A Sky TG24 Live In Roma spazio anche per tematiche sociali, green e transizione ecologica. Sul palco Alberto Pinori, Direttore generale Harley&Dikkinson, Mihaela Gavrila, professoressa di Media studies alla Sapienza di Roma, e Christian Iaione, direttore del corso di laurea magistrale in Strategic Management dell’Università Luiss
Alle Corsie Sistine, location d’eccezione per Live In Roma, l’evento che porta Sky TG24 fuori dai propri studi televisivi, spazio per l’approfondimento di un tema ancora poco dibattuto a livello mediatico ma molto importante per la vita delle persone nei prossimi anni: parliamo di integrazione urbana e rigenerazione urbana. Si tratta di un tema a metà tra la transizione green per migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e l’integrazione sociale per migliorare la qualità della vita delle persone. Sul palco Alberto Pinori, Direttore generale Harley&Dikkinson, Mihaela Gavrila, professoressa di Media studies alla Sapienza di Roma, e Christian Iaione, direttore del corso di laurea magistrale in Strategic Management dell’Università Luiss. (LIVE IN ROMA - RIVIVI LA GIORNATA)
Interconnessione tra persone e sostenibilità sociale
La riqualificazione edilizia va a braccetto con l’integrazione sociale. “Harley&Dikkinson - spiega il Direttore generale Alberto Pinori - è un gruppo presente ormai sul mercato da oltre 20 anni e fa riqualificazione degli immobili. Ma il modo in cui l’azienda concepisce l’immobile non è solo come unità abitativa ma anche come un luogo di interconnessione tra le persone. La casa è interconnessione tra famiglie. Il condominio tra nuclei. La città è una comunità più ampia. Pensiamo ai palazzi che vogliamo riqualificare affinché si possa creare interconnessione tra le persone che permetta di creare una sostenibilità sociale. Perché nel momento in cui vivi bene lo spazio che vivi e la comunità in cui vivi, lo spazio diventa uno spazio felice. Questo è il punto di partenza”. Il concetto di sostenibilità riguarda la transizione green ma ha anche altre sfaccettature che si legano tra loro. “Se poi pensiamo al fatto che noi abbiamo delle case costruite non tanto bene - spiega Pinori - ci accorgiamo che il 40% del consumo di energia arriva dagli immobili in cui viviamo che sono responsabili del 37% della CO2 che produciamo. Riqualificare significa cambiare gli infissi, mettere il cappotto, cambiare la caldaia. Ma questo non basta se non si inserisce all'interno di una situazione più complessa". Per questo Harley&Dikkinson, aggiunge il direttore generale, "ha pensato a una soluzione che è AgoràHD che mette insieme tutti questi attori della filiera che permettono di dare soluzioni che altrimenti sarebbero complesse da raggiungere. Siamo un gruppo di società che danno facilitazioni per creare questo obiettivo di interconnessione tra le persone e di lotta alla solitudine".
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Creare spazi di aggregazione
Parlare di investimenti sostenibili e sostenibilità sociale "dovrebbe essere un compito assegnato alle pubbliche amministrazioni", afferma il professor Iaione che aggiunge: "Il fatto che sia diventato patrimonio comune e che se ne occupino anche i privati vuol dire che stiamo andando nella giusta direzione. Quello che manca oggi è la consapevolezza di quanto questo modello partenariale possa essere la soluzione per accelerare i processi. Ed è un’eccellenza italiana". Della stessa opinione anche la professoressa Gavrila: "Quello che sta accadendo è bello perché è un modo per l’Italia per diventare esemplare attraverso una azione sulla società. Quello che è importante sottolineare è che alla sostenibilità e alla rigenerazione urbana ed edilizia si accompagni anche quella sociale". Forse, aggiunge Mihaela Gavrila, "dovremmo proprio partire dalla società e comprenderla per poi intervenire sui luoghi abitati dagli individui che vivono e danno solidità alla vita sociale". Secondo il parere della professoressa il percorso dovrebbe partire dai dati: dove stanno e dove si aggregano giovani e anziani, quanti sono etc… "Ci sono dati Istat - spiega Gavila - che parlano di un passaggio dal 1992 al 2022 con un invecchiamento di più del 60% della popolazione italiana. Questo ci deve porre un problema: ci dobbiamo prendere cura degli anziani ma anche della solitudine dei giovani anche lavorando sugli spazi di aggregazione, sulle piazze, perché i giovani hanno bisogno di incontrarsi e non solo negli interstizi della rete.
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Il progetto CentopiazzeHD
Famiglia, vicinato, quartiere. Da questi tre nuclei nasce il progetto "Centopiazze" di Harley&Dikkinson. Il progetto, racconta Alberto Pinori, "ha l'idea di vedere in maniera olistica, a 360 gradi, la città e la piazza. Un tempo la piazza si chiamava Agorà ed era il luogo dove le persone si incontravano, facevano politica ed economia, era un luogo davvero di interconnessione. Oggi non succede più: spesso la piazza è trascurata, ridotta a parcheggio. Il nostro fondatore allora ha pensato di fare un progetto che identifica 100 piazze in 100 posti diversi in Italia per riqualificarle. Hanno aderito 50 imprese che lo faranno gratis per creare quella interconnessione in cui le persone possono rivivere un luogo piacevole, trovarsi e creare aggregazione. In più, la Fondazione Alessandro e Cristina Ponti ha pensato e sostiene il Community Manager, una figura pagata per creare aggregazione anche attraverso una app che verrà data gratis a tutte le comunità per l'organizzazione di eventi".
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Hub di innovazione sociale ed urbana
L'idea di comunità si è un po' persa con il Covid. Per questo, come sostiene la professoressa Gavrila, "è importante prendere di nuovo coscienza degli effetti del periodo della pandemia. Tanti giovani si trovano isolati, hanno paura a interfacciarsi con gli altri. Creare occasioni di incontro nella piazza vuol dire garantire migliore qualità della vita. È una evoluzione del concetto di smart city: qualità della vita che non può fare a meno dell’inclusione sociale ma che fa tesoro anche dell’evoluzione tecnologica". Parlando di progetti innovativi, il professor Iaione parla di strutture che tengono insieme le esigenze di giovani e anziani. "Oggi - spiega - molte città stanno dando ai cittadini la possibilità di trovare agorà al coperto. In città come Reggio Emilia o Roma ad esempio stanno nascendo Hub di innovazione sociale ed urbana che tendono a mettere insieme generazioni diverse e attori pubblici e privati per dare risposta alle esigenze del quartiere". E aggiunge: "Con il Covid abbiamo imparato che in questi momenti di difficoltà noi rimaniamo con la nostra comunità e metterla al centro significa metterla in condizione di avere spazi dove i bisogni comuni si possono soddisfare. Nascono comunità energetiche che producono energia e la indirizzano alle necessità del quartiere stesso, alle famiglie che hanno bisogno di supporto. Ad esempio le Corsie Sistine dove ci troviamo ora che sono gestite dall’Asl Roma1 sta lavorando insieme a roma capitale alla rigenerazione del complesso di santa maria della pietà che è un ospedale che ancora fornisce servizi sanitari e sociosanitari ai quali si vogliono integrare funzioni di benessere urbano".
La direttiva Ue sulle case green
Sostenibilità ambientale e case green sono alla base dei progetti per la rigenerazione urbana. Come spiega il direttore generale di Harley&Dikkinson Alberto Pinori, "la direttiva 1275 di quest’anno stabilisce che entro il 2030 dobbiamo diminuire le emissioni del 16%, poi del 20-22% entro il 2035 arrivare a emissioni zero nel 2050". Un progetto "sfidante - afferma - se partiamo da un parco di immobili come quello italiano che per il 70% è in classi E, F, G che sono le peggiori. Noi abbiamo creato un sistema di garanzia che mette insieme tutti gli attori della filiera per il raggiungimento dell’obiettivo finale. Noi facciamo finanza, credito e garanzia. La Finanza la facciamo attraverso i nostri partner, banche, istituti di credito. La Garanzia la facciamo attraverso polizze assicurative specifiche in modo da non dare problemi a chiunque decida di fare riqualificazione sia prima che dopo la riqualificazione stessa. Le nostre piattaforme, il Metodo, permettono di curare questo procedimento in tutta la sua durata".
Città neutrali e smart in Ue
Ma cosa accade fuori dall'Italia? Il professore della Luiss Christian Iaione in tal proposito parla del programma dell'Unione europea per la creazione in Europa di 100 città climaticamente neutrali e smart. "Sono state selezionate 112 città perché 12 sono i Paesi associati con l'Ue. L’idea - spiega - è quella di dare protagonismo alle comunità e creare meccanismi di governance che consentano ai privati ma soprattutto a pubblico e comunità di essere protagonisti. Amsterdam ad esempio ha creato l’ufficio della scienza per la città ma anche Paesi extra Ue come la Nigeria si stanno attrezzando affinché transizione ecologica e tecnologica abbiano anche il principio della sostenibilità sociale codificato al loro interno". Gli fa eco la professoressa Gavrila con la sua idea di città per il futuro: "Siamo dentro un passaggio epocale dalle culture alle pratiche del cambiamento. Le nostre città devono diventare vivibili e questo parte dall'interlocuzione tra tutti gli attori sociali coinvolti. Emerge il bisogno di creare reti tra comunità e pubblico, tra locale e nazionale e anche globale. Ciascuno di questi soggetti diventa un nodo di rete e non andrà in competizione con l’altro ma creerà una collaborazione per creare qualcosa di importante. Questo sarà il futuro".