Casa, i mutui italiani crescono più della media Ue, ma i redditi restano bassi: i dati
Secondo il report Italian Living Overview di Savills, in tutte le città italiane emerge la necessità di studentati e di un’offerta a livello immobiliare gestita da professionisti, ma gli investitori stranieri lamentano la difficoltà di dialogo con la PA. I tassi dei mutui hanno raggiunto il record degli ultimi 10 anni, ma i redditi restano al di sotto della media dell’Eurozona
- Gli italiani sono poco indebitati, se consideriamo la media Ue, ma molto tartassati, se si guarda ai costi del finanziamento rispetto agli altri Paesi. Frenano così bruscamente i mutui in un mercato, quello della casa, in cui la domanda potenziale resta elevata e insoddisfatta, visto che si costruisce poco e non si risana l’esistente
- Come sottolinea l’ultimo report Italian Living Overview di Savills, in tutte le città italiane, da Milano e Roma a Bologna, Firenze e Torino, emerge evidente la necessità di studentati e di un’offerta in affitto moderna e accessibile, gestita da professionisti. Gli investitori esteri, però, sono scoraggiati e preferiscono investire in altri Paesi, come ad esempio la Spagna
- A luglio 2023, il tasso di interesse medio italiano sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di una casa era del 4,19%, +204 punti base rispetto a luglio 2022. In poche settimane, i tassi di interesse sono saliti al livello più alto degli ultimi 10 anni, considerando la media, appena al 2,24 per cento. Così un mutuo a 20 anni è cresciuto del 22% in soli 12 mesi
- La situazione del caso italiano emerge chiaramente da quanto dichiara Peter Allen, head of Operational Capital Markets Uk&Emea di Savills, che sottolinea come “oggi per acquistare un appartamento della metratura maggiormente preferita (106,8 mq in media) con un loan to value (rapporto tra l’importo del finanziamento e il valore del bene) del 79%, una famiglia italiana ha bisogno di uno stipendio netto mensile di 3.300 euro, mentre un anno fa erano sufficienti appena 2.700 euro”
- In termini di reddito disponibile per famiglia, i dati variano tra i Paesi europei: il reddito disponibile italiano ammonta a 48.180 euro, il 6% in meno rispetto alla media Eurozona. Sotto di noi ci sono solo Spagna, Portogallo e Polonia, tra i primi 15 mercati esaminati. Brutte notizie anche in vista del futuro. “Entro 10 anni il reddito disponibile delle famiglie crescerà del 7% in termini reali nell’Eurozona mentre le previsioni italiane prevedono un aumento del 2%, ampliando il divario con la media europea”, spiega Allen
- Mettendole a confronto con altre 15 città europee, Milano e Roma restano estremamente competitive. A livello europeo il prezzo medio di un bilocale, situato fuori dal centro cittadino, è di 320 mila euro, con oscillazioni che vanno dai 170mila di Madrid ai 590mila di Londra. Grandi differenze si registrano nel tempo medio nel quale in Europa si può acquistare una casa, che va dagli 8 anni di Parigi e Monaco ai 3 di Madrid. Roma e Milano registrano rispettivamente 4,4 e 5,3 anni
- “L’anno scorso in Italia il totale degli investimenti nel settore living ha toccato gli 1,3 miliardi di euro (su 60 miliardi in Europa). Nel I semestre siamo a 620 milioni (20 miliardi in Europa)” spiega Marco Montosi, head of Investments Italy di Savills
- "Il settore rappresenta il 30% del Real Estate in Italia, è resiliente, offrendo un vantaggio competitivo rispetto ad altri asset, con Milano e Roma come hub primari e un crescente interesse per Firenze, Torino e Bologna”, spiega Marco Montosi, head of Investments Italy di Savills
- Gli investitori in Europa guardano a student e senior housing, al multifamily (residenziale in locazione gestito da operatori professionali). “Un’offerta ancora largamente insufficiente per cui serve anche una regolamentazione chiara”, ha dichiarato Luca Migliaccio, director di Ardian a Il Sole 24 Ore
- Il punto è soprattutto il rapporto con la PA. Come sottolinea Joe Persechino, head of Residential Axa-Im Real Assets, “in Italia mancano sviluppi di investimento di grandi dimensioni e, quando si trovano, è difficile interagire con la Pa. Dunque, in assenza di tempi chiari, che si traducono in costi, si va altrove”. A ciò si aggiunge anche il problema della riqualificazione, in Italia poco sfruttata: secondo Marco Denari, member of management di Partners Group, “in Italia è centrale puntare sul recupero e la riqualificazione dell’esistente”