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Fisco, entrate tributarie aumentano di 19 miliardi. Giorgetti: "Nessun tesoretto"

Economia

Incremento nei primi sette mesi dell’anno: il gettito presumibilmente aiuterà a mettere insieme le risorse in vista della prossima legge di bilancio. Ma il ministro dell'Economia frena gli entusiasmi, poco margine per allargare la spesa nella manovra

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Le entrate fiscali mostrano una crescita nei primi sette mesi dell'anno, e il gettito raccolto potrebbe contribuire a reperire fondi per la prossima legge di bilancio. Secondo l'ultimo bollettino, nel periodo gennaio-luglio 2024, le entrate erariali accertate ammontano a 328,365 miliardi di euro, con un aumento di 19,2 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023 (+6,2%). In particolare, le imposte dirette sono aumentate di 14,024 miliardi di euro, mentre quelle indirette hanno registrato una crescita di 5,177 miliardi di euro. Le entrate derivanti dall’accertamento dell’evasione fiscale hanno raggiunto 8,441 miliardi (+2,046).

Il debito pubblico resta un macigno da 3mila miliardi

Il Mef però predica prudenza verso la stesura del piano di stabilità di medio termine e della manovra. “Nessun tesoretto, la cifra e' vicina a quella prevista. Quindi siamo prudenti", fanno sapere fonti del Tesoro in merito all'andamento delle entrate fiscali. Del resto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sin dal suo insediamento ha sempre parlato di approccio prudente e responsabile ai conti pubblici. Anche perché il debito resta un macigno, ed è proiettato a raggiungere un breve la cifra simbolo di 3mila miliardi. 

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Le fatiche di Giancarlo Giorgetti

Entro metà settembre piano per definire la spesa netta

Entro metà settembre Giorgetti presenterà in Cdm il piano strutturale di bilancio con cui il governo punta a definire la traiettoria per la spesa netta, coerente con il nuovo Patto di stabilita' e l'orizzonte stabiliti dall'Ue per il rientro dal deficit eccessivo da realizzare attraverso un piano di rientro che ha una durata di 4 anni, estendibile fino a 7 anni. Il governo italiano, anticipa Bloomberg, punta a portare il deficit al di sotto del 3% entro i prossimi due anni per rassicurare i funzionari Ue che stanno esaminando l'impatto dell'enorme debito pubblico del Paese. I tecnici del Tesoro, secondo una bozza con delle simulazioni riferita a Bloomberg, puntano a un deficit del 2,9% nel 2026 che garantirebbe al Paese di arrivare appena al di sotto del tetto richiesto dalle regole fiscali dell'Unione Europea. 

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La manovra dovrebbe valere 25 miliardi

La manovra, si parla di un documento poco superiore ai 25 miliardi di euro, dovrebbe prevedere la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi fino a 35mila euro per contrastare l'inflazione. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe anche quella di provare a estenderlo ai redditi fino a 50-60mila euro. Ma le risorse sono limitate. E bisogna fare i conti con il piano di rientro dal deficit eccessivo per cui l'Ue ha aperto una procedura di infrazione.

Palazzo Chigi, Piazza Colonna, centro storico district, Rome, Italy, Europe

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Poco spazio per inserire nuovi interventi

L'Ufficio Parlamentare di Bilancio in estate ha stimato che solo per confermare gli interventi finanziati lo scorso anno nella manovra occorrono circa 18 miliardi, di cui poco meno di 11 per il taglio del cuneo. Per altri interventi, dunque, lo spazio di manovra appare limitato. Le opposizioni intanto prevedono una legge di bilancio con tagli alla spesa sociale e chiedono maggiori investimenti sulla sanità e sul lavoro. 

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