Bonus anziani, a chi spetta l’assegno da 850 euro per l’assistenza: tutte le novità
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto attuativo che istituisce un contributo universale valido per il biennio 2025-26 e destinato a chi è già titolare dell’indennità di accompagnamento. Ecco quali sono i requisiti da rispettare
- Dal 1° gennaio 2025 l’indennità di accompagnamento si rafforza. Nel Consiglio dei ministri dell’11 marzo il governo ha approvato la riforma dell’assistenza agli anziani che istituisce un assegno univerale mensile da 850 euro. Ecco i requisiti
- Come previsto dal primo decreto attuativo della legge 33/2023, ai cittadini di età superiore agli 80 anni e gravemente non autosufficienti verrà riconosciuto un contributo all'assistenza valido fino al 31 dicembre 2026
- L’assegno di assistenza dal valore di 850 euro si cumula così con l’indennità di accompagnamento da 531,76 euro per un totale di circa 1.380 euro al mese
- Oltre all’età e alla condizione di non autosufficienza, un altro requisito per il bonus anziani è un'attestazione Isee non superiore ai 6mila euro annui. In totale il contributo riguarda una platea di 25mila persone
- Il bonus anziani è finalizzato unicamente al pagamento di badanti o di imprese che erogano servizi di assistenza. La revoca scatta in caso di un utilizzo diverso
- Previsto dal Pnrr e finanziato con 500 milioni di euro per il biennio 2025-26, il bonus rispetta paletti definiti come l’età, la soglia Isee e la quota fissa. Secondo il Sole 24 Ore tuttavia la legge delega non fissava una platea definita e stabiliva una somma graduata a seconda dei bisogni specifici dell’anziano
- Per quanto concerne i fondi, il contributo può contare su 150 milioni di euro dal Fondo nazionale per le non autosufficienze e 250 milioni dal Programma nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027". Altri 100 milioni arrivano dalla Missione 5 del Pnrr
- Per il viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci la riforma varata da Palazzo Chigi inizierà a dare “certezze alle persone anziane in termini di miglioramento della qualità della vita, della possibilità di scongiurare isolamento e solitudine, di semplificare l'accesso ai servizi e promuovere questa stagione della vita in maniera dignitosa”
- Dalle opposizioni arrivano critiche al provvedimento. Per Sandra Zampa (Pd) “non c’è traccia della riforma dell'assistenza domiciliare, vero fiore all'occhiello della legge delega a cui bisognava dare gambe grazie anche all'infermiere e ai medici di comunità”. Il Movimento 5 Stelle giudica la platea “limitata a fronte di 4 milioni di anziani non autosufficienti”
- Pochi mesi fa 57 associazioni e organizzazioni della società civile coinvolte nell'assistenza e nella tutela degli anziani avevano lanciato un appello al governo per una riforma sulla non autosufficienza attesa da 26 anni