Materie prime, Europa ricca di litio ma si estrae (poco) solo in Portogallo. Ecco perché

Economia

In Italia il ministro Urso ha rilanciato l’idea di riaprire le miniere per avere una produzione interna di materie prime. Ma, com’è successo in altri Stati, questo potrebbe creare movimenti di protesta. A scendere in strada sono spesso le popolazioni che vivono nelle località vicine ai siti d’estrazione, che denunciano il forte impatto ambientale. Portogallo e Serbia sono un esempio. Di questo si è parlato nell’ultima puntata di Numeri, su Sky TG24

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Nei giorni scorsi il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha rilanciato l’idea di riaprire le miniere italiane per avere una produzione interna di materie prime. Ha spiegato che il suo ministero e quello dall'Ambiente sono già al lavoro sulla "mappatura dei siti di estrazione", partendo dalle mappe delle miniere chiuse trent'anni fa. E ha aggiunto che sull'estrazione e lavorazione le norme saranno pronte "entro la fine dell'anno". Ma, com’è successo in altri Stati, la riapertura delle miniere potrebbe creare malumori e movimenti di protesta. A scendere in strada, anche a causa dell’impatto ambientale, potrebbero essere le popolazioni che vivono nelle località vicine ai siti d’estrazione. Di questo si è parlato nell’ultima puntata di Numeri, andata in onda su Sky TG24 il 14 luglio (IN ALTO IL VIDEO INTEGRALE).

La situazione in Portogallo

Tra le materie prime, concentriamoci sul litio. Secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, si tratta del nuovo petrolio: è fondamentale, ad esempio, per le batterie delle auto. Anche se il sottosuolo del nostro continente è ricco di questo elemento, in Europa non lo si sta estraendo da nessuna parte. Con una eccezione: in Portogallo c’è un’unica, piccola, miniera attiva. Ma il litio che viene estratto è talmente poco che viene usato solo per smaltare le ceramiche tipiche delle produzioni artigianali portoghesi. Il Paese ha grandi giacimenti, ma in passato abbiamo visto le immagini delle proteste di chi non vuole l’attivazione delle miniere. Il problema principale, infatti, è che i lavori intorno a queste miniere sono molto impattanti sull’ambiente.

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Le proteste in Serbia

Un grosso movimento di protesta contro le miniere di litio si è formato anche in Serbia. Nel 2021, mentre il governo stava per dare il via libera a una grande miniera vicino a un grosso giacimento che c’è nella parte settentrionale del Paese, decine di migliaia di serbi sono scesi in piazza a Belgrado. Il movimento ha portato il governo serbo, pochi mesi dopo, a bloccare la miniera e a cancellare il progetto. C’è da dire che, mentre in Serbia, Portogallo e anche Spagna abbiamo visto grossi movimenti di protesta, in altri Paesi si sta discutendo sulla possibilità delle miniere senza che questo crei forti agitazioni. È il caso della Francia, dove nei prossimi anni dovrebbe partire lo sfruttamento di un grosso giacimento, ma anche di Finlandia e Germania. Vedremo come reagirà l’Italia.

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