Carta docenti, Corte di giustizia Ue obbliga l’Italia ad estenderla a supplenti e precari
Il governo italiano ha deciso di adeguare la propria normativa a quella comunitaria: per questo nel disegno di legge “salva-infrazioni” è presente l’allargamento del contributo anche per gli insegnanti che non hanno una cattedra fissa. Grazie alle battaglie legali dell’Anief è possibile ricevere anche quelli degli anni passati, entro un limite massimo di 5 anni, a patto di inviare la diffida entro il 30 giugno

In arrivo dall’Europa buone notizie per supplenti e precari italiani. Sono ben due le misure che li riguardano che sono state inserite nel disegno di legge “salva-infrazioni”, al fine di adeguare l’ordinamento giuridico italiano a quello comunitario
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LE NOVITÀ - Anche supplenti e precari adesso avranno la carta da 500 euro utilizzata dai docenti per acquisti relativi ad aggiornamento e formazione, oltre a vedersi riconoscere i cosiddetti servizi pre-ruolo ai fini delle ricostruzioni di carriera
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IL CASO – Questo adeguamento parte da un pronunciamento della Corte di Giustizia europea che, su richiesta del Tribunale di Vercelli, si è pronunciata sulla compatibilità tra le norme italiane e la direttiva europea che si occupa di lavoro a tempo determinato. La sua conclusione è stata che non si possono trattare diversamente i docenti a seconda che siano a tempo indeterminato oppure no
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QUANTE PERSONE RIGUARDERÀ – Vista la sentenza, lo Stato italiano è già al lavoro per sanare questa situazione di irregolarità: per questo avranno presto la carta anche i docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. Verranno perciò conteggiati anche 67.497 docenti annuali a tempo determinato (quelli che con formazione e prova Fit, ovvero Formazione iniziale e tirocinio) e 16.470 docenti di religione
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LA SPESA – Ma quanto sarà la cifra spesa? Le prime stime prevedono una spesa per lo Stato di circa 42 milioni di euro per il solo anno 2023, perché, al momento, la norma dovrebbe riguardare solo l’anno in corso
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PER IL PERSONALE – Stessa cosa riguarda il personale tecnico-amministrativo, incluso anch'esso nell’articolo 15 del decreto. Nel 2014 venne rilevata un’infrazione praticamente identica e anche loro adesso si vedranno riconoscere integralmente l’anzianità di servizio ai fini della ricostruzione della carriera

I PRECARI – La platea vedrà l’inclusione anche di 84mila precari, che si vedranno riconoscere la Carta docente per il 2023 ma potranno anche recuperare i 500 euro degli anni passati: infatti, il recupero delle precedenti annualità è limitato per legge agli ultimi 5 anni e per evitare di mandare in prescrizione l’anno scolastico 2017/2018 bisogna inviare la diffida entro il 30 giugno prossimo

L’OPINIONE DELL’ANIEF – A farsi carico di questa battaglia è il sindacato Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori), che ha evidenziato come i giudici stiano progressivamente dando ragione ai loro legali, permettendo allo stesso tempo di recuperare anche 3.500 euro per lavoratore. “Se oltre 15mila precari ci hanno dato mandato per ricorrere in tribunale e quasi un terzo di loro ha già ottenuto la sentenza favorevole, significa che avevamo ragione su tutta la linea” ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
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