Bonus colonnine elettriche, pubblicato nuovo elenco dei beneficiari. Ecco a chi spetta
Il decreto ministeriale assegna i contributi per le spese sostenute nel corso del 2023, le cui domande erano state presentate nella finestra di riapertura tra il 15 febbraio e il 14 marzo. Si tratta di un contributo all’80% di quanto pagato, con tetto a 1.500 euro per le persone fisiche e 8mila per i condomini
- Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha reso disponibile sul proprio sito il decreto con in allegato l’elenco dei beneficiari del cosiddetto bonus colonnine elettriche, relativo a interventi eseguiti nel 2023, con domande presentate nella finestra 15 febbraio-14 marzo 2024
- Il decreto direttoriale è dello scorso 9 maggio e la lista riguarda chi può usufruire del contributo assegnato per le spese di acquisto e posa in opera delle infrastrutture di ricarica effettuate nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, per le quali le domande erano state inviate nel corso della cosiddetta “nuova riapertura 2023”, un mese di tempo aggiuntivo concesso per nuove istanze
- I beneficiari indicati sono 939, mentre le domande pervenute erano state 964. Nell’elenco, accanto a ogni destinatario della misura, identificato per motivi di privacy con l’ID della domanda, è indicata l’entità del contributo concesso. In un’altra colonna si legge la cifra effettivamente spesa
- Come spiega il decreto, l’importo del contributo viene accreditato in un’unica soluzione, sul conto corrente dichiarato nella domanda di richiesta del contributo
- Il bonus è stato introdotto dal Dpcm 4 agosto 2022. Prevede l’erogazione di un contributo, nei confronti di persone fisiche o condomini, per l’acquisto e posa di infrastrutture per la ricarica, di potenza standard, dei veicoli alimentati ad energia elettrica (ad esempio colonnine o wall box)
- Il limite massimo del contributo, pari all’80% del prezzo di acquisto e posa, è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali che li mettono a disposizione di tutti i proprietari
- La misura è gestita da Invitalia, ente che da decreto si occupa dello svolgimento di controlli a campione sulle richieste di contributo
- Viene verificata la veridicità delle dichiarazioni e della documentazione presentate dai richiedenti. Possono anche essere effettuati accertamenti d’ufficio, verifiche e ispezioni sul posto
- Se venisse riscontrata la falsità delle dichiarazioni o l’irregolarità della documentazione prodotta nel procedimento amministrativo, si va incontro alla revoca dei contributi concessi, disposta dal Ministero con provvedimento motivato
- In quel caso il beneficiario è obbligato alla restituzione del contributo entro 60 giorni dalla comunicazione del provvedimento di revoca