Superbonus, chi può ancora usarlo? E quali altri bonus edilizi sono disponibili?
A partire dal 2024 si va gradualmente verso una stretta per quanto riguarda le ristrutturazioni edilizie legate al Superbonus. Dall'ecobonus, al bonus ristrutturazione, dal bonus mobili al bonus verde: ecco quali sono le altre misure utilizzabili
- La pagina del Superbonus si avvia alla stretta: il 29 gennaio il decreto dedicato a questa misura approderà in aula. A partire dal 2024 ci sono numerose modifiche per quanto riguarda le ristrutturazioni edilizie, che continueranno a essere agevolate ma con percentuali più basse e limiti più stringenti
- Dal 1° gennaio 2024 l’agevolazione per l’efficientamento energetico, nella misura del 70%, è prevista solo per i lavori condominiali e per quelli su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate anche se possedute da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche (al di fuori dell’esercizio d’impresa, arte o professione)
- Nel 2025 il contributo scenderà al 65%. Sono previste però due salvaguardie, che lasciano anche nel 2024 il contributo al 110%: per i lavori avviati e non completati, con asseverazione tecnica presentata entro il 31 dicembre 2023; per i contribuenti con redditi bassi (fino a 15.000 euro lordi calcolati con il quoziente familiare) che al 31 dicembre 2023 hanno raggiunto uno stato di avanzamento lavori pari ad almeno il 60%
- Il 110% resta invece ancora attivo solo per gli interventi effettuati nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi dall’1.4.2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza
- Per l’intero 2024 è ancora valido l’Ecobonus con agevolazione tra il 65% e il 50%: il contributo serve per sostituire finestre, infissi, caldaia, impianti di climatizzazione invernali o per installare pannelli fotovoltaici. Potrà essere usufruito con detrazione fiscale in 10 anni (quindi niente più sconto in fattura o cessione del credito). Anche in questo caso, nel 2025 l’agevolazione scende al 36%
- Per tutto il 2024 si può usufruire anche del cosiddetto Bonus ristrutturazione al 50% con detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi per 10 anni su tutte le spese sostenute per i lavori di manutenzione sia ordinaria che straordinaria. Il limite massimo di spesa è di 96mila euro per ogni unità immobiliare
- Questa agevolazione è utile per sostituire ad esempio il tetto, gli infissi esterni, i serramenti e le persiane. Sono inclusi anche i vari interventi di modifica del materiale oppure della tipologia degli infissi stessi. Come per il bonus ristrutturazione nel 2025 l’agevolazione scende al 36%. Il massimale di spesa, inoltre, si riduce a 48.000 euro per unità immobiliare
- Il Sismabonus ordinario si può richiedere fino al 31 dicembre 2024. Prevede una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare e che deve essere suddivisa in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 classe (70%) o di 2 classi (80%) e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (sempre 80 o 85%)
- Per quanto riguarda l’eliminazione delle barriere architettoniche, dal 30 dicembre 2023 possono essere agevolati con la detrazione del 75% solo gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici
- Per tutto il 2024 è inoltre ancora in vigore il cosiddetto bonus verde, che consente di sistemare giardini e terrazze con piante. La possibilità di detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute fino a cinquemila euro. La detrazione massima quindi è di 1800 euro per unità immobiliare da ripartire in cinque rate annuali di pari importo
- Per chi ha eseguito lavori di ristrutturazione straordinaria nel proprio appartamento, è previsto anche un aiuto (sempre sotto forma di detrazione Irpef) per l’acquisto dei nuovi mobili o elettrodomestici. La detrazione, che fino al 2023 veniva calcolata su un importo massimo di 8mila euro, è scesa a 5mila euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio