Esplora tutte le offerte Sky

Cos’è il "bazooka" economico che l'Ue potrebbe utilizzare per rispondere ai dazi di Trump

Economia
©Ansa
La Guida: I dazi e la strada obbligata di Giorgia Meloni
NEWS
La Guida: I dazi e la strada obbligata di Giorgia Meloni
00:02:37 min

Introduzione

Dopo lo scoppio della “guerra commerciale” con l’imposizione di dazi Usa del 25% su acciaio, alluminio e auto e del 20% su tutti gli altri prodotti europei, e prima dello stop di 90 giorni annunciato da Donald TrumpBruxelles ha mantenuto più strade aperte, dal negoziato diretto con Washington alla linea dura che prevede di ricorrere a un inedito “bazooka” economico. Ecco di cosa si tratta

Quello che devi sapere

Lo strumento anti-coercizione

  • Quando si parla di "bazooka" si fa riferimento allo strumento anti-coercizione (Aci) entrato in vigore nel dicembre 2023, che si applica nei confronti di Paesi terzi che esercitano una pressione indebita sull’Unione o su un suo Stato membro. Le misure di deterrenza possono colpire qualsiasi ambito, dai prodotti merceologici ai servizi digitali.

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: "C'è una logica dietro ai dazi di Trump?"

Lo strumento anti-coercizione

Come nasce il bazooka?

  • La scelta di prevedere un quadro normativo comunitario contro la coercizione di Paesi terzi risale al 2020, quando la prima Commissione di Ursula von der Leyen annunciò l'intenzione di varare uno strumento di dissuasione in risposta ad azioni commerciali aggressive. Il piano mirava ad arginare Russia, Cina e gli Stati Uniti del "primo" Trump che avevano imposto dazi sull'acciaio e l'alluminio

Il "caso" Lituania

  • A dare un'accelerata al varo del piano anti-coercizione dell'Unione è stata soprattutto la politica ritorsiva della Cina che nel 2021 impose limitazioni commerciali alla Lituania in risposta all'avvicinamento di Vilnius con la "rivale" Taiwan. Gli imprenditori lituani denunciarono ostacoli nella stipula o nel rinnovo di contratti con le controparti cinesi e il blocco in dogana delle merci esportate

Come viene attivato

  • Spetta alla Commissione Europea attivare la procedura, verificando l'esistenza di uno stato di coercizione economica su propria iniziativa o a seguito di una richiesta formulata da uno o più Stati membri. Dal momento in cui il dossier viene aperto, Palazzo Berlaymont ha 4 mesi di tempo per ultimare l'analisi e per presentare una proposta formale al Consiglio. Occorrono poi altre 8-10 settimane per certificare la coercizione e chiederne l'interruzione al paese terzo

Le possibili misure

  • Sotto l’ombrello dell’Aci rientra una vasta gamma di contromisure temporanee, dall’imposizione di dazi alla stretta sul commercio di servizi, sugli investimenti diretti esteri e sugli appalti pubblici. Fanno parte del "bazooka" inoltre gli interventi sulla proprietà intellettuale e il blocco dell’immissione nel mercato comunitario di prodotti soggetti a norme chimiche e sanitarie. L'Unione viene anche autorizzata a chiedere risarcimenti al paese terzo in misura proporzionata ai danni causati

Per ora il bazooka Ue non è mai stato utilizzato

  • A oltre un anno dalla sua approvazione, il “bazooka” economico europeo non è mai stato utilizzato e, come confermato dal portavoce della Commissione Ue, Olof Gill, resta uno strumento di deterrenza da usare in ultima istanza. “È sempre sul tavolo ma non lo usiamo perché non vogliamo avere un big bang, vogliamo parlare, vogliamo un negoziato”, ha spiegato

Verso un "bazooka" sulle Big Tech?

  • In una fase dove tutte le strade sembrano percorribili, la Commissione Ue non esclude la possibilità di applicare il "cannone" anti-coercizione sulle Big Tech americane. "Al momento stiamo preparando anche queste misure", ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Henna Virkkunen, ricordando come "la linea principale sia stata sempre quella di voler negoziare". "Non vogliamo una guerra commerciale, pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Naturalmente, quando necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini", così Virkkunen

Gli ostacoli

  • Per l'attivazione del "bazooka" è necessaria la maggioranza qualificata dei 27, un quorum che, complice la resistenza di alcuni Paesi come l'Ungheria, resta al momento lontano. Budapest ha votato contro anche all'imposizione dei primi controdazi europei

Ue, via libera ai controdazi

  • In attesa dell'eventuale dispiegamento del "bazooka" economico, l'Unione Europea ha dato il via libera all'inasprimento delle tariffe del 25% su una lista di prodotti americani. Tre le date decisive stabilite dalla Comitatologia europea: 15 aprile, 16 maggio e 1° dicembre, segno di una volontà di non chiudere del tutto la porta del dialogo all'amministrazione americana

Dialogo con altri attori economici

  • L'offensiva trumpiana sui dazi ha innescato inoltre una riapertura dei canali di dialogo tra l'Unione Europea e mercati terzi, a partire dalla Cina. Nelle ore dell'escalation di "guerra commerciale" tra Washington e Pechino, von der Leyen ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro Li Qiang per "una risoluzione negoziata della situazione attuale" mentre si fa strada l'ipotesi di un vertice Ue-Cina "prima dell'estate". A prendere corpo è anche l'accordo di libero scambio tra l'Ue e l'India così come si avvia alle battute finali la definizione dell'intesa commerciale con il Mercosur, il mercato comune dell'America Latina che vede in prima linea Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay

Per approfondire: Dazi Usa, quali Paesi hanno risposto a Trump? Dalla Cina all’Unione Europea, la mappa