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Meno tasse per le donne, l'idea rimasta sulla carta

Economia

Simone Spina

La proposta circola da tempo: tagliare le imposte alle donne per aumentare  l'occupazione femminile. Si rischierebbe, però, di violare la Costituzione. Per evitarlo, nella riforma fiscale del 2021 si prevedeva di alleggerire il carico fiscale al coniuge col reddito più basso. Il governo Meloni ha cancellato l'ipotesi e varato altri aiuti

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Se ne parla da oltre un decennio nel nostro Paese: tassare le donne meno degli uomini, in modo da incentivare l’occupazione femminile (in Italia tra le più basse d’Europa) e per ridurre il divario nelle paghe. In pratica, a parità di stipendio una donna dovrebbe versare meno imposte di un uomo.

Gender Tax, l'imposta (agevolata) al femminile

L’ipotesi, conosciuta come gender tax e formulata da Alberto Alesina e Andrea Ichino, avrebbe un impatto sui conti pubblici solo temporaneo: nel lungo periodo i minori incassi dell’imposta sui redditi (l’Irpef) sarebbero compensati dal maggior impiego femminile, che – secondo un altro studio - aumenterebbe del 2 per cento.

Rischi di incostituzionalità

La tassazione di genere, però, rischierebbe di violare la parità di trattamento prevista dalla Costituzione, oltre al rischio che un uomo con un reddito basso paghi più tasse di una donna con uno stipendio più alto.

La soluzione per non violare la legge

Una soluzione, secondo l’economista Carlo Cottarelli, potrebbe essere quella di alleggerire dal Fisco non le donne ma il coniuge che in famiglia porta meno soldi: in questo modo si avrebbe lo stesso effetto senza violare la legge, visto che nella maggior parte dei casi sono proprio le donne ad avere retribuzioni inferiori.

La riforma del 2021

L’espediente era stato messo nero su bianco nella proposta di riforma fiscale del 2021 (dove si parlava di "secondo percettore" di reddito della famiglia) , ma il governo Meloni l’ha cancellata, preferendo altri sistemi.

Le misure del governo Meloni

Per venire incontro alle donne, Palazzo Chigi con l'ultima manovra ha varato il bonus mamme, incentivi per chi le assume, il rafforzamento dei sostegni per gli asili nido e dei fringe benefit. Aiuti per i quali, come altri sostegni, bisognerà trovare i soldi se si vorranno rinnovare.