Bonus auto, il governo studia possibili modifiche dal 2025: ecco come saranno

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Novità a partire dal prossimo anno per i contributi dedicati al settore automotive: il ministro Adolfo Urso ha annunciato che i fondi a disposizione saranno 750 milioni nel 2025 e successivamente un miliardo all’anno dal 2026 al 2030. L’obiettivo è chiaro: come ha spiegato il titolare del dicastero del Made in Italy nell’incontro con i rappresentanti del settore, si vuole agevolare l’acquisto di auto prodotte in Unione europea favorendo la transizione energetica e, insieme, introdurre "parametri innovativi, come l'impronta ecologica, la cybersecurity e il rispetto dei diritti fondamentali della forza lavoro".

 

Tali scelte non sembrano precludere un accordo tra Palazzo Chigi e un produttore straniero, come i cinesi di Dongfeng, che potrebbero venire a costruire i loro modelli, o quantomeno ad assemblarli, lungo la penisola. Ulteriori indicazioni sono previste per settembre quando si inizierà a definire il nuovo schema di incentivi, tenendo conto delle indicazioni delle altre amministrazioni coinvolte e delle proposte emerse dal Tavolo Automotive. Il nuovo piano pluriennale prevede un bonus maggiore per le auto a più basse emissioni, incentivi a chi rottama veicoli vecchi e inquinanti e ancora un bonus sempre più orientato a sostegno delle classi meno abbienti.

Quello che devi sapere

Nuovi bonus auto nel 2025

  • Nel 2025 arriveranno dei nuovi bonus auto: lo ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso

 

Per approfondire:

Incentivi auto 2024, subito terminati i fondi per auto elettriche sul portale Ecobonus

La ripartizione

  • Ma come saranno divisi i 5,75 miliardi di risorse del fondo automotive istituito nel 2022? Come ha spiegato Urso nell’incontro con i rappresentanti del settore automotive, si partirà con 750 milioni nel 2025 (250 milioni sono stati utilizzati per coperture del decreto coesione) per passare a un miliardo all'anno dal 2026 al 2030

L’ipotesi del governo

  • "Per quanto il mercato abbia avuto un impulso positivo dall'introduzione dell'ecobonus non si è verificato quell'incremento atteso di produzione in Italia", ha osservato Urso, che ha poi illustrato il meccanismo dei futuri incentivi: "Si punterà a introdurre parametri innovativi, come l'impronta ecologica, la cybersecurity e il rispetto dei diritti fondamentali della forza lavoro". A settembre si inizierà a definire il nuovo schema di incentivi, tenendo conto delle indicazioni delle altre amministrazioni coinvolte e delle proposte emerse dal Tavolo Automotive. Il nuovo piano pluriennale prevede un bonus maggiore per le auto a più basse emissioni, incentivi a chi rottama veicoli vecchi e inquinanti e ancora bonus sempre più orientato a sostegno delle classi meno abbienti

L’obiettivo

  • L’obiettivo è di svecchiare non solo il parco auto circolante in Italia, tra i più obsoleti in Europa, ma anche di favorire la transizione energetica, in favore di auto a basse emissioni e con alimentazioni alternative

Agevolare l’acquisto di auto “made in Europa”

  • Sul tavolo c'è però anche l'obiettivo di favorire l’acquisto di auto prodotte in Europa. Un passaggio fondamentale non solo per dare nuova linfa vitale ai costruttori automobilistici del Vecchio Continente, ma anche per impedire, seppur indirettamente, l’avanzata dei marchi asiatici

Il possibile arrivo di Dongefeng

  • Avanzata che potrebbe raggiungere anche l’Italia: infatti non è esclusa, vista l’apertura del Governo italiano verso un secondo costruttore nazionale, l’avanzata di diversi marchi cinesi (si parla di Dongfeng) che potrebbero venire a costruire i loro modelli, o quantomeno ad assemblarli, lungo la penisola. Una manovra che, seppur contro Stellantis, unico costruttore nazionale, potrebbe di fatto favorire nuovi investimenti in Italia, avvantaggiando anche la filiera aftermarket. Quanto all'arrivo di nuovi costruttori, Urso ha detto che a oggi sono stati sottoscritti accordi di riservatezza e memorandum tra il Mimit e tre case automobilistiche cinesi. In agosto e settembre sono previsti ulteriori incontri per ipotesi di cooperazione industriale finalizzata alla produzione di autoveicoli, veicoli commerciali e bus in Italia

I bonus per le auto elettriche

  • A beneficiare largamente dei bonus finora sono state soprattutto le auto elettriche, ricorda Urso, che ha evidenziato come "le significative risorse messe a disposizione delle auto elettriche, quasi 230 milioni, si sono rapidamente esaurite e hanno portato a oltre 25 mila prenotazioni"

Le parole di ANFIA/1

  • Secondo Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) "è giunto il momento di dedicare almeno altrettanta attenzione alle politiche di sostegno all’offerta e alle politiche industriali per accompagnare nella transizione energetica l’intera filiera produttiva automotive, che non è formata soltanto da Costruttori e componentisti, ma anche da comparti come le società di engineering e gli allestitori di veicoli commerciali e industriali, che vantano un alto grado di competenze e specializzazione. A tutti dobbiamo offrire soluzioni e nuove opportunità di business. La nostra è l’unica filiera a cui è richiesta, a livello europeo, un’impegnativa e obbligatoria transizione energetica entro tempi più brevi rispetto ad altri settori”

Le parole di ANFIA/2

  • Per ANFIA è tempo che il egislatore dia vigore al comparto automotive italiano, non solo valorizzando la filiera dei produttori di componenti aftermarket, ma anche incentivando la domanda con lo stanziamento di nuovi ecobonus. In merito all’incremento della produzione di automobili in Italia, il sindacato ha dichiarato: "ANFIA auspica che l’accordo con Stellantis possa concludersi in tempi brevissimi con l’impegno concreto dell’azienda ad accrescere le produzioni nazionali"

 

Per approfondire:

Incentivi auto, il nuovo piano: aiuti a chi produce in Europa e bonus a meno abbienti