Nuove regole su imposta di successione, trust e donazioni: cosa sapere
Un provvedimento dell’esecutivo, in attuazione della delega sulla riforma del Fisco, ha modificato le regole relative a imposta di successione, trust e donazioni, razionalizzando la materia e specificando tutti i casi nei quali non viene applicata l’imposta. Nel caso in cui vengano presi impegni per iscritto, questi hanno valenza nell’Ue e nei Paesi presenti all’interno dello Spazio Economico Europeo
- Un decreto del governo, in attuazione della delega sulla riforma del Fisco, cambia le regole su imposta di successione e donazioni. Ecco quali sono le principali novità, segnalate dal Consiglio Nazionale del Notariato per il Corriere della Sera
- L’art. 1 dello schema di decreto si propone di razionalizzare le previsioni relative all’imposta sulle successioni e donazioni, intervenendo tra l’altro con l’obiettivo di meglio definire l’ambito applicativo di tali imposte e di alcune fattispecie e introducendo il principio di autoliquidazione dell’imposta sulle successioni
- Il provvedimento interviene in modo più evidente soprattutto in materia di trasferimenti a causa di morte e per donazione (anche tramite patti di famiglia) di aziende e partecipazioni sociali a favore del coniuge e dei discendenti. Questo trasferimento non è soggetto a imposta quando per effetto del trasferimento è acquisito il controllo di diritto della società (secondo quanto previsto dal Codice civile) o è integrato il controllo già esistente
- Il trasferimento non è soggetto all’imposta sulle successioni e donazioni in caso di aziende o di rami di esse, a condizione che gli aventi causa proseguano l’esercizio dell’attività di impresa per almeno 5 anni; in caso di quote sociali o azioni di società di capitali, a condizione che gli aventi causa detengano il controllo della società per un periodo non inferiore a 5 anni
- Gli aventi causa devono, contestualmente alla presentazione della dichiarazione di successione o all’atto di donazione o al patto di famiglia, rendere apposita dichiarazione di impegno. Il mancato rispetto delle condizioni sopra indicate comporta la decadenza dal beneficio. Il beneficio si applica anche ai trasferimenti di quote sociali e azioni di società residenti in Paesi appartenenti all’Unione Europea o allo Spazio Economico Europeo
- Lo schema di decreto legislativo interviene anche con lo scopo di razionalizzare la disciplina fiscale dei trust nell’ambito dell’imposta sulle successioni e donazioni, definendo le regole di territorialità e precisando che i trust, e gli altri vincoli di destinazione, rilevano ai fini delle suddette imposte in quanto idonei a determinare il trasferimento di beni e diritti a favore dei beneficiari
- Lo schema di decreto legislativo conferma il principio, ormai consolidato in giurisprudenza e fatto proprio dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 34/E del 2022, della tassazione “in uscita” del trasferimento dei beni dal trustee ai beneficiari, riconoscendo generalmente la neutralità fiscale dell’atto iniziale di dotazione. Per quanto riguarda franchigie e aliquote di imposta applicabili, si dovrà tener conto del valore dei beni e del rapporto di coniugio o di parentela tra disponente e beneficiario all’atto del trasferimento
- È introdotta inoltre la possibilità per il disponente, o per il trustee (in caso di trust testamentario), di anticipare volontariamente il pagamento dell’imposta al momento del conferimento dei beni o dell’apertura della successione
- È esteso anche all’imposta sulle successioni il principio di autoliquidazione, previsto per le imposte ipotecaria, catastale, di bollo e per le tasse ipotecarie, da parte del contribuente. Sono inoltre modificate le disposizioni relative al procedimento di liquidazione e pagamento dell’imposta sulle successioni, prevedendo che anche quest’ultima imposta sia liquidata, sulla base della dichiarazione, direttamente dai soggetti obbligati al pagamento entro 90 giorni
- L’art. 2 apporta modifiche al testo unico dell’imposta di registro con l’obiettivo di razionalizzare e semplificare la disciplina del tributo, anche estendendo l’autoliquidazione e potenziando gli adempimenti telematici. Tra gli interventi principali si segnalano:
- Trasferimento di aziende;
- Divisioni;
- Diritti edificatori;
- Contratti preliminari