiziato principale: con la nuova manovra chi si trova in questa situazione dall’anno prossimo rischia di avere meno sconti fiscali e, quindi, in pratica finirebbe per pagare più tasse.
La sforbiciata vale un miliardo
La prospettiva di un maggior carico su alcuni tipi di contribuenti riguarda le detrazioni, che Palazzo Chigi vuole tagliare per ricavare circa un miliardo. Parliamo dei rimborsi che si ottengono con la dichiarazione dei redditi, una folta giungla che comprende categorie molto popolari: dalle spese per le medicine agli interessi sul mutuo per la casa, passando per la ristrutturazione dell’abitazione principale.
Nuovo sistema allo studio
Il sistema è ancora da mettere a punto ma la logica è questa. Verrebbe premiato chi ha una famiglia numerosa e un reddito basso, per cui in questi casi dovrebbero esserci più soldi in tasca. Ci perderebbe, invece, chi ha pochi - o non ha - figli a carico (o altri familiari) e ha stipendi più alti.
Si terrà conto del reddito e del numero di figli
L’operazione dovrebbe funzionare così: si fisserebbero delle soglie sui guadagni oltre le quali i rimborsi dello Stato sulle spese si assottiglierebbero. Così, per esempio, se si sono sborsati 8mila euro per visite mediche e farmaci, chi vive da solo avrebbe indietro la metà di quanto otterrebbe una famiglia con tre figli.
Nulla cambia per il passato
In pratica, le detrazioni non sarebbero più uguali per tutti. Questo nuovo meccanismo riguarderebbe le spese che si affronteranno a partire dal 2025 (e da scontare con la dichiarazione del 2026). Non cambierebbe nulla per le vecchie spese: chi – ad esempio - ha restaurato anni fa l’appartamento, continuerebbe a ricevere gli stessi rimborsi.