Al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo sullo stabilimento di Mirafiori. Il deputy Chief operativo Davide Mele: “Torino e tutto il Piemonte è, e lo sarà anche in futuro, la città o la regione da cui parte tutto, il cuore pulsante di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese”
“C'è la necessità che nello stabilimento di Mirafiori si possano produrre almeno 200mila vetture”, queste le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso al tavolo sullo stabilimento Stellantis di Mirafiori al Mimit. All’incontro presenti anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il sindaco di Torino, Stefano Lorusso, i rappresentanti dell'azienda, l'Anfia e le organizzazioni sindacali. Il deputy Chief operativo Davide Mele: “Torino e Mirafiori cuore pulsante delle decisioni”.
Il tavolo al Mimit
Riguardo all’incontro, “oggi è emersa una condivisione del sistema piemontese e del sistema Italia”, ha aggiunto il ministro. Davide Mele, invece, ha sottolineato che “Torino, con Mirafiori e tutto il Piemonte, è, e lo sarà anche in futuro, la città o la regione da cui parte tutto, il cuore pulsante di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese ma che coinvolgono tutta l'attività mondiale di Stellantis”.
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Urso: “Serve produrre un nuovo modello”
"Nel caso di Mirafiori abbiamo condiviso, insieme alle altre istituzioni - ha continuato Urso - che ci sia almeno un nuovo modello di auto realizzato a Torino che risponda alle esigenze del mercato italiano. Attualmente a Torino si producono modelli, come la 500 elettrica e la Maserati, peraltro in riduzione produttiva, che sono rivolte sostanzialmente al mercato estero". "Chiediamo - ha proseguito - che ci sia un modello di auto competitivo e rispondente alle esigenze del mercato interno, anche alla luce degli incentivi sulle auto" che stimolano proprio il mercato interno. "A Mirafiori, a Torino, in Piemonte, dove è nata l'industria automobilistica italiana e ci sono punte di eccellenza riconosciute ovunque nel mondo, si deve ripartire con una prospettiva condivisa. È necessario che Stellantis chiarisca con quali modelli, con quale produzione e livelli occupazionali si possa raggiungere questo obiettivo. Siamo all'inizio di un percorso da percorrere in breve tempo, servono risposte chiare sulla base delle quali realizzare un piano nazionale sull'automotive che consenta la salvaguardia della filiera e dell’indotto”.
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Mele: “Pesa il ritardo degli incentivi”
Il ritardo degli incentivi "incide notevolmente sugli impianti italiani di Stellantis e in particolare su Mirafiori", ha però chiarito Davide Mele. "Il primo febbraio, dopo un anno di gestazione - ha ricordato - sono stati annunciati nuovi incentivi importanti per lo sviluppo del settore automotive in Italia e noi ci siamo complimentati subito con il ministero ma, a oggi, 3 aprile, non abbiamo ancora certezza di quando questi provvedimenti saranno effettivamente operativi. E nel frattempo il mercato continua a perdere colpi". Il manager ha ricordato che l'Italia è "fanalino di coda europeo nello sviluppo dell'elettrificazione a quattro ruote con un mix del mercato elettrico intorno al 2-3%, rispetto a una media europea del 13% e una quota del 16% di mercati incentivati come la Francia". "È più che mai necessario rimarcare che questo è il momento di agire tutti insieme e di attuare le azioni necessarie per rendere possibile e sostenibile tale trasformazione", ha sottolineato.
Gli obiettivi sulla 500 elettrica
Mele ha poi aggiunto che l’azienda è convinta "della potenzialità di raggiungere target ambiziosi a Mirafiori della 500 elettrica portandola a numeri a tre cifre per il gioiello che è e che ha dimostrato nei suoi 18 anni di storia recente (circa 3 milioni di unità prodotte)". "Nel recente passato ne ha già mostrato il potenziale - ha continuato - con una velocità massima di 430 vetture al giorno su due turni con un impiego di 1200 addetti, equivalente ad un potenziale di circa 100k all'anno- La 500 è il gioiello di casa Fiat, sia a livello nazionale sia internazionale e anche in relazione alla futura conclusione produttiva della vettura a motore termico. Un gioiello che sarà sempre legato alla città di Torino che è, e sarà la Casa della 500".