Incentivi auto, il nuovo piano: aiuti a chi produce in Europa e bonus a meno abbienti

Economia
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Introduzione

Il fondo automotive avrà a disposizione una dotazione di 750 milioni per il 2025 e di un miliardo annuo dal 2026 al 2030. Il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso ha presieduto un tavolo al Mimit per presentare a sindacati e Stellantis le linee guide dell'azione di governo: bonus solo ai cittadini con meno possibilità economiche, incentivi a chi rottama veicoli vecchi e inquinanti e un nuovo sistema di sussidi che stimoli la produzione, andando a premiare le aziende che utilizzano componentistica europea

Quello che devi sapere

Piano pluriennale per bonus auto, favorirà meno abbienti

  • Si parte con 750 milioni di euro per il 2025. Poi si sale a un miliardo annuo dal 2026 al 2030. Sono i fondi stanziati per il piano pluriennale a sostegno del settore dell'automotive. Nelle intenzioni del governo ci sono: un bonus maggiore per le auto a più basse emissioni, incentivi a chi rottama veicoli vecchi e inquinanti e ancora bonus sempre più orientati a sostegno delle classi meno abbienti. Tra gli altri obiettivi indicati gli incentivi dovranno servire a sostenere "la componentistica locale"

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Incentivi per favorire produzione locale

  • Nei prossimi tre anni si andrà quindi a incentivare l’immatricolazione di automobili che abbiano all’interno elementi della componentistica europea, ancora meglio se del tutto italiana. L’idea di Palazzo Chigi è chiara: limitare la circolazione di auto assemblate con materiali e pezzi prodotti fuori dall’Unione europea, in particolare quelli cinesi, anche se ultimate in stambilimenti all'interno dei confini Ue. Insomma: le case automobilistiche dovranno dar prova che almeno il 40% dei pezzi che compongono un modello è prodotto in Europa, per ottenere i sussidi statali

Il decreto a settembre

  • Per questo entro settembre dovrebbe essere presentato il testo di un decreto ad hoc, su cui sono al lavoro i tecnici del Ministero dei Trasporti in queste settimane. Bisogna però evitare di infastidire la Commissione Ue, non andando contro la normativa in tema di concorrenza e, soprattutto, contro le regole sugli aiuti di Stato

Il tavolo al Mimit

  • Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Afolfo Urso ha illustrato i suoi progetti ieri, 7 agosto, al tavolo organizzato al Mimit con i sindacati di categoria, i rappresentanti delle imprese e della filiera e di enti locali. Presente anche Stellantis, rappresentata da Giuseppe Manca, responsabile risorse umane di Stellantis Italia, e da Daniela Poggio, responsabile della comunicazione e delle relazioni istituzionali di Stellantis Italia

Urso: "Ecobonus non ha portato aumento produzione"

  • Urso ha illustrato il suo cambio di strategia per aumentare la produzione di veicoli in Italia. "Per quanto il mercato abbia avuto un impulso positivo dall'introduzione dell'ecobonus, non si è verificato quell'incremento atteso di produzione in Italia. Al contrario, purtroppo, Stellantis esattamente un mese fa ha annunciato lo stop delle carrozzerie a Mirafiori dal 15 luglio fino al 25 agosto, con il ricorso a nuova cassa integrazione (fino al 4 agosto), così come 5 giornate di Cassa tra agosto e settembre sono state annunciate anche a Pomigliano per carenza di ordinativi. Il piano non ha corrisposto all'aumento che noi ci aspettavamo, che avevamo concordato, della produzione in Italia"

Urso: "In nuovo piano incentivi auto risorse spostate su offerta"

  • A fronte del mancato aumento della produzione in Italia nel settore automotive, ha continuato Urso, "è nostra intenzione cambiare il piano incentivi per i prossimi anni". Il ministro ha ricordato: "Avevamo detto che se non avessimo raggiunto l'obiettivo di aumentare la produzione Italia con questo piano incentivi, avremmo spostato le risorse, o parte di esse, direttamente sul fronte dell'offerta perché, evidentemente, si deve agire più sul fronte dell'offerta che su quello della domanda per quanto riguarda dei livelli produttivi del nostro paese"

Meccanismo che privilegi produzioni con componenti Ue

  • Ecco quindi che al Tavolo è stato annunciato "un meccanismo che privilegi le produzioni con un alto contenuto di componentistica europea, garantendo così la sostenibilità delle produzioni e incentivando la domanda di veicoli assemblati in Italia o in Europa con componenti prodotte localmente". Si punterà inolttre, è stato spiegato, a introdurre "parametri innovativi, come l'impronta ecologica, la cybersecurity e il rispetto dei diritti fondamentali della forza lavoro". A fine estate si inizierà a definire il nuovo schema di incentivazione della domanda e dell'offerta della filiera, tenendo conto delle indicazioni delle altre amministrazioni coinvolte e delle proposte emerse dal Tavolo Automotive

Il modello francese

  • Il sistema di incentivi è stato pensato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per sostituire quello vecchio, messo a punto dal governo Monti. Si guarda al modello adottato in Francia, dove - per combattere la concorrenza cinese - è stato studiato un sistema che penalizzi i modelli considerati inquinanti, non solo sulla base delle emissioni ma anche di quanto nel loro intero ciclo vita in generale

Le mosse Ue contro la Cina

  • Ai piani italiani si aggiunge il fatto che già dallo scorso 4 luglio sono entrati in vigore nuovi dazi Ue contro i produttori cinesi, che arrivano fino al 40 per cento, per contrastare pratiche le pratiche di dumping

L'Italia e la cooperazione con la Cina

  • Incentivare la produzione di auto italiane a discapito di quelle cinesi non significa però chiudere tutte le porte a Pechino. La casa automobilistica cinese Dongfeng Motors è infatti pronta a sbarcare in Italia per realizzare uno stabilimento che fungerà da hub produttivo per tutta l'Europa. La notizia circolava già da un po', ora è - quasi - confermata. "Ad oggi, sono stati sottoscritti Nda (accordi di riservatezza ndr) e MoU tra il Mimit e tre case automobilistiche cinesi. In agosto e settembre sono previsti ulteriori incontri con imprese cinesi dell'automotive", ha detto Urso. "In questi mesi le strutture tecniche del Mimit hanno incontrato i rappresentanti di diverse case automobilistiche cinesi per avviare un dialogo relativo a ipotesi di cooperazione industriale finalizzata alla produzione di autoveicoli, veicoli commerciali e bus in Italia" ha proseguito Urso, che avrebbe infine sottolineato che "le missioni tecniche e politiche sono state sempre effettuate assieme ad Anfia, in modo da poter testimoniare alle imprese industriali cinesi l'alto livello e la diversificazione della componentistica nazionale, e l'ambiente molto attrattivo del settore automotive italiano"

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