Mercato immobiliare, come sarà il 2024? Le previsioni di prezzi e affitti
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Le stime del 2023 non inducono all’ottimismo per quest’anno, che potrebbe vedere un ulteriore calo delle compravendite e un aumento degli affitti brevi. Il possibile calo dei tassi di interesse potrebbe però rappresentare un fattore positivo, in grado di stimolare gli acquisti per investimento, soprattutto nelle località turistiche
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- Come andrà il mattone del 2024? Difficile a dirsi, ma certamente un dato importante sarà l’andamento dei tassi di interesse, previsto in discesa nel corso di quest’anno. Eppure, le stime del 2023 non inducono all’ottimismo
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- Non sono ancora noti i dati relativi allo scorso anno, ma si stima che le compravendite abbiano segnato un calo a due cifre, dovuto soprattutto al calo dei mutui, scesi del 29% secondo i numeri aggiornati a settembre 2023 pubblicati dal Corriere della Sera. Due componenti che sembrano imprescindibilmente legate l’una all’altra, come mostra anche l’aumento degli acquisti fatti con i contanti, addirittura superiori al 2022. Alcune stime parlano di un calo ulteriore delle compravendite anche per il 2023, intorno al 5%
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- Prevedere il quadro del 2024 è difficile, ma alcuni dati possono essere assunti con discreta sicurezza: il costo dell’energia sarà infatti certamente più basso rispetto a quello del 2023, ma è improbabile che i prezzi del carrello alimentare e dei servizi alla persona scendano
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- Ciò a cosa potrebbe portare? Gli osservatori concordano sul fatto che tutti gli istituti bancari saranno estremamente severi con i criteri di scoring dei potenziali debitori, mostrando una sicura diffidenza nei confronti di coloro che chiedono mutui non avendo entrate sicure. La situazione, comunque, non promette di essere come nel 2012, quando in Italia ci fu una vera e propria crisi dei mutui, pur con dei parametri molto bassi
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- E per quanto riguarda le quotazioni di mercato? La crescita sarà limitata, con un aumento dello 0,6% a Milano e dell’1,4% a Roma. Non ci saranno grandi scossoni nemmeno nel 2025 e nel 2026 ma in questo modo le quotazioni non recupereranno nemmeno l’inflazione. Secondo quanto ha dichiarato a L’Economia del Corriere Tecnocasa, la riduzione dei prezzi potrebbe riguardare soprattutto le tipologie più economiche e le metrature più ampie
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- La discesa dei tassi può portare ad un aumento degli acquisti finalizzati all’investimento. Improbabile che si punti ad affittare casa con i contratti di locazione tradizionale, che lasciano incertezze sugli incassi e la disponibilità dell’alloggio a fine contratto. Più realistico pensare agli affitti brevi, laddove abbiano un senso, o sugli affitti a studenti e lavoratori, dove c’è la domanda
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- Gli affitti brevi perciò non scompariranno, nonostante sia stata aumentata la cedolare secca dal 21 al 26% (un aumento che interessa chi affitta tra due e quattro abitazioni a partire dal secondo immobile) e introdotte regolamentazioni più stringenti nei centri storici per far tornare le case nel mercato della locazione tradizionale
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- Gli affitti brevi non scompariranno ma, almeno, pare improbabile al momento veder crescere i canoni dei contratti a lunga durata, visto che in alcune città hanno raggiunto prezzi insostenibili (come Milano) e che il canone del prezzo dell’inflazione rende meno penalizzante per chi pratica la cedolare secca il mancato aggiornamento annuale del canone
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- In quest'ambito quali sono le previsioni per il 2024? Probabile che traini ancora la componente investimento: spesso si compra per utilizzare l’abitazione qualche mese e affittarla per il resto dell’anno, dove la stagione turistica renda plausibile il business. A parte per le località più esclusive, i prezzi restano abbordabili perché il mercato quasi ovunque non ha recuperato neppure i prezzi nominali del 2012