Contributi colf e badanti, detrazioni e deduzioni nel 730/2024: requisiti e importi

Economia

Introduzione

Buone notizie per tutti coloro che si avvalgono dell'aiuto di colf, badanti e baby sitter: in sede di compilazione del modello 730/2024 o di modello Redditi sono previste forme di detrazione e deduzione. Insomma, i contributi per il lavoro di questi collaboratori domestici dà il diritto di pagare meno tasse o di vedersi restituire con un rimborso quelle già, eventualmente, pagate. Per fare questo, è necessario seguire alcuni passaggi precisi nella dichiarazione dei redditi 2024.

Quello che devi sapere

Deduzione o detrazione

Per capire se spetta una deduzione o una detrazione bisogna fare riferimento alla tipologia di servizio svolto dal lavoratore in questione e a chi sono destinate le sue cure. Nello specifico:

  • per il pagamento di contributi di baby sitter, colf e collaboratori domestici - comprese le badanti di soggetti ancora autosufficienti - vale la deduzione fiscale;
  • per il pagamento di contributi di addetti all’assistenza personale di persone non autosufficienti vale invece la detrazione fiscale;

In entrambi i casi la conseguenza è un abbassamento delle tasse ma cambia il tipo di calcolo che viene fatto:

  • le deduzioni operano sul reddito complessivo, su cui si calcola l’Irpef, abbassandolo;
  • le detrazioni si vanno a sottrarre all’imposta già calcolata.

 

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Detrazione contributi badante: istruzioni e requisiti

Non ci sono cambiamenti in sede di compilazione del modello 730/2024 rispetto agli anni precedenti, è però utile ricordare quali sono le condizioni che permettono di usufruire dei benefici fiscali legati ai lavoratori domestici. Partiamo dalla detrazione dei contributi corrisposti in loro favore. La spesa a carico del datore di lavoro può essere indicata tra gli oneri detraibili nel modello 730/2024 secondo i seguenti requisiti:

  • collaboratore assunto per l’assistenza personale di persone non autosufficienti nella vita quotidiana;
  • nel caso di reddito complessivo non superiore a 40.000 euro.

In base a questi limiti, quindi, la detrazione dei contributi Inps spetta solo se l’assunzione del lavoratore domestico è necessaria per aiutare soggetti che necessitano di assistenza continuativa perché non autonomi quando si tratta di: assumere alimenti, espletare funzioni fisiologiche e di igiene personale, deambulare, indossare gli abiti. Nota bene: questi dettagli non vanno indicati nel modello 730/2024, ma saranno oggetto di riscontro da parte dell'Agenzia delle Entrate se e quando farà controlli.

 

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Rimborso Irpef pari al 19% della spesa

La spesa del datore di lavoro va indicata, insieme a tutte le altre detraibili, nel quadro E del modello 730 e nello specifico nei righi da E8 a E10 con il codice 15.
Importante sarà conservare il certificato medico che prova la non autosufficienza della persona oggetto delle cure del collaboratore domestico.
Inoltre, la detrazione dei contributi INPS di badanti spetta anche in relazione a spese che siano state sostenute per i familiari non autosufficienti, anche non fiscalmente a carico. Non spetta invece per i contributi corrisposti in favore di colf che hanno inquadramento contrattuale diverso dagli addetti all’assistenza personale.
Il rimborso Irpef spettante è pari al 19% della spesa, entro il limite massimo di 2.100 euro.

 

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Deduzione dei contributi fino a 1.549,37 euro

Passiamo ora alla deduzione, l'agevolazione fiscale che permette di sottrarre la spesa dal reddito lordo, prima del calcolo delle tasse. In questo caso, non è necessario che il collaboratore domestico sia assunto per specifiche finalità. Ma alcuni punti fondamentali vanno tenuti a mente:

  • il massimale entro cui i contributi Inps di colf e badanti sono deducibili dal reddito è pari a 1.549,37 euro;
  • l’importo che può essere portato in deduzione fiscale nel modello 730/2024 comprende esclusivamente la quota a carico del datore di lavoro, non quella a carico del lavoratore domestico;
  • sono deducibili le somme effettivamente versate applicando il principio di cassa, senza tener conto della competenza dei trimestri.

Inoltre, sono deducibili anche i contributi previdenziali sostenuti per una badante assunta tramite un’agenzia interinale, e rimborsati all’agenzia stessa, solo se quest’ultima rilascia un documento in cui sono esplicitati:

  • gli importi pagati;
  • gli estremi anagrafici;
  • il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento (utilizzatore) e del lavoratore.

L’importo deducibile dovrà essere indicato nel Rigo E23 (contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari) del modello 730/2024.

 

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Documenti da conservare per la deduzione

Il datore di lavoro che compila il modello 730/2024 deve conservare:

  • ricevute di pagamento intestate all’Inps complete della parte informativa sul rapporto di lavoro domestico (ore trimestrali, retribuzione oraria effettiva, ecc.), effettuato dal contribuente tramite c/c postale e/o MAV (pagamento mediante avviso) nel 2023;
  • le fatture per le agenzie interinali con indicati: il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento, i dati identificativi dell’agenzia, la specificazione della natura del servizio reso e l’indicazione della quota di contributi a carico del datore di lavoro.

 

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