Francia, perché Carrefour toglie Pepsi e 7Up dagli scaffali. E in Italia?
A partire da ieri Carrefour non venderà più i prodotti del gruppo PepsiCo nelle proprie sedi in Francia. Non saranno quindi disponibili presso la catena Pepsi, 7Up e il the freddo Lipton perché ritenuti dall’azienda troppo cari. E da noi cosa succede?
- Niente Pepsi, 7Up o the Lipton sugli scaffali dei Carrefour francesi dal 4 gennaio. La motivazione? Sono troppi cari, così l’azienda dei supermercati ha scelto di bandirli: “Non venderemo più questi marchi a causa dei rincari inaccettabili” ha dichiarato il portavoce dell’azienda
- Carrefour non si limiterà a bandire questi prodotti del gruppo PepsiCo, ha anche spiegato come, sugli scaffali vuoti, comparirà un cartello con la spiegazione del perché non siano presenti
- La decisione del colosso francese rientra in una più ampia diatriba tra le catene della grande distribuzione e i produttori di beni di largo consumo, con le seconde accusate di aver alzato i prezzi aumentando i profitti e lasciando ai supermercati l’onere di non scaricare eccessivi rincari sui consumatori
- Venendo ai numeri delle due aziende coinvolte, nel primo semestre del 2023 il margine di redditività di Carrefour è rimasto stabile a 1,9 miliardi di euro, mentre PepsiCo ha alzato per tre volte le previsioni di utile per la fine dell’anno
- Il gigante statunitense tra giugno e settembre ha alzato i listini in media dell'11%, accettando un calo di volumi di vendita del 2,5%, con nuovi rincari previsti per il 2024
- Non solo in Francia si è adottato questo tipo di contromosse, ad esempio in Germania due colossi della grande distribuzione come Edeka e Rewe, hanno interrotto per lo stesso motivo per qualche tempo i contratti di fornitura con Mars, Kellogg’s, Pepsico e Coca-Cola
- Al momento nel nostro paese non risulta nessuna tipo di azione simile a quella intrapresa dal Carrefour in Francia, anche se qualche eco di quanto successo nel resto d’Europa è arrivata ai tempi del trimestre anti-inflazione promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy
- In questo contesto si segnala che Italia nell’ultima rilevazione dell’Istat di novembre è proseguito il rallentamento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,1% a +5,4%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,6% a +4,6%)