Il leader ucraino, nel suo intervento a Cernobbio, dice: "L'Italia sta facendo di tutto per arrivare alla pace". In giornata era toccato al primo ministro ungherese Orban. Ha ribadito che per il conflitto in Ucraina "il punto è prima il cessate il fuoco, poi il dialogo e infine il piano di pace. Se non c'è dialogo in un tempo opportuno l'escalation cresce e tutto diventa più difficile". E su Meloni dice: "Non è solo una collega politica ma una 'sorella cristiana'. Insieme possiamo aprire una nuova era"
Giorgia Meloni è la mia "sorella cristiana". All'inizio "questo rapporto non ha avuto un ruolo importante nella politica europea, ora però insieme possiamo aprire una nuova era". A dirlo è il primo ministro ungherese Viktor Orbán che, ospite al Forum Ambrosetti a Cernobbio, parlando del conflitto in Ucraina ribadisce: "Un incontro tra Putin e Zelensky è sicuramente possibile e necessario". E auspica che Donald Trump sia "il prossimo presidente degli Stati Uniti". Nel pomeriggio, a Villa d'Este a Cernobbio è arrivato anche il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, che ha preso la parola al Forum Teha intorno alle 19. Prima, per circa un'ora, ha incontrato l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia Jack Markell e un gruppo di senatori del congresso americano.
Zelensky: "Mosca usa missili balistici forniti dall'Iran"
"Putin sta cercando di lanciare più missili per uccidere altri bimbi. Noi cerchiamo di difenderci" come possiamo, "ma loro attaccano anche con missili balistici che provengono dall'Iran", ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, al Forum Teha in corso a Cernobbio. Poi ha aggiunto: "Apprezziamo tutti i passi che l'Italia ha fatto per sostenere l'Ucraina, tutti coloro che ci aiutano per la pace. Noi vogliamo porre fine alla guerra, ma non a danno del nostro Paese. E la Russia ci lascia solo la scelta di lottare. L'Italia sta facendo di tutto, è con noi per portare avanti la formula di pace. Kiev non chiede niente di più che quello che il vostro Paese o altri hanno fatto o stanno facendo. Vogliamo che i bimbi non debbano più soffrire. Vogliamo che l'eredità ucraina non venga distrutta dai russi".
Zelensky: "Putin non mollerà fino a quando non ci distruggerà"
"Penso che Putin non voglia mollare fino a quando non ci distruggerà", ha detto Zelensky, rispondendo a una domanda al Forum Teha a Cernobbio. "La sua unica missione è annientarci. Come è possibile far partire un dialogo in questo modo? Lui è un assassino", ha proseguito il presidente. "L'Ucraina deve arrivare ad eventuali negoziati con un punto di forza. Per questo abbiamo bisogno degli alleati. Dirò al presidente Biden e agli altri partner del G7 come possiamo fare in modo che Putin si sieda a un tavolo e porre fine alla guerra. Dobbiamo costringere Putin alla pace, lui non la vuole", ha aggiunto Zelensky.
Zelensky: armi a lungo raggio non coprono distanze che vorremmo
"A proposito delle armi a lungo raggio. Grazie per il sostegno del ministro Tajani, abbiamo ottimi rapporti con lui e sono grato per i sistemi di difesa che sono stati messi a disposizione da voi perché ci hanno aiutato a salvare quei bambini che non sono stati deportati e che sono ancora in Ucraina", ha detto Zelensky. In merito alle paure presenti fra gli alleati che Kiev possa attaccare direttamente il Cremlino, qualora gli fosse dato il via libera per utilizzare i missili a lungo raggio sul territorio russo "è un peccato che non si possa fare", ha aggiunto ironicamente Zelensky. Poco dopo il presidente ucraino ha precisato che stava "scherzando". "Le armi a lungo raggio coprono 200-300 chilometri, quindi sono incapaci di raggiungere le distanze che vorremmo", ha aggiunto.
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Orbán: "Proverò a supportare la Commissione il più possibile"
In giornata invece ha parlato Orbán, secondo cui "avere le stesse basi culturali gioca un ruolo più importante rispetto al passato" e Giorgia Meloni "non è solo una collega politica ma una 'sorella cristiana'". "Questo concetto - spiega - ha un senso politico fondamentale per l'Ungheria ma credo anche per l'Italia e questo aspetto culturale della politica tornerà in Europa come è giusto che sia". "La precedente Commissione europea - prosegue Orbán - si è dimostrata fallimentare in termini di competitività dell'economia europea, immigrazione e stop alla guerra". Secondo il primo ministro ungherese "oggi a Bruxelles hanno deciso di creare sostanzialmente la stessa Commissione, quindi anche se penso che le persone possono cambiare e fare meglio di prima, è molto difficile da credere. Proverò a supportare la Commissione quanto più possibile, ma essendo un uomo razionale penso che abbiano ignorato il desiderio di cambiamento degli elettori". "Lo stesso establishment - conclude - è ancora lì a Bruxelles e non è una cosa buona". "Non mi sembra che Giorgia Meloni si sia candidata alle elezioni in Germania", dice poi rispondendo alla domanda se la presidente del Consiglio sia la 'nuova Merkel'.
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Orbán: "Prima il cessate il fuoco, poi il dialogo e un piano di pace"
Parlando poi della guerra in Ucraina, il primo ministro ungherese dice: "C'è una grande letteratura in Europa di come creare la pace e questa abbondante letteratura riguarda il dialogo, che se non c'è in un tempo opportuno l'escalation cresce e tutto diventa più difficile. Poi c'è il cessate il fuoco, su cui c'è un fraintendimento nell'opinione pubblica occidentale, secondo cui prima dovremmo fare un piano di pace, poi aprire un negoziato e poi attuare il cessate il fuoco". "Ma non è così - sottolinea - perché guardando alle esperienze più recenti dei processi e insieme alla mia esperienza personale il mio punto è prima il cessate il fuoco, poi il dialogo e infine il piano di pace". Con Zelensky "abbiamo un buon rapporto, di cosa sta parlando?", replica poi a chi gli chiedeva se intendesse fare pace con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Il dialogo è veramente importante. Se non c'è dialogo non ci sono chance per la pace".
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"La migrazione sta disintegrando sempre di più la struttura europea" e "sarebbe molto meglio concedere l'opt-out" ai Paesi Ue che non vogliono seguire la politica comune, "invece di forzarli a restare insieme", dice Orbán al Forum Ambrosetti. "C'è un problema serio in Italia e in molti Paesi" che hanno "deciso di far entrare molti migranti" e ora hanno "difficoltà a gestire la convivenza", al contrario dell'Ungheria che non li ha "mai fatti entrare": le decisioni dovrebbero appartenere "alla sovranità nazionale".
Orbán: "L'Europa deve riconsiderare il Green deal"
Il primo ministro ungherese parla anche del Green deal: "Quando parlo di competitività dell'Europa intendo prima di tutto la riconsiderazione del Green deal perché ora il Green deal è gestito contro la comunità imprenditoriale e la logica e l'interesse delle aziende europee". Poi dice di aver incontrato tutti i leader delle principali case automobilistiche europee: "Mi hanno detto che" il Green deal "è contro i loro interessi. Perché lo stiamo facendo? È ovvio che" così l'Ue "non sta gestendo le cose correttamente".
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Secondo Orbán "è strano" vedere Ilaria Salis seduta al Parlamento europeo. "È una questione italiana - spiega - e se vi piace delegare questo tipo di persone è un affare vostro". "Dal punto di vista dell'Ungheria - incalza - è più che sorprendente: venire in Ungheria in modo organizzato e commettere atti di violenza contro cittadini che camminano per strada e poi essere eletti nel Parlamento europeo è nello stile italiano, non ungherese". "È un crimine - conclude - anche se adesso non possiamo perseguirla perché il Parlamento probabilmente le concederà l'immunità". Poi a chi gli chiede se Raffaele Fitto possa essere un valido vicepresidente della Commissione risponde: "Non sono il presidente della Commissione europea, sono solo il presidente del Consiglio, ma conosco Fitto ed è un uomo eccezionale".