Non solo oro, le crisi geopolitiche spingono gli investimenti in beni rifugio: cosa sapere
EconomiaIntroduzione
Con l’inasprimento delle tensioni geopolitiche, dal Medio Oriente all'Ucraina, dall'India al Pakistan, crescono gli acquisti in metalli preziosi. Nei primi 6 mesi del 2025, l’oro ha registrato un incremento vicino al 30%, trainato soprattutto dall’interesse delle banche centrali, dei mercati azionari (Etf e Etc) e dalla debolezza del dollaro
Quello che devi sapere
Il sorpasso sull’euro
Il “rally” dell’oro, considerato una sorta di bussola sui rischi globali, trova conferma nel sorpasso sull’euro come prima riserva al mondo, con le banche centrali di economie in crescita come Cina, India e Turchia che hanno annunciato l’intenzione di incrementare le proprie scorte aurifere
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Fiducia nei titoli di Stato in calo
La “caccia” all’oro è alimentata poi da una fiducia in discesa nei titoli di Stato con il debito mondiale in risalita, la spesa pubblica in aumento e la prospettiva di un calo dei tassi di interesse che consolida la migrazione dai capitali obbligazionari verso i beni rifugio
Boom dei metalli preziosi
Il calo, prossimo alle due cifre, del dollaro sostiene la domanda di altri metalli preziosi. Nel primo semestre di quest’anno l’argento ha visto un guadagno del 27%, il platino addirittura è balzato del 44,5 %, entrambi beni rifugio considerati attrattivi con prezzi in risalita anche per la carenza cronica di offerta. Nella classifica trova spazio anche il palladio che registra una crescita del 15,5%, frenata in parte dal progressivo interesse del mercato automobilistico verso l’elettrico ma bilanciato sia dai tagli produttivi in Russia e Sudafrica sia dalle sanzioni negli Usa
Cosa c’è dietro l’aumento della domanda
Per Alexander Toth (Raiffeisen capital management), come scrive Il Sole 24 Ore, la domanda di oro dipende soprattuto da fattori finanziari ed economici mentre argento, platino e palladio sono più influenzati dall’uso industriale e da considerazioni geopolitiche. “Comprendere queste distinzioni è fondamentale per orientarsi nel complesso panorama dei metalli preziosi”, afferma il manager
L’impatto sui prodotti energetici
La virata verso i beni rifugio dipende in parte anche dalla pressione che le tensioni globali esercitano sulle materie prime energetiche. Dopo la minaccia di chiusura dello stretto di Hormuz da parte di Teheran e i tagli dei Paesi Opec+, il prezzo del petrolio conferma tutta la sua volatilità. Mentre il gas naturale ha registrato una fase di stabilizzazione dopo la fiammata innescata dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e la chiusura dei gasdotti
Investire in oro?
Di fronte a uno scenario di incertezza, Gianni Piazzoli (Vontobel Wealth management Sim), come riporta Il Sole 24 Ore, ricorda come la recrudescenza delle ostilità nella regione abbia impattato sul prezzo del petrolio e ridato slancio all’oro. “Ancora una volta la reazione “debole” del dollaro al riaprirsi di una nuova crisi mediorientale ci porta a pensare che sono altre le attività finanziarie che possono contribuire a una miglior tenuta dei portafogli, tra queste resta sicuramente l’oro”, afferma. E sugli investimenti aggiunge: “Riteniamo che la costruzione di portafogli ben diversificati sia la soluzione migliore per affrontare il periodo estivo e l’oro deve avere una sua quota anche a questi livelli di prezzo"
Allarme Bce sui derivati
Il ritrovato interesse per il "metallo giallo" è bastato per innescare nella Banca Centrale Europea un allarme sui derivati con rischi per il sistema finanziario. Negli ultimi tre mesi, l’Eurozona ha incamerato derivati sull’oro pari a circa mille miliardi di euro, tre volte la produzione annuale a livello globale. Da novembre i derivati in oro sono balzati del 58%, la metà dei quali custoditi fuori dall’Europa. Già protagonisti in passato di crisi sui mercati mondiali, i derivati fanno leva sulla volatilità del mercato e consentono agli investitori di esporsi alle oscillazioni di prezzo senza possedere il bene fisicamente
La cautela
Di fronte alla possibilità di investire in metalli preziosi, da diversi gestori finanziari arriva il consiglio di ponderare con attenzione ogni scelta tenendo conto dell'avvenuta corsa dei prezzi. “Quando l’acquisto di metalli preziosi raggiunge il grande pubblico e finisce sulle prime pagine dei giornali generalisti forse è il momento di iniziare ad alleggerire parte delle posizioni per chi ha già questi asset in portafoglio da tempo e ha beneficiato dei precedenti rush”, rileva Gian Marco Salcioli (Assiom Forex) che sull’incertezza di scenario sottolinea: “Adesso stiamo prezzando tutti scenari tendenzialmente avversi al rischio che non considerano minimamente una soluzione dei focolai di tensione che al momento sembrano dominare lo scenario. E se dovesse scoppiare la pace?”
La tendenza sul prezzo di oro e argento
Sull'andamento dei prezzi di oro e argento secondo Marco Mencini (Plenisfer Sgr) la tendenza "rimane positiva". "L’argento potrebbe sovraperformare l’oro nel medio termine, grazie alla spinta industriale legata alla transizione energetica. Resta però un metallo più volatile. Con un rapporto oro/argento ancora elevato, c’è spazio per un recupero relativo", afferma l'head of research
Quanto è rischioso acquistare metalli preziosi?
Sui rischi che derivano dall’investire oggi in oro, argento, platino o palladio, Salcioli invita a considerare con attenzione l’orizzonte temporale desiderato e la quota nel portafogli: “La prudenza deve restare la parola d’ordine, così come la percentuale da destinare nel portafoglio: non dovrebbe mai superare il 10-15% del totale, salvo essere pienamente consapevoli della maggiore rischiosità. In un contesto come quello attuale oro e argento sembrano avere ancora un certo margine di crescita, molto meno il palladio e il platino”
Per approfondire: Oro, come andranno le quotazioni dopo l’accordo Usa-Cina sui dazi? Il parere dell’esperto