
Caro prezzi, aumenti per i cibi estivi: un gelato costa il 18,9% in più rispetto al 2022
Codacons e Assoutenti denunciano rialzi generalizzati per l’acquisto dei prodotti alimentari più diffusi durante la stagione calda. Dalla frutta fresca alla verdura, dalla pasta all’acqua minerale: i prezzi – stimano le associazioni dei consumatori – registrano aumenti a doppia cifra. A causare il "caro carrello" estivo sono soprattutto fattori esterni, come il ritiro della Russia dall’accordo per le esportazioni di grano e gli effetti del cambiamento climatico che stanno decimando le produzioni agricole

Condire un’insalata di riso per ristorarsi dalle ondate di caldo che stanno caratterizzando l'estate 2023, ma anche comprare un gelato e persino bere dell'acqua minerale, rischia di avere un gusto particolarmente salato. Effetto – spiegano le associazioni dei consumatori – dell’aumento dei prezzi di generi alimentari. Ecco quali cibi estivi costano di più
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L’impennata delle temperature modifica la composizione della tavola, con una preferenza per cibi freschi a discapito di prodotti grassi come insaccati e alcuni tipi di carni. Secondo Codacons e Assoutenti la modifica della dieta alimentare ha però effetti sulle tasche dei consumatori a causa di aumenti registrati su tutto il territorio
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Per le prossime settimane, le associazioni di consumatori stimano in particolare una corsa al rialzo del prezzo dei prodotti derivati dal grano come pane e pasta. La decisione della Russia di ritirarsi dall’accordo sulle esportazioni, insieme agli effetti deleteri del cambiamento climatico come grandinate e siccità, si ripercuotono sul carrello della spesa
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Secondo il Codacons l’aumento dei prezzi investe soprattutto prodotti largamenti consumati in estate come il riso, più caro del 32% rispetto al 2022, i pomodori (+12,8%) e altri vegetali a base di bulbi e radici come finocchi, carote e asparagi con rialzi medi del 23,6%
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Al bancone si spende il 18,9% in più per acquistare un gelato artigianale. Costa di più anche bere birra, bevande gassate e succhi di frutta, oltre ad aperitivi alcolici e acqua minerale. Per le bevande i rialzi oscillano dal 10 al 19%, tanto al bar quanto al supermercato

Capitolo a parte per pane e pasta. Secondo l’analisi di Assoutenti, quest'estate è in atto un’inversione di tendenza dopo la lenta discesa dei prezzi registrata nei mesi scorsi: il prezzo della pasta, oggi attorno ai 2,09 euro al kg, potrebbe salire ad una media nazionale di 2,29 euro. Mentre il prezzo del pane, che oggi è attorno ai 3,9 euro al kg, arriverebbe a 4,3 euro al kg

Tra le città italiane dove secondo Assoutenti si fa più sentire il “caro-pasta” ci sono Pescara, con una media di 2,50 euro al kg, seguita da Cagliari, Genova e Macerata. Chiude la classifica Cosenza con prezzi medi a 1,47 euro/kg
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Per il presidente di Assoutenti Furio Truzzi c’è il rischio di uno “tsunami” sulle tasche delle famiglie a causa della guerra tra Russia e Ucraina, che colpisce sia le esportazioni sia le produzioni di grano, e del cambiamento climatico con eventi sempre più estremi. “Per una famiglia di 4 persone l’aumento dei prezzi al dettaglio del 10% per i prodotti derivati dal grano determinerebbe una maggiore spesa di 132 euro in un anno solo per costi diretti", spiega Truzzi
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