Scuola: docenti tutor, aderiscono oltre 52 mila insegnanti

Cronaca

Il 99,8% delle istituzioni scolastiche interessate dalla riforma hanno inoltrato la richiesta di partecipazione ai moduli formativi per l'istituzione in via sperimentale del docente tutor e del docente orientatore

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Il 99,8% delle istituzioni scolastiche interessate dalla riforma hanno inoltrato la richiesta di partecipazione ai moduli formativi per l'istituzione in via sperimentale del docente tutor e del docente orientatore, figure che da settembre accompagneranno gli studenti nella costruzione del loro percorso in campo scolastico e professionale. Si tratta complessivamente di 52.176 tutor e 4.252 docenti orientatori da avviare alla formazione. Lo rende noto il ministero dell'Istruzione, sottolineando che si è ottenuto il pressoché totale coinvolgimento delle scuole relativamente all'ultimo triennio dell'istruzione secondaria superiore, superando abbondantemente l'obiettivo minimo di 37.708 tutor e 2.753 docenti orientatori. 

La nota del Ministero

Questo risultato - sottolinea il ministero - consentirà di avviare davvero il percorso virtuoso di personalizzazione della didattica e dell'orientamento, attraverso un supporto agli studenti e alle famiglie finalizzato a individuare e valorizzare i talenti di tutti i giovani, a operare scelte consapevoli e ponderate coerenti con le potenzialità degli studenti, mirando a ottenere la riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico. Per l'introduzione di queste figure è previsto un finanziamento pari a 150 milioni di euro, destinati a questo scopo dal decreto ministeriale di aprile scorso. Ulteriori risorse sono già state reperite per consentire una didattica disciplinare di supporto in orario extracurriculare, allungando così il tempo scuola.

Hanno chiesto di partecipare al percorso di formazione dei docenti tutor anche l'Aninsei, l'associazione degli istituti non statali, le Province autonome di Bolzano e Trento nonché la Regione autonoma Valle d'Aosta per i rispettivi docenti. Il percorso di formazione sarà dunque esteso agli insegnanti di queste importanti realtà del sistema scolastico. 

Le parole del ministro Giuseppe Valditara

"Si tratta di un risultato importante, dovuto alla risposta eccezionale giunta dalla comunità scolastica tutta e dai docenti in particolare, che, nonostante gli impegni già gravosi di chiusura dell'anno scolastico, hanno dimostrato di voler ricoprire un ruolo da protagonisti del cambiamento della scuola", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. "Ai docenti e ai dirigenti scolastici va il mio ringraziamento", ha proseguito il ministro, "a dispetto delle previsioni negative di taluni, l'importante novità introdotta dal ministero ha riscosso un diffuso consenso. Ora lavoreremo insieme, anche attraverso un costante confronto con tutti gli interlocutori istituzionali, per proseguire il percorso di personalizzazione della didattica e di orientamento, nell'interesse delle studentesse e degli studenti italiani e in linea con le migliori esperienze internazionali". 

"Una sfida vinta"

L'introduzione del docente tutor e del docente orientatore è "una sfida importante che è stata vinta con grande partecipazione", ha sottolineato ancora Valditara, a margine di un convegno a Palazzo Pirelli a Milano. Si tratta della "sfida della personalizzazione che ormai in tutte le assisi internazionali è al centro del modello didattico: una personalizzazione che può essere potenziata proprio con un insegnante che svolga funzioni di coordinamento con formazione anche psico-pedagogica particolare". Il tutor, ha spiegato, "non sarà un superiore sovraordinato, ma semplicemente un coordinatore che deve progettare il percorso per ogni ragazzo, in particolare per quei ragazzi che sono più in difficoltà". Inoltre, ha aggiunto il ministro, "abbiamo messo a disposizione risorse importanti per pagare gli insegnanti disciplinari per tenere aperte le scuole in orario anche extracurricolare, sia di pomeriggio che d'estate, proprio per consentire questo potenziamento e questa personalizzazione".

Il ministro dellÕIstruzione, Giuseppe Valditara, durante il question time alla Camera dei Deputati, Roma, 25 gennaio 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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"Nonostante l'intento di includere l'orientamento nel Pnrr sia un elemento positivo - afferma Maria Sole Piccioli, Responsabile area education per ActionAid Italia - la semplice emanazione di nuove Linee guida unita ai due stanziamenti economici non rappresenta una riforma vera e propria. La politica promossa dal ministero dell'Istruzione e del Merito è debole e rimane ancora troppo legata a una logica meritocratica e non diretta a eliminare le disuguaglianze e gli ostacoli che impediscono ai giovani di accedere a percorsi che valorizzino le loro competenze e aspirazioni. Inoltre, la gestazione della riforma sull'orientamento è avvenuta internamente al Ministero, senza minimamente coinvolgere il mondo della scuola né altri attori, pubblici e privati, attivi nel settore". Secondo ActionAid è "problematico anche il ruolo attribuito alla figura dei tutor scolastici, scelti fra il personale che come prima responsabilità dovrebbe avere la didattica, introdotti solo nella scuola secondaria di secondo grado e con una formazione prevista minima".

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