Manovra, correttivi su pensioni. I sindacati si preparano alla piazza

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Sempre più probabile la marcia indietro sul taglio alle pensioni di medici e altri dipendenti pubblici. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha infatti parlato di revisione. Intanto i sindacati preparano una serie di manifestazioni contro la legge di Bilancio e il Fondo Monetario Internazionale consiglia a Palazzo Chigi di fare di più per le riforme e la crescita economica

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“C'è tutta l'intenzione e l'interesse a cercare di rivedere la norma, che non riguarda solo i medici ma anche altri dipendenti del settore pubblico e quindi il governo sta lavorando per trovare una soluzione". Anche il ministro della Salute Orazio Schillaci è dell’idea che bisogna cambiare la parte della manovra che  prevede una riduzione delle pensioni per chi - tra medici, infermieri e altre migliaia di dipendenti pubblici - dall’anno prossimo lascerà il lavoro.

Tagli alla pensione, si perde fino a un quarto

Il ministro lo conferma a Sky Tg24, dopo che altri componenti del governo avevano fatto capire che la cura dimagrante va rivista. Senza correzioni, questi dipendenti pubblici che hanno iniziato a lavorare a metà degli Anni ’80 subirebbero una sforbiciata che, nei casi peggiori, arriverebbe a un quarto della pensione.

Sindacati medici: dalle parole ai fatti

Difficile, comunque, che l'Esecutivo rinunci del tutto a una stretta. I sindacati dei medici, intanto, non arretrano dallo sciopero programmato per il 5 dicembre se – dicono – non ci saranno atti concreti, non solo sulle pensioni ma anche su nuove assunzioni e aumenti degli stipendi. Per questi ultimi, la finanziaria stanzia oltre due miliardi, su un totale di tre aggiuntivi al fondo sanitario. Tra gli obiettivi, quello di smaltire le liste d’attesa dei pazienti in un quadro che vede il nostro Paese tra quelli che spende meno in Europa per questo settore in rapporto alla ricchezza prodotta.

Cgil e Uil in piazza contro la manovra

Ma a protestare contro la manovra non sono solo i camici bianchi. “Lavoro, fisco e previdenza. Noi riteniamo che la manovra non dia risposte alle nostre richieste”, spiega il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, che elenca i motivi che porteranno nelle prossime settimane in piazza il suo sindacato insieme alla Cgil, con scioperi di otto ore in varie città e in diverse giornate a partire dal 17 novembre (la Cisl si mobiliterà separatamente il 25 novembre).

Landini: tasse pesano di più su lavoratori e pensionati

Palazzo Chigi non farebbe abbastanza affinché salari e pensioni tengano il passo dell’inflazione, per combattere l’evasione e per alleggerire il peso delle tasse sui lavoratori. Così il leader della Cgil Maurizio Landini: “Continuiamo ad avere un sistema in cui redditi uguali pagano tasse diverse. Se ho un reddito da lavoro o pensione arrivo a pagare anche il 30-40%; se ho un reddito immobiliare, di finanza o altra natura, la tassazione è inferiore”.

Fmi: più riforme per stimolare la crescita

Sulla legge di Bilancio, intanto, arriva il parere del Fondo Monetario Internazionale. Il consiglio inviato a Roma è di essere più ambiziosi, con riforme per stimolare la crescita, vista da Washington nel 2024 in rialzo dello 0,7%, contro l’1,2 stimato dal governo, e di anticipare gli aggiustamenti al bilancio pubblico. Cruciale spendere bene – aggiunte l’FMI - i fondi del Pnrr.

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