Superbonus, come cambia l’agevolazione nel 2024: chi riceverà il rimborso e chi rischia
Sono circa 20mila i condomìni che non hanno ancora concluso i lavori con l’agevolazione edilizia: per chi non dovesse arrivare al 30% di avanzamento dei lavori, il rischio è quello di non ricevere più il 110% ma solo il 70%. Un problema per molte famiglie, che potrebbero dover spendere migliaia di euro non previsti. Di questo si è parlato nella puntata del 13 dicembre di “Numeri”, programma di approfondimento di Sky TG24
- Tiene banco ancora il Superbonus: sul tavolo del governo sembrava essere spuntato un emendamento alla legge di Bilancio 2024 per introdurre una possibile proroga, in termini di ulteriore Stato di avanzamento dei lavori oltre a quelli intermedi già presenti. Diversi esponenti della maggioranza però, tra cui il ministro dell'Economia Giorgetti, hanno negato. Di questo e del futuro della misura si è parlato nella puntata del 13 dicembre di Numeri, programma di approfondimento di Sky TG24
- Se guardiamo ai dati Enea, al 31 ottobre 2023 erano circa 20mila i condomìni con i lavori ancora in corso, che rischiano così di passare da aliquote molto vantaggiose al 70%, percentuale prevista nel 2024
- Sempre secondo i dati Enea, al 31 ottobre 2023 erano circa il 24% i condomìni con lavori ancora in corso, mentre il 76% li aveva terminati
- Come sappiamo, le percentuali del Superbonus sono destinate a scendere nel corso degli anni: passeranno infatti dal 90% del 2023 (e dal 110% del 2022) al 70% del 2024 e al 65% del 2025
- E chi è in ritardo sullo stato di avanzamento dei lavori? Chi ha inviato la delibera di inizio lavori alla fine dell'anno scorso, assicurandosi il 110%, potrebbe non riceverlo se non arriva a fine anno a circa un 30% dell’avanzamento dei lavori. In questo modo potrebbe ricevere soltanto al 70%
- Facendo l'esempio di una spesa media di 600mila euro in un condominio di 20 famiglie, un rimborso al 70% invece che al 110% porterebbe ciascun nucleo a spendere quasi 15mila euro
- Il successo dei bonus edilizi è testimoniato dai dati del ministero dell’Economia, che evidenzia come la stima iniziale di spesa, pari a 42,4 miliardi di euro, con il tempo si sia quadruplicata arrivando a ben 132 miliardi, ovvero il triplo
- Guardando i dati IEA, l'Italia nel 2022 ha speso 57 miliardi di dollari in materia di efficienza energetica degli edifici, mentre gli altri Paesi del mondo, tutti insieme, hanno speso 228 miliardi. Il nostro Paese ha quindi investito circa il 20% della cifra mondiale totale
- Il governo ha inoltre smentito l’ipotesi circolata di una "Sal straordinaria", secondo cui i condomìni avrebbero potuto presentarla il 31 dicembre per coprire con il bonus del 110% tutte le lavorazioni effettuate nel 2023, comprese quelle degli ultimi due mesi dell'anno. Un’ipotesi a cui si aggiungeva anche la possibile norma "anti-contenzioso", che "darebbe la possibilità nel 2024 di beneficiare del bonus al 70%, anche se il condominio non versa il suo 30%"
- Sul tema c'è però dialogo tra Forza Italia e Fratelli d'Italia: i forzisti sono possibilisti, con il deputato Mulè che dichiara:"Se non è dentro la legge di stabilità nel Milleproroghe, subito dopo, si troverà una formula per non andare a penalizzare chi sta finendo i lavori o è molto avanti". D'accordo Liris (FdI), che sostiene come un'uscita ordinata sia possibile "con il Milleproroghe, il primo provvedimento utile"