Borse, crolla Tokyo. Europa giù. Wall Street in rosso

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Dopo il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare Tokyo e Seul, e in attesa dell'attacco militare dell'Iran a Israele, i mercati azionari del Vecchio continente hanno registrato un forte calo, fino alla chiusura. Piazza Affari ha fatto peggio di tutti: in giornata è arrivata fino a -4,3%. Lo spread tra Btp e Bund sfiora i 150 punti base. In perdita anche Parigi, Francoforte e Londra. Situazione simile a Wall Street che ha chiuso in rosso

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Dollaro in caduta sullo yen con la Fed, l'euro sale a 1,1

L'attesa per una decisa sforbiciata ai tassi della Fed contribuisce a mandare al tappeto il dollaro, che cede lo 0,8% sull'euro, con cui scambia a 1,1: è un livello che non si vedeva dall'inizio del 2022. Peggio la seduta nei confronti dello yen: le politiche monetarie divergenti della Fed, che si appresta ad entrare in una fase di allentamento monetario, e della Boj, che ha avviato invece un irrigidimento, spingono lo yen in rialzo del 3% sulla valuta, con cui scambia a 142,7.

L'indice Vix della paura ai massimi dal Covid (+150%)

L'indice della “paura” Vix, che misura la volatilità attesa a 30 giorni dall'indice S&P500, cioè dal principale indice azionario americano, è tornato ai massimi dallo scoppio della pandemia di Covid, all'inizio del 2020. L'indice sta segnando il rialzo giornaliero più consistente degli ultimi trent'anni: dal livello di 23,39 dell'apertura ha toccato un massimo di 65,7, equivalente a un rialzo del 181%, e ora tratta a 59,2, in rialzo del 153% sull'apertura.

Gestore Vontobel: "Se crollo continua non escluso taglio emergenza Fed"

"Se il crollo dei prezzi degli asset rischiosi dovesse prolungarsi in modo significativo, non si può escludere un taglio di emergenza da parte della Fed. Il rimbalzo delle azioni potrebbe essere altrettanto drastico quanto il recente sell-off, con i settori e i mercati più sostenuti dai driver secolari e/o dalla sensibilità ai tassi d'interesse (tecnologia, IA, Stati Uniti, Taiwan, India) che progrediranno più rapidamente", afferma Jean-Louis Nakamura, responsabile Vontobel Conviction Equities Boutique.

Trump sulle Borse: “Anteprima dei mercati se vince Harris”

Della situazione delle Borse ha parlato anche Donald Trump. "Giappone in calo del 12%, India in calo del 6%. Anche la Germania è in forte calo. Gli Stati Uniti vanno davvero male. Questa è un'anteprima dei mercati mondiali senza Donald Trump alla Casa Bianca. Niente di tutto questo accadrà se Trump sarà al potere. Kamala e i mercati non vanno d'accordo. Distruggerà i mercati. Ora è al potere e guarda cosa sta succedendo. Una settimana di falsi media che parlano di sondaggi migliori (per lei, ndr) e si ottiene un crollo del mercato", ha scritto il tycoon su Truth, commentando la caduta delle Borse.

Europa pesante ma sopra i minimi dopo Wall Street

L'Europa resta pesante, ma sopra i minimi di giornata dopo l'avvio in profondo rosso di Wall Street. Milano cede il 3,5%, Francoforte il 3%, Londra e Madrid il 2,8% e Parigi il 2,4% mentre a New York il Nasdaq cede il 4,8% e il Dow Jones il 2,9%.

Il peso messicano continua a soffrire

Prosegue l'onda negativa per il peso messicano, con lo spettro della recessione negli Stati Uniti in agguato, che ha trascinato giù anche l'Asia, mentre sale l'allerta per l'intensificazione del conflitto in Medio Oriente. La moneta del Paese latinoamericano perde il 2,3% e questa mattina viene scambiata a 19,60 unità per dollaro. Oltre ai fattori esterni, anche le riforme costituzionali in discussione, compresa quella del sistema giudiziario, hanno influenzato negativamente la valuta nelle ultime settimane.

Wall Street apre con un tonfo: Dj -2,76%, Nasdaq -6,05%

Wall Street apre con un tonfo. Il Dow Jones perde il 2,76% a 38.640,33 punti, il Nasdaq crolla del 6,05% a 15.760,02 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,16% a 5124,25 punti.

Il petrolio apre in calo a New York a 72,54 al barile

Il petrolio ha aperto in calo a New York, dove le quotazioni perdono l'1,33% a 72,54 dollari al barile.

Goolsbee (Fed): se economia Usa si deteriora interverremo

Se l'economia americana dovesse deteriorarsi, la Fed interverrà: lo ha detto il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee, in un'intervista a Cnbc. Secondo quanto riporta Bloomberg, per Goolsbee i dati sull'occupazione "ancora non indicano una recessione", sono solo "un numero", ma in ogni caso la Fed "deve prestare attenzione" alla debolezza del mercato del lavoro. Il presidente ha anche detto che "non avrebbe senso mantenere una politica restrittiva se l'economia si stesse indebolendo".

Europa, future Usa e dollaro a picco, tengono i bond

Prosegue il lunedì nero delle Borse mondiali, in attesa dell'apertura di Wall Street che i future lasciano presagire drammatica. L'indice Stoxx 600 arretra del 3,2%, in quella che si sta prospettando come la peggior seduta per i listini del Vecchio Continente degli ultimi due anni. Milano cede il 3,7%, seguita da Madrid (-3,3%), Parigi (-3,3%), Londra (-2,9%) e Francoforte (-2,7%), mentre i future sul Nasdaq perdono il 5,6% e quelli sull'S&P 500 il 4,1%. I timori di una recessione americana, il rischio di una bolla tech e il crollo della Borsa di Tokyo, travolta dal rialzo dello yen, spaventano gli investitori scatenando una gigantesca fuga dal rischio mentre la corsa della valuta giapponese sta costringendo molti a chiudere le posizioni di carry trade. L'indice della “paura” Vix, che monitora la volatilità a Wall Street, si è inerpicato ai massimi dal 2020, mentre le turbolenze sui mercati, accompagnate dai rischi di recessione, hanno spinto i trader a ipotizzare un intervento di emergenza della Fed, da cui si aspettano un taglio dei tassi di 100 punti base entro novembre. Non a caso il dollaro sprofonda, cedendo il 3% sullo yen e lo 0,8% sull'euro, con cui scambia ormai a 1,1. Non si salvano dalle vendite neppure l'oro (-1,4% a 2.373 dollari) e il petrolio, in calo di quasi il 2% nonostante le tensioni in Medio Oriente, mentre resistono i bond: i rendimenti dei titoli di Stato sono in calo anche se il Btp, che cede due punti base al 3,61%, vede lo spread con il Bund, tra i titoli rifugio per eccellenza, aprirsi di 8 punti, a quota 152. A Piazza Affari guidano i ribassi Nexi (-7,2%), Saipem (-6,4%), Mps (-6%), Stm (-5,9%) e Tim (-5,3%) mentre nel pre market di Wall Street colossi come Nvidia, Apple e Tesla cedono oltre il 7%.

In Borsa scommesse su un taglio di emergenza della Fed

Sul mercato arrivano le scommesse per un intervento di emergenza della Fed sui tassi. Di fronte alle turbolenze e ai timori di una recessione americana, in mattinata i trader erano arrivati a prezzare al 60% la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base entro una settimana, posizioni che nel corso di seduta si sono ridimensionate al 30%. Sul mercato è comunque diffusa la convinzione che la Fed dovrà agire in fretta e con decisione: i trader si attendono un taglio di 50 punti base a settembre e di altri 50 punti a novembre, riferisce Bloomberg.

Wall Street: future in forte calo, tech guidano caduta

Brusco calo dei future a Wall Street, in mezzo ai timori per l'economia americana che hanno anche portato al crollo delle Borse asiatiche. Prima dell'apertura, i future sul Nasdaq sono i peggiori, con una perdita attorno al 4,8%. I future sul Dow Jones segnano un -2,32%, mentre quelli sullo S&P 500 viaggiano attorno a un -3,4%. Sul fronte dei singoli titoli, tonfo per Apple, che perde il 7,6%, dopo l'annuncio sabato scorso della Berkshire Hathaway di Warren Buffett di aver dimezzato la sua quota di azioni della società, riducendola di oltre 50 miliardi di dollari. Ancora peggio va Nvidia, che cede il 10% dopo le notizie di un ritardo nel lancio dei chip di intelligenza artificiale a causa di difetti di progettazione. Sempre nei tecnologici, nel pre-market Intel registra un -4,9% dopo i mancati guadagni registrati nel secondo trimestre e l'annuncio di una sospensione per oltre il 15% dei suoi impiegati. Coinbase ha perso il 15% per via della crisi che stanno vivendo le criptovalute, con il calo di oltre il 15% dei bitcoin. Crowdstrike lascia sul terreno il 6,8%, nonostante abbia smentito le accuse di Delta Airlines di aver causato la cancellazione di migliaia di voli. Nell'automotive, le azioni di Tesla perdono il 7,9%. Tra i farmaceutici, BioNTech cede il 3,2% a causa dei ricavi sotto le stime del secondo trimestre. Anche Moderna in rosso, registrando -5,3%.

Analisti: “Investitori si preparino a fase meno tranquilla”

"Le borse globali sono state sulle montagne russe la settimana scorsa, alternando brusche correzioni a vivaci recuperi. Alla base di questi movimenti ci sono alcuni dati economici statunitensi più deboli del previsto, che hanno portato molti operatori a menzionare addirittura una recessione". Così Matteo Ramenghi, chief investment officer di Ubs Wm in Italia. Al momento "consideriamo - prosegue - premature le paure di recessione. Comunque, la Federal Reserve ha indicato di essere diventata più fiduciosa riguardo all'inflazione e ha aperto la porta a un primo taglio dei tassi d'interesse a settembre. Suggeriamo quindi agli investitori di prepararsi a una fase meno tranquilla rispetto alla prima parte dell'anno, ma di evitare di reagire eccessivamente". "I dati poco incoraggianti sui posti di lavoro negli Stati Uniti della scorsa settimana hanno continuato a creare scompiglio sui mercati, con molte classi di attività, settori e regioni che hanno subito forti ribassi. La prima fase di questa correzione dei prezzi è stata in linea con le nostre aspettative basate sui dati recenti, ma è probabile che ora stiamo entrando in una zona di overshoot", evidenzia Andrew Jackson di Vontobel. "Detto questo, resta il fatto - aggiunge - che i mercati sono in genere ancora sui massimi o vicini ai massimi, quindi la gravità della correzione non è ancora chiara. Le obbligazioni societarie rimangono ben isolate dallo shock di mercato, quindi eventuali deflussi, che potrebbero essere un catalizzatore per ulteriori cali in mercati già stressati, saranno probabilmente attenuati e vediamo persino la possibilità di afflussi".

Il gas in calo (-5%), sotto i 35 euro al Megawattora

Prezzo del gas in ribasso sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l'Europa: dopo un avvio piatto, il future sul metano con consegna a settembre scende del 5% a 34,7 euro al Megawattora.

Analisti: “Scenario non è così negativo come indicano mercati”

"I timori di recessione degli Stati Uniti sono tornati a essere un tema dominante, guidati dalla combinazione di una rapida perdita di slancio del mercato del lavoro e dai segnali di una domanda dei consumi debole evidenziati nelle trimestrali". Così Michael Langham, economista di Abrdn, sull'andamento dei mercati. "Le attuali quotazioni dei mercati indicano ora in modo chiaro come la Fed sia in ritardo rispetto alla curva e che taglierà rapidamente nelle prossime riunioni per evitare un atterraggio duro. Tutto ciò si è riversato sui mercati asiatici, con il disimpegno dei carry trade e la prevalenza di un sentiment risk-off. Riteniamo tuttavia che lo scenario macro non sia così negativo come indicato dai mercati. La forte crescita dell'offerta di lavoro negli ultimi anni ha contribuito a raffreddare il mercato del lavoro e i licenziamenti rimangono bassi negli Stati Uniti. In Asia, la ripresa delle esportazioni tecnologiche e la domanda interna sempre sostenuta non dovrebbero ancora far suonare i campanelli d'allarme per i policy maker. Prevediamo che la Fed inizierà l'allentamento a settembre, il che dovrebbe aprire la pista ad allentamenti in alcune parti dell'Asia emergente. I probabili ulteriori stimoli in Cina potrebbero inoltre avere ricadute positive, attenuando un eventuale rallentamento nella regione".

Borsa: l'Europa resta debole, Amsterdam e Milano -3%

I mercati azionari del Vecchio continente guardano alla boa di metà giornata sempre in forte calo: le Borse peggiori sono quelle di Milano e Amsterdam, che oscillano attorno a una perdita del 3%, seguite da Francoforte che cede quasi 2 punti percentuali e mezzo. Il clima resta molto nervoso e volatile soprattutto sui timori di recessione, con Londra in calo del 2,2% e Parigi che si muove su una perdita superiore ai due punti. L'attesa è per l'avvio della settimana di Wall Street, con il mercato dei titoli di Stato che si è parzialmente stabilizzato e lo spread tra Bund italiani e tedeschi a 10 anni sui 150 punti base. Euro positivo (+0,4%) contro il dollaro a quota 1,095. Tra le criptovalute il Bitcoin, sempre molto volatile, prosegue nella sua fase di debolezza e cede il 14% attorno ai 52mila dollari. In Piazza Affari sempre vendite su Nexi (-6%), con Stm che perde il 5,6% e Saipem circa cinque punti percentuali. Tim è in calo del 4,5%, mentre Leonardo e A2A provano a riavvicinarsi alla parità.

Economista: “In atto correzione dei mercati dopo forte crescita”

"Stiamo vedendo una correzione dei mercati, che è un fenomeno che accade spesso. Mi aspetto che in questa prima fase ci sarà una forte volatilità e quindi non mi sorprenderebbe anche un recupero rispetto alla flessione che stiamo vedendo oggi". Così Andrea Monticini, docente di econometria finanziaria dell'Università Cattolica, valutando la situazione dei mercati. "Ma il sentiero - aggiunge - è tracciato su una correzione del mercato finanziario che porterà a una robusta diminuzione. Ci sono diversi fattori che concorrono a questa situazione: ci sono timori sulla tenuta del ciclo economico, i tassi sono ancora molto alti e le banche centrali che inizino a tagliare i tassi d'interesse, a cominciare dalla Fed. È uno scenario che siamo abituati a vedere sempre. C'è una fase espansiva e una di correzione".

Il parere degli analisti

Il nuovo assetto mondiale che si sta "delineando, influenzato sia dai cambiamenti geopolitici in atto che dal maturare delle economie dei Paesi emergenti, potrebbe favorire quest'ultime", spiega ancora Christopher Preece, macro strategist & investment manager di Pictet Asset Management. "A destare preoccupazioni - aggiunge - è il peso del debito sui bilanci pubblici che sta diventando un vincolo crescente, aggravato dal costo degli interessi in un contesto di tassi crescenti e che potrebbe avere impatti negativi sulle valute. Meno chiaro, invece, e il modo in cui questa politica fiscale accomodante si ripercuoterà sui flussi di capitale internazionali. I governi fortemente indebitati dovranno adottare un nuovo stile di repressione finanziaria cercando di smobilizzare il capitale nazionale, gran parte del quale e attualmente investito all'estero (in modo sproporzionato negli Stati Uniti), attraverso incentivi fiscali, legislazioni e politiche di mercato ad hoc. Tutto questo potrebbe provocare un'inversione di tendenza in termini di flussi monetari che finora hanno sostenuto la sovraperformance dei prezzi delle attività statunitensi e, in ultima analisi, la forza del dollaro Usa".

Analisti: “Sui mercati una tempesta perfetta”

"Il momento risk-off sta accelerando, dopo la pessima chiusura di venerdì. Il quadro assomiglia a una tempesta perfetta, creata da dati macro deludenti, investitori troppo esposti al rischio e timori di imminenti sviluppi drammatici in Medio Oriente". Lo rilevano gli analisti di Mps nel Daily market strategy. "Nelle due settimane passate - proseguono - due illusioni sono andate in frantumi. La prima a sfracellarsi al suolo è stata quella secondo cui il settore del big-tech Usa potesse proseguire il suo rally senza sperimentare nel frattempo una seria correzione. La seconda illusione è caduta rovinosamente dopo i numeri del mercato del lavoro di venerdì. In prospettiva, due elementi sembrano cruciali: il flusso di dati macro che dovrà orientare le attese sullo stato dell'economia Usa (recessione o semplice rallentamento); segni che il processo di riduzione del rischio dei portafogli degli investitori si stia esaurendo. La settimana non fornirà grandi spunti sul primo elemento, dal momento che il calendario vede solo l'Ism servizi. Il focus sarà anche sulle dichiarazioni dei membri Fed, alla ricerca di segnali di un possibile taglio inter-meeting, dal momento che il 18 settembre, data del prossimo Fomc, appare ora come insostenibilmente lontano".

La benzina è ai minimi da 6 mesi, verde al self a 1,841 euro

Con il greggio ai minimi da otto mesi e un nuovo tonfo delle quotazioni dei prodotti raffinati - attribuito dagli operatori di mercato alla scarsa domanda e all'aumento delle scorte - i prezzi dei carburanti alla pompa scivolano ancora, dopo i ribassi sui listini registrati venerdì. La benzina è al livello minimo dal 9 febbraio (media nazionale dei prezzi praticati alla pompa in modalità self service). Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, sabato Eni ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,841 euro/litro (-3 millesimi, compagnie 1,845, pompe bianche 1,833), diesel self service a 1,721 euro/litro (-4, compagnie 1,726, pompe bianche 1,711). Benzina servito a 1,985 euro/litro (-4, compagnie 2,026, pompe bianche 1,904), diesel servito a 1,865 euro/litro (-5, compagnie 1,907, pompe bianche 1,781). Gpl servito a 0,714 euro/litro (+1, compagnie 0,723, pompe bianche 0,703), metano servito a 1,330 euro/kg (+3, compagnie 1,343, pompe bianche 1,319), Gnl 1,232 euro/kg (-4, compagnie 1,232 euro/kg, pompe bianche 1,233 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,934 euro/litro (servito 2,199), gasolio self service 1,830 euro/litro (servito 2,103), Gpl 0,857 euro/litro, metano 1,455 euro/kg, Gnl 1,294 euro/kg.

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