Eredità Del Vecchio, chi paga la tassa di successione e gli altri nodi da sciogliere

Economia

A 15 mesi dalla sua scomparsa, ci sono ancora dei punti da chiarire a proposito dell’eredità del fondatore e presidente di Luxottica e presidente esecutivo di EssilorLuxottica. In particolare quelli correlati ad alcuni legati inclusi nel testamento, che devono essere accolti dagli eredi. Prima tra tutti la ripartizione delle imposte di successione. Ma su questo, come riporta il "Corriere della Sera", sembra ancora non esserci un accordo definitivo

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A 15 mesi dalla sua scomparsa, ci sono ancora dei punti da chiarire a proposito dell’eredità di Leonardo Del Vecchio, fondatore e presidente di Luxottica e presidente esecutivo di EssilorLuxottica, la più grande holding produttrice e venditrice mondiale di occhiali e lenti, morto il 27 giugno del 2022. Il primo step è stato ormai superato, con il passaggio delle quote della cassaforte lussemburghese Delfin (la società che detiene tutte le partecipazioni azionarie e la liquidità della famiglia Del Vecchio) assegnate in parti uguali agli eredi dell’imprenditore. In particolare, il capitale della società risulta ripartito tra i seguenti soci, ciascuno titolare del 12,5%: Nicoletta Zampillo Del Vecchio (vedova dell’imprenditore), Claudio Del Vecchio, Marisa Del Vecchio, Paola Del Vecchio, Leonardo Maria Del Vecchio, Luca Del Vecchio, Clemente Del Vecchio e Rocco Basilico, figlio della consorte del fondatore di Luxottica.

Le questioni ancora da risolvere

Come segnala anche il “Corriere della Sera” restano però alcune questioni da chiudere, correlate in particolare agli altri legati inclusi nel testamento, che devono essere eseguiti dagli stessi eredi. In primis la ripartizione delle imposte di successione, la cui quota a carico degli eredi è stata stimata in circa 110 milioni, poi il passaggio di due case di proprietà della Delfin a favore della vedova Nicoletta Zampillo, oltre all’assegnazione di 2,15 milioni di azioni EssilorLuxottica al ceo Francesco Milleri e di 22mila titoli al manager Romolo Bardin.

I debiti da assolvere e il mancato accordo tra gli eredi

L’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario da parte dei figli Luca e Clemente ha fatto scattare un meccanismo che consente di incassare l’attivo e pagare i debiti, senza tuttavia l’obbligo di versare la parte eccedente che potrebbe valere circa 40 milioni a testa per ciascuno dei sei figli di Del Vecchio, considerando un valore del patrimonio totale prossimo ai 30 miliardi. Sarebbero circa 460 i milioni di passivo a fronte di un attivo patrimoniale che supera leggermente i 200 milioni: la differenza dovrà essere saldata quindi dagli eredi, così come disposto dal fondatore di EssilorLuxottica, se non direttamente piuttosto servendosi della distribuzione di un “maxi dividendo”. Ma, ad oggi, segnala ancora il Corriere, gli eredi designati non sono riusciti a trovare un accordo. Contrari sarebbero Luca e Clemente, ma anche Claudio e Paola non sarebbero del tutto favorevoli. E, a loro, si è aggiunta anche la Zampillo.

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