Licenze taxi, ecco cosa cambia con la nuova riforma sulle licenze. I sindaci protestano

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Procedure semplificate e licenze provvisorie in proporzione alle esigenze di ogni Comune. Le novità del Decreto non piacciono ai sindaci e il sindacato dei tassisti proclama lo sciopero per l'11 ottobre

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“Inopportuno e inapplicabile”. Il Decreto Asset sulla riforma per i taxi è appena stato approvato e già i sindaci delle città sono in rivolta per le criticità che questa nuova legge comporta. La Camera ha dato ieri l’approvazione definitiva e il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha scritto ai sindaci chiedendo loro di sfruttare subito le nuove norme per aumentare le licenze dei taxi. I primi cittadini però non ci stanno e a guidare la protesta è il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, per il quale "l'iter previsto dal decreto Asset toglie soldi ai cittadini". Lo sostiene il sindaco di Firenze Dario Nardella. il decreto è “acqua fresca, anzi ci danneggia" e si prepara ad aumentare l'offerta alla vecchia maniera, cioè estendendo turni e orari.

Cosa cambia

Il nuovo decreto cambia l’assegnazione delle licenze e dà la possibilità di indire gare rapide per il rilascio del 20% di licenze in più rispetto al passato. Le nuove modalità sono da applicare a ogni comune che potrà rilasciare licenze provvisorie in base alle necessità. In precedenza il cumulo di più licenze in mano ad un unico tassista era vietata: ora invece entra in vigore la possibilità di assegnare le suddette licenze provvisorie ai tassisti già in attività che potranno a loro volta affittarle ad altri, anche amici o familiari (questi ultimi potranno addirittura utilizzare la stessa vettura del tassista già su piazza). Le licenze provvisorie partono da una validità di 12 mesi che potrà essere estesa di un ulteriore anno. Per coloro che ricevono la licenza provvisoria, però, il danno può essere quello di essere costretti all’acquisto di un nuovo mezzo per i soli due anni della licenza. Le licenze temporanee, poi, potranno essere concesse da ogni comune in modo proporzionale alle esigenze: come si legge nel testo, “in caso di eccezionali flussi di presenze turistiche”.

Piazza Plebiscito a Napoli occupata da circa 500 taxi, 12 luglio 2022. Tornano così a protestare i tassisti. La categoria è in agitazione già da alcune settimane.   ANSA / Ciro Fusco

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Sindaci in protesta

Il ministro Urso ha riferito di aver immediatamente scritto ai primi cittadini italiani invitandoli ad applicare immediatamente le nuove regole perché “i cittadini non possono aspettare un giorno di più”. Il primo a opporsi è stato però il sindaco di Roma, che ha definito il decreto "abnormemente assurdo". Roberto Gualtieri parla di una perdita economica enorme per i comuni: con l'iter standard, infatti, il denaro derivato dall'acquisto delle licenze va all'80% ai tassisti detentori delle licenze preesistenti e al 20% al Comune. Il nuovo decreto invece permette sicuramente di risparmiare tempo ma i soldi soldi vanno al 100% ai tassisti, "e in una città come Roma - afferma - parliamo di svariati milioni. Io devo scegliere tra usare la procedura ordinaria o perdere risorse preziose". Gualtieri preferisce avviare il vecchio iter e l'ipotesi, poco gradita alla categoria, è di circa 1.500 licenze in più rispetto alle 7.800 già circolanti in città. Il sindaco di Firenze si schiera con Gualtieri e sottolinea come il dl "metta un tetto del 20% all'aumento comprimendo l'autonomia dei Comuni che in teoria ne avrebbero potute prevedere anche di più". La soluzione di Nardella è quindi l'estensione di turni e orari: "Due ore di estensione del turno per ogni auto corrisponderebbe a un aumento di circa 50 licenze".

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Sindacato taxi indice sciopero

L’11 ottobre sarà sciopero dei taxi e "la causa scatenante è il decreto Asset, un provvedimento omnibus predisposto non a caso nel periodo estivo, con tempi di approvazione contingentati, 60 giorni". Lo afferma l'Usb Taxi che giudica "inopportuna" la nuova normativa e "l'aumento delle licenze senza un dato concreto". "Inopportuno è la definizione più elegante per questo decreto e ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli enti locali e il governo si rimpalleranno le responsabilità dell'incremento delle licenze senza nessun dato concreto".

Sala: tentativo di scaricare problema sui sindaci

Sull'aumento delle licenze dei taxi e il decreto che le regola "vorrei fare una riflessione con gli altri sindaci perché vedo che sul tema c'è molto disappunto rispetto alle regole che sono uscite. Certamente c'è un tentativo, anche dalle dichiarazioni che ho sentito, di scaricare di nuovo il problema sui sindaci". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando dello sciopero indetto dai tassisti per l'aumento delle licenze. "Bisogna fare una valutazione soprattutto dal punto di vista economico, certo quello che ha proposto Anci non è stato considerato. Ma noi con una formula o un'altra dobbiamo andare avanti - ha proseguito - perché le lamentele sul servizio dei taxi mancanti sono significative a Milano". Per quanto riguarda le nuove licenze e i tempi "non abbiamo ancora nemmeno la pubblicazione del decreto e vogliamo capire cosa dice, almeno vederlo e guardarlo con attenzione", ha concluso.

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