Manovra 2025, Giorgetti: "No a nuove tasse. Ai Ministeri chiedo di tagliare spese inutili"

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Il ministro dell'Economia torna a rassicurare i cittadini: la Legge di Bilancio non aumenterà la tassazione. Tutto il contrario: il governo intende aiutare i cittadini più bisognosi (fa l'esempio di "chi ha figli in età giovane o scolare"). Poi lancia un monito ai colleghi, che martedì 15 ottobre si riuniranno in Consiglio dei ministri per l'approvazione del Documento programmatico di bilancio. Se non rinunceranno loro alle "spese totalmente inutili" dei vari dicasteri, toccherà a lui fare "la parte del cattivo"

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Nella prossima Manovra "sicuramente" non ci saranno "più tasse" rispetto ad adesso. È il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ancora una volta torna a rassicurare, sull’onda lunga della polemica - ancora non del tutto finita – nata da quando, più di una settimana fa, parlò di "necessari sacrifici" da fare per risollevare le sorti delle casse dello Stato. Il capo dell’Economia, intervenendo alla Festa dell'ottimismo organizzata da Il Foglio, al contrario rivendica l’operato del governo: "Meno tasse non sono promesse ma fatti. Basti vedere quello che abbiamo fatto nella scorsa Legge di bilancio. Il taglio del cuneo che tutti giudicavano impossibile o provvisorio diventerà strutturale, rispondiamo con i fatti a una narrativa che racconta il contrario", ha detto. Secondo fonti di maggioranza, l'obiettivo di spending review a cui il governo punta per reperire risorse utili alla Manovra 2025 a mmonterebbe a circa 3 miliardi.

"Tutti chiedono e a volte bisogna dire di no"

"Tutto" sarà comunque più chiaro da martedì 15 ottobre, quando dovrebbe tenersi il Consiglio dei ministri per l'approvazione del Documento programmatico di bilancio. Proprio ai colleghi di governo Giorgetti lancia un monito. Se non arriveranno proposte da loro, toccherà al Ministero dell'Economia fare la parte del "cattivo" e tagliare i fondi per rinunciare "a qualche programma, magari totalmente inutile" dei vari dicasteri: "Tutti quanti chiedono, a volte puoi dire di sì, altre volte bisogna dire di no". Stessa sorte per "tanti enti pubblici, anche enti pubblici non economici, che vivono di contributo pubblico" e che devono rendersi conto che "ogni euro che spendono è un euro che tolgono a ogni cittadino e a ogni impresa che paga le tasse". E il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini replica: "Sta per cominciare la sessione di bilancio. Incontro il ministro Giorgetti per difendere il mio budget".

"Serve un trattamento migliore su spese per i figli"

Il ministro ha ribadito ancora una volta la linea che intende tenere nel futuro: alleggerire la pressione fiscale sulle fette di popolazioni più in difficoltà. In questo caso ha precisato che "quello da cui bisogna partire è che chi ha figli in età giovane o scolare sostiene sicuramente più spese, meritano un trattamento migliore". Si guarda già al Cdm del 15 ottobre per riuscire a mandare "un segnale in questa direzione".

"Incentivi per chi resta e non va in pensione, magari Stato può rinunciare ai contributi"

Giorgetti è poi tornato a parlare del piano dell'esecutivo per perfezionare "gli incentivi fiscali a chi vuole restare al lavoro", intervento che "risponde non solo a un'esigenza di finanza pubblica ma anche al desiderio di chi ha più soddisfazione a lavorare che andare in pensione". Come rendere questa eventualità più appetibile? "Magari lo Stato può accettare di rinunciare al versamento di contributi o ad altro", ha spiegato il ministro.

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