Affitti brevi, con la Manovra la cedolare secca sale per case vacanze e b&b: cosa sappiamo
Nel testo della Legge di bilancio che è stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 ottobre c’è un articolo che contiene diverse novità per il settore immobiliare. Tra queste, una norma che dovrebbe far aumentare di alcuni punti percentuali la cedolare secca per gli affitti brevi: dovrebbe passare dall’attuale 21% al 26%. Ma non mancano i malumori
- Nel testo della Manovra che è stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 ottobre c’è un articolo che contiene diverse novità per il settore immobiliare, come ad esempio lo stop alla cessione del credito e agli sconti in fattura per il Superbonus. Ma non solo. C’è anche una modifica che riguarda la cedolare secca per gli affitti brevi: vediamo di cosa si tratta
- L’articolo della Legge di bilancio 2024 che contiene le novità per il settore immobiliare è il numero 19. S’intitola: “Modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo oneroso di beni immobili”. Come detto, al suo interno presenta anche una norma che dovrebbe far aumentare di alcuni punti percentuali la cedolare secca per gli affitti brevi
- Non è ancora chiaro di quanto aumenterà la cedolare secca degli affitti brevi con la Legge di bilancio 2024. Sembra probabile, come riporta anche La Repubblica, che si passerà dall’attuale 21% al 26%
- Al momento la cedolare secca per gli affitti brevi è al 21%. Quindi con la Manovra 2024 ci sarebbe un aumento di cinque punti percentuali
- La cedolare secca al 21% è una tassazione applicata quando le abitazioni vengono messe in affitto per periodi di tempo brevi e per fini turistico-ricettivi
- Riguarda, quindi, i bed and breakfast e le case vacanza. L’aumento avrà un peso, ad esempio, sui proprietari di case che si trovano in città turistiche - come Roma, Firenze, Venezia, Milano, Palermo - e in località balneari. Si tratta di milioni di italiani che mettono a reddito così le proprie abitazioni
- La modifica alla cedolare secca introdotta dalla Manovra 2024 s’inserisce all’interno di una polemica di lungo corso che riguarda gli affitti brevi: da una parte ci sono i proprietari di abitazioni che affittano ai turisti, dall’altra le strutture ricettive classiche - come gli alberghi - che accusano i primi di fare concorrenza sleale pagando meno tasse
- Come racconta La Repubblica, intorno a questa modifica sarebbero nati anche dei malumori all’interno della maggioranza: non sarebbe stata condivisa, infatti, con i capigruppo di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia e molti esponenti del centrodestra ne sarebbero venuti a conoscenza quando ormai la bozza della Manovra era definitiva
- Sulle locazioni brevi nelle settimane scorse c’era stato lo stop a un testo a cui aveva lavorato la ministra del Turismo Daniela Santanché, insieme ai parlamentari di Fratelli d’Italia. Stop che era arrivato dopo un tweet di Matteo Salvini: “La proprietà privata è sacra e non è compito dello Stato decidere se devi affittare a breve, a medio o a lungo termine. Siamo in un Paese libero”
- Il testo di Santanché prevedeva, tra le altre cose, di vincolare il beneficio della cedolare secca all'obbligo di affittare la propria casa per almeno due giorni. L’obiettivo, come ricorda La Repubblica, era sia quello di limitare la concorrenza “sleale” con albergatori e imprese alberghiere (che hanno una tassazione più alta) sia quello di limitare lo spopolamento di molti quartieri centrali (pieni soprattutto di case vacanze). La norma contenuta nella Manovra, ora, aumenta la cedolare secca per tutto il comparto non alberghiero