Riforma fiscale, verso un piano di 120 rate per le cartelle: cosa potrebbe cambiare
Uno degli obiettivi fissati dall’articolo 18 della legge delega 111 del 2023 sarebbe la graduale estensione dei pagamenti. Gli appuntamenti per versare le somme dovute arrivano al momento a un massimo di 72 e solo in casi particolari è possibile una dilazione più ampia
- Il decreto di attuazione della riforma fiscale con alcune novità sulla riscossione è atteso nel prossimo Consiglio dei ministri, in programma lunedì 11 marzo. Si punta a una rateizzazione delle cartelle con un piano di 120 rate
- Si tratta di una graduale estensione dei pagamenti. Gli appuntamenti per versare le somme dovute arrivano al momento a un massimo di 72 e solo in casi particolari è possibile un'ulteriore dilazione
- Al momento, coloro che ricevono delle cartelle esattoriali possono chiedere di accedere a un piano di rateizzazione, in base alla regole previste dall’articolo 19 del DPR n. 602/1973, rivisto dalla legge di conversione del Decreto Aiuti n. 50/2022
- In linea generale è possibile richiedere un piano di rateizzazione fino a un massimo di sei anni con delle differenze rispetto alla documentazione da presentare in base all’importo: per le cifre inferiori a 120.000 euro c'è una via semplificata
- Oltre questa soglia è necessario dimostrare una temporanea situazione di difficoltà economica del contribuente
- Anche con le regole attuali è possibile richiedere un piano di 120 rate, ma solo in via straordinaria
- Come si legge sul portale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, questa opzione è fattibile quando è dimostrabile “di non poter pagare il debito secondo i criteri previsti per un piano ordinario. Questa situazione si verifica quando l’importo della rata è superiore al 20 per cento del reddito mensile del tuo nucleo familiare, risultante dall’Indicatore della Situazione Reddituale (ISR) riportato nel modello Isee"
- Il processo di estensione delle rate non sarà immediato, ma graduale. Rientra fra l’altro negli obiettivi fissati dall’articolo 18 della legge delega 111 del 2023
- Secondo le anticipazioni pubblicate sul quotidiano Il Sole 24 Ore l’8 marzo, solo nel 2031 si arriverà a una suddivisione dei pagamenti in 10 anni
- Si partirebbe con calendari da 84 appuntamenti nel 2025, e poi si proseguirebbe per step successivi