Pensioni medici, misura al bivio: il ricalcolo porterebbe allo Stato solo 10 milioni
Il provvedimento ventilato dall’esecutivo sembra portare a un risparmio minimo nel 2024, mentre sarebbe ben più consistente nel 2043, quando arriverebbe a 2,3 miliardi. A essere toccati dalla misura non sarebbero solo i camici bianchi ma anche altre categorie, sebbene il sottosegretario all'Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari sostenga che la pensione di vecchiaia non venga minimamente penalizzata. Di questo si è parlato a “Numeri”, il programma di Sky TG24 andato in onda il 9 novembre 2023
- "Alcune casse di medici avevano un sistema diverso dalla maggior parte dei medici, ossia una rivalutazione migliore rispetto agli altri, di chi ha cominciato a lavorare prima del 1996. In ogni caso la pensione di vecchiaia non verrà minimamente penalizzata", ha detto il sottosegretario all'Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari, intervenendo sulla recente disputa tra l’esecutivo e la categoria in merito alla misura nella Manovra. Di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, il programma di Sky TG24 andato in onda il 9 novembre 2023
- I medici, insieme ad altre categorie toccate dalla manovra, hanno effettivamente un trattamento di favore per quanto riguarda la pensione: se consideriamo coloro che lavorano da gennaio 1992, a parità di stipendio (ipotizziamo mille euro al mese), un medico ha al mese, per quella parte di pensione, 239 euro, un dipendente privato invece ha 20 euro
- Il ricalcolo delle pensioni può così portare molti medici a perdere cifre anche consistenti: secondo i dati Cgil chi ha iniziato a lavorare immediatamente prima del 1992 perde di più a seconda di quanto sale il suo reddito. Se il reddito annuo arriva anche a 50 mila euro la cifra può essere di 850 euro
- La protesta dei medici è la più rumorosa perché minacciano lo sciopero e soprattutto minacciano di andare in pensione, il che rappresenterebbe un disastro per la sanità pubblica che già ha carenza di medici. In realtà, si tratta di una piccola parte di tutte le persone toccate da questo taglio delle pensioni: infatti, a fronte delle oltre 30 mila unità toccate, soltanto il 12% sono medici, cioè 3.800. Gli altri 27.700 sono rappresentati da altre unità come vigili urbani, dipendenti comunali, maestri e ufficiali giudiziari
- Il dietrofront su questa misura si può ritenere probabile, perché questa misura porterebbe nel 2024 a un risparmio di appena 10 milioni mentre sarebbe ben più consistente nel 2043, dove sarebbe di 2,3 miliardi
- Evitare la stretta resta comunque costoso e quindi è caccia alle coperture, visto che la Manovra, come ha ribadito a più riprese il Tesoro, deve essere approvata a saldi invariati. Tra le ipotesi in campo per finanziare le correzioni sul fronte della previdenza potrebbe arrivare anche un ulteriore taglio dell'indicizzazione delle pensioni oltre 50 mila euro
- Se sulle pensioni è ancora ben visibile il cartello “lavori in corso”, discorso diverso riguarda invece altri interventi di carattere oneroso, sui quali c’è il più assoluto divieto. La ragione è legata alle due date segnate in rosso sul calendario del governo: il 17 novembre con il rating di Moody's e il 21 con il giudizio della Commissione Ue, che diranno molto sul giudizio internazionale del nostro Paese. Anche per questo il governo ha stretto sul decreto anticipi dove ci saranno solo emendamenti “ornamentali”
- Stop, dunque, anche alla proposta firmata dagli azzurri Ronzulli, Rosso e Lotito di prorogare a giugno il Superbonus al 110% per chi abbia completato almeno il 60% dei lavori quest'anno. I numeri legati all’agevolazione restano pesanti: in base agli ultimi dati dell'Enea, infatti, al 31 ottobre scorso gli investimenti ammessi a detrazione per il Superbonus sono saliti a 92,42 miliardi dagli 88,17 miliardi di settembre. Le detrazioni maturate per i lavori conclusi, onere a carico dello Stato, sono 83,87 miliardi in crescita dai 79,33 precedenti
- I malumori di Lega e FI per la tagliola sul Superbonus e anche sul bonus psicologo sono oggetto di discussione: secondo quanto viene riferito, il governo avrebbe provato a compensare in qualche modo la stretta sul decreto anticipi aprendo a piccoli interventi da finanziare con il tesoretto previsto nella legge di bilancio per le modifiche che prevede 100 milioni a decorrere dal 2024
- È possibile, infatti, che le richieste di maggioranza e opposizione vengano recepite in un maxi-emendamento dei relatori alla manovra o rientrare in una eventuale 'legge mancia'