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Tassi e prezzi, il richiamo alla prudenza di Panetta

Economia

Simone Spina

Il futuro governatore della Banca d'Italia, e attuale membro dell'esecutivo della Bce, è dell'idea che bisogna calibrare con flessibilità la politica monetaria per evitare costi inutili all'economia. Non solo aumentando i tassi ma anche mantenendoli agli attuali livelli per un periodo più lungo. Il costo del denaro a fine luglio è stato alzato al 4,25%.

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E’ una linea sottile quella che la Banca Centrale Europea deve percorrere nel scegliere quale politica monetaria adottare e cioè se aumentare ancora i tassi d’interesse oppure fermarsi. Scelte da prendere con attenzione e flessibilità, sostiene Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo dell’Eurotower e governatore della Banca d’Italia in pectore (il suo mandato inizierà a novembre).

Tassi alti a lungo anziché nuovi rialzi

Mantenere a lungo il costo del denaro a un certo livello, spiega il banchiere, è importante tanto quanto alzarlo. Un messaggio che appare come un invito alla prudenza per evitare danni all’economia. L’auspicio del banchiere italiano, che sottolinea come i prezzi mostrino segnali di raffreddamento ma la stretta monetaria ha bisogno di tempo per avere effetto, arriva a pochi giorni dall’ultimo aumento dei tassi, nel giro di un anno passati dallo 0 al 4,25 per cento.

La strategia della Bce

Una ricetta, quella adottata dalla Bce, fondata sulla convinzione che i maggiori costi per prendere in prestito i soldi sia utile a riportare nel medio periodo l’inflazione al 2 per cento, ma che ha ripercussioni sulle tasche di molti, rendendo per esempio più costosi gli investimenti per le imprese così come i mutui per le famiglie.

Lagarde lascia la porta aperta

Che la strada sia stretta ne sono consapevoli anche gli altri banchieri che siedono nella stanza dei bottoni dell’Istituto di Francoforte. La sua presidente Christine Lagarde non si è sbilanciata sulle decisioni da prendere a settembre, lasciando aperta la porta a varie possibilità. Ovvero: un ulteriore rialzo dei tassi o una pausa, che – ha aggiunto - non sarebbe necessariamente definitiva.