Pnrr, niente contributi per chi assume badanti per anziani over 80: come funziona
Nel decreto Pnrr, approdato lunedì 26 febbraio in Consiglio dei ministri, è previsto lo stop dei contributi per 2 anni per il datore di lavoro domestico che assume badanti per assistere persone ultraottantenni. Attenzione, però, ai requisiti: gli anziani devono essere titolari di indennità di accompagnamento e chi richiede il beneficio deve avere un Isee non superiore a 6 mila euro
- Niente contributi per 2 anni per il datore di lavoro domestico che assume badanti che assistono anziani non autosufficienti ultraottantenni. L’agevolazione scatterebbe nel caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico, con mansioni di assistente a soggetti anziani
- La misura è prevista dal decreto Pnrr, approvato lunedì 26 febbraio dal Consiglio dei ministri, e vuole favorire la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente
- Da valutare i requisiti: le persone oggetto di assistenza devono avere un’età anagrafica di almeno 80 anni e devono essere già titolari dell’indennità di accompagnamento
- Il taglio dovrebbe partire dal 1° aprile 2024 e durare fino al 31 dicembre 2025, per un periodo massimo di 24 mesi
- È previsto un limite massimo di importo di 3 mila euro su base annua, riparametrato e applicato su base trimestrale, restando comunque invariata l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche
- Inoltre, il datore di lavoro destinatario della prestazione deve possedere un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a 6 mila euro
- Ma perché questa scelta da parte del governo? Come spiegato nel decreto, l'obiettivo è quello di "promuovere il miglioramento, anche in via progressiva, del livello qualitativo e quantitativo delle prestazioni di lavoro, di cura e di assistenza in favore delle persone anziane non autosufficienti e favorire la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente”
- Non si è titolari del beneficio se tra il lavoratore e il datore di lavoro o persona del suo nucleo familiare è cessato il rapporto di lavoro domestico
- Il beneficio non spetta nemmeno nel caso in cui tra il lavoratore e il datore di lavoro o persona del suo nucleo familiare sia cessato un rapporto di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani da meno di sei mesi
- La copertura degli oneri, pari a 10 milioni di euro per l’anno 2024, a 39,9 milioni per l’anno 2025, a 58,8 milioni per l’anno 2026, a 27,9 milioni per l’anno 2027 e a 0,6 milioni per l’anno 2028, è assicurata, si legge ancora nella bozza, dal programma nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027