Autostrade, cambiano le regole per le aree di servizio: le novità
Il decreto del ministero dei Trasporti mette in atto una piccola rivoluzione per venire incontro alle esigenze di automobilisti e autotrasportatori: viene ampliata l'offerta di rifornimenti (con l'integrazione dell'elettrico e dell'idrogeno ai classici carburanti) e la vendita di alimenti e bevande potrà avvenire anche sotto-pensilina. E non è tutto
- Autostrade, ci siamo. È pronto, stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, il quadro per la ristrutturazione delle aree di servizio della rete autostradale. Il decreto del ministero delle Infrastrutture, di concerto con quello dell'Ambiente, è alla firma dopo il parere favorevole della Conferenza unificata dello scorso 24 marzo
- Di cosa si tratta nello specifico? Come spiega il quotidiano economico, il provvedimento mette in atto una piccola rivoluzione dei meccanismi di concessione e dei servizi garantiti ad automobilisti e autotrasportatori sulla rete autostradale italiana. Vediamo nel dettaglio, punto per punto, i contenuti del decreto
- Come anticipa il Sole 24 Ore, il provvedimento anzitutto aggiorna il vecchio Piano del 2015, che è scaduto nel 2020 e che prevedeva la chiusura di 25 aree di servizio su circa 500 in attività. Tuttavia, come spiega il decreto, il ministero delle Infrastrutture è stato "sollecitato a riconsiderare la decisione di chiusura delle aree in considerazione delle mutate condizioni di mercato e dell'utilità agli utenti"
- È proprio da queste "mutate condizioni di mercato" che è arrivata la scelta del ministero dei Trasporti di "adottare un differente approccio in ordine alle decisioni di riqualificazione/chiusura delle aree fondato sull'analisi delle potenzialità di mercato e dell'utilità in generale". Ma non tutti hanno accolto positivamente questa decisione
- L'Autorità di regolazione dei trasporti - guidata dal presidente Nicola Zaccheo - lamenta infatti di essere stata "scavalcata" nella predisposizione dei bandi, e ricordando i provvedimenti già adottati negli ultimi anni per l'affidamento delle concessioni dei servizi nelle varie aree, ha inviato un parere al governo con la richiesta di ritiro del decreto. Ma l'esecutivo tira dritto
- Sono diverse le novità contenute nel decreto. Come scrive il Sole 24 Ore, la prima è l'ampliamento dell'offerta di carburanti con l'integrazione di altri vettori (elettrico, biometano, idrogeno, carburanti sintetici, biocarburanti gassosi e liquidi). La seconda novità è la vendita di servizi e prodotti (compresi alimenti e bevande) anche sotto-pensilina. La terza è l'accesso gratuito ai servizi igienici "in tutte le aree di servizio ove si è offerto almeno un servizio"
- Il decreto regola inoltre i criteri di assegnazione delle subconcessioni. Le aree saranno aggiudicate attraverso gare e tra le offerte sarà considerata quella economicamente più vantaggiosa. La durata potrà superare la scadenza "salva la possibilità per il concessionario subentrante di risolvere il contratto di subconcessione riconoscendo un indennizzo pari agli investimenti realizzati non integralmente ammortizzati"
- Come riporta il Sole 24 Ore, nel decreto ci sono novità anche per le royalties. Decade infatti la quota fissa che regolava i rapporti tra subconcessionario e gestore stradale: ora i diritti verranno "definiti esclusivamente in misura proporzionale ai volumi di vendita". E nella valutazione dell'offerta tecnica di gara diventa ora importante l'applicazione del parametro del prezzo medio regionale - e non più nazionale - dei carburanti
- I gestori di carburante non sono però affatto convinti del provvedimento. Il presidente di Faib Autostrade Confesercenti, Antonino Lucchesi - citato dal quotidiano economico - sostiene che "l'articolo che prevede la possibilità di avere delle aree in accorpamento è assolutamente da scongiurare. È stato un pessimo esperimento nel decreto del 2015 che ha espulso molti gestori dal settore non creando vantaggi per l'utenza, consentendo solo il monopolio delle società di ristorazione anche nel settore dei carburanti"
- In ultimo, il decreto pone l'accento anche sulla sostenibilità e sull'economie di scala. Per questo, si legge nel provvedimento, nelle aree può essere contemplata "ove possibile l'esecuzione di servizi comuni condivisi" in capo al gestore stradale (tra gli altri, la sorveglianza, le aperture notturne e la pulizia e manutenzione dei servizi igienici)