Mutui, come cambia la rata con il nuovo taglio dei tassi della Bce: l'andamento

Economia

Introduzione

La Banca centrale europea (Bce) ha deciso di ridurre nuovamente i tassi di interesse, segnando il terzo taglio consecutivo di 25 punti base. Con questa decisione, il tasso sui depositi è sceso al 3,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40%, mentre il tasso sui prestiti marginali è ora al 3,65%. Questo intervento mira a stimolare l'economia europea, riducendo il costo del denaro e allentando la pressione sui mutuatari

Quello che devi sapere

L'impatto più immediato sui mutui

L'impatto più immediato di questo taglio sarà quindi percepito dai cittadini che hanno un mutuo o stanno pensando di acquistar casa. Infatti, il calo dei tassi si traduce direttamente in un costo dei mutui più contenuto

Si alleggeriscono le rate mensili

La riduzione del costo del denaro rende infatti i finanziamenti per l'acquisto di una casa più accessibili, contribuendo a far ripartire il mercato immobiliare. Il tasso Euribor a tre mesi, che funge da riferimento per molti mutui a tasso variabile, rifletterà il taglio dei tassi BCE. Secondo alcune simulazioni, il risparmio per le famiglie potrebbe essere significativo, alleggerendo così il peso delle rate mensili

Codacons: "Possibili risparmi tra i 13 e i 30 euro al mese"

Per il Codacons, il taglio determinerà un risparmio, sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. Per un mutuo a tasso variabile a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro – analizza il Codacons – Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua

In calo sia mutui a tasso fisso sia quelli a tasso variabile

Secondo i calcoli di idealista/mutui, la rata per un mutuo a 30 anni da 200 mila euro a tasso variabile con spread allo 0,75 per cento scenderà dai 1026 euro di gennaio 2024 ai 925 euro di oggi – con un risparmio di 101 euro mensili e 1.212 euro annuali. In calo anche i mutui a tasso fisso che passano da una rata di 843 euro al mese in media a inizio anno per un mutuo con scadenza a 30 anni e spread allo 0,5 per cento agli attuali 792 euro, con un risparmio di 51 euro mensili e 612 euro annuali

Crif: "I mutui tornano a correre, a settembre domande +19%"

La decisione della Bce potrebbe dare ulteriore impulso alla richiesta di mutui. Secondo i dati forniti da Crif, la domanda di mutui è già in crescita, con un aumento del 19% solo nel mese di settembre, segno di un rinnovato interesse da parte dei consumatori verso l'acquisto di immobili. Nel terzo trimestre, sempre secondo le stime diffuse da Crif, l'importo medio richiesto subisce un leggero aumento (+1,6%), con un valore complessivo di 146.469 euro

Italiani tornano a guardare al mercato immobiliare

Anche la ricerca "Changes Unipol", elaborata da Ipsos, conferma che gli italiani stanno reagendo in modo positivo alla recente riduzione dei tassi di interesse avviata dalla Banca centrale europea. L'indagine rileva che il 34% delle persone interessate all'acquisto di una casa ritiene che il taglio dei tassi rappresenti un incentivo significativo per sottoscrivere un mutuo, specialmente per la prima abitazione. Tuttavia, l'impatto è inferiore per chi pensa a una seconda casa (16%) o alla ristrutturazione (21%)

Mutui per la prima e seconda casa: le differenze tra generazioni

La ricerca "Changes Unipol" evidenzia anche importanti differenze generazionali. I giovani della Generazione Z sembrano particolarmente motivati dal taglio dei tassi per acquistare la prima casa, con il 51% che lo considera un incentivo. Per la seconda abitazione, invece, sono maggiormente interessati la Generazione X (21%) e i Baby Boomer (23%). Anche la ristrutturazione della casa è un interesse soprattutto della Generazione Z (32%) e della Generazione X (27%)

Rinegoziazione dei mutui: Millennial al primo posto

I Millennial si distinguono per la loro maggiore propensione a rinegoziare i mutui, con il 47% che considera questa opzione, rispetto a una media nazionale del 38%. Al contrario, i giovani della Generazione Z (34%) e i Baby Boomer (27%) si mostrano più scettici, in parte perché molti di loro hanno già rinegoziato i propri mutui in passato

Il quadro dei mutui tra le famiglie italiane

Circa 4 italiani su 10 vivono in una famiglia con un mutuo attivo, con percentuali più alte tra i Millennial e la Generazione Z (quasi il 50%). Anche tra i Baby Boomer, un 20% ha ancora un mutuo in corso, principalmente per l'acquisto della prima o seconda casa o per ristrutturazioni. Tuttavia, solo il 35% degli italiani che hanno già sottoscritto un mutuo si dichiara soddisfatto delle condizioni economiche attuali, mentre il 56% si ritiene soddisfatto

Difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo

Un dato preoccupante che emerge dallo studio "Changes Unipol" è che quasi 1 italiano su 2 ha avuto problemi nel pagamento di almeno una rata del mutuo. Le difficoltà sono legate prevalentemente a motivi economici, come l’aumento del costo della vita, che colpisce soprattutto i Baby Boomer (54%), e spese impreviste, che rappresentano il principale ostacolo per la Generazione X (42%)

Le aspettative sugli ulteriori tagli dei tassi di interesse

In media, gli italiani desiderano un ulteriore taglio dei tassi di interesse del 2,6%. Tra i Millennial, la Generazione X e i Baby Boomer, 1 su 5 vorrebbe una riduzione superiore al 2%. Tuttavia, il 60% degli italiani sostiene che un tasso di interesse ancora elevato li porta a posticipare la decisione di sottoscrivere un mutuo, soprattutto tra i Baby Boomer (65%). In controtendenza, il 48% della Generazione Z non è disposto ad aspettare ulteriori riduzioni

Mutuionline: "Ci aspettiamo ulteriori interventi dalla Bce"

"L'inflazione nell'area Euro è vicina all'obiettivo del 2% e come previsto Christine Lagarde ha deciso di abbassare i tassi di altri 25 punti base: si tratta di un altro segnale molto positivo per il mercato. Ci aspettiamo ulteriori tagli anche nei prossimi mesi", ha affermoa Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it dopo la decisione della Bce che "si rifletterà sui tassi Euribor, indice sul quale vengono calcolati quelli dei mutui variabili. Chi ha scelto questo tipo di finanziamento vedrà quindi abbassarsi il tasso di interesse, con la rata mensile in calo di 20 euro su un mutuo da 150.000 euro a 20 anni"