
Partite Iva false, i controlli della Guardia di Finanza: verifiche e sanzioni
L’Agenzia delle Entrate ha dato il via libera al giro di vite previsto dalla legge di Bilancio. Il titolare di una partita Iva ritenuta sospetta dovrà dimostrare in presenza la solidità imprenditoriale della sua attività

Via alla stretta sulle partite Iva apri e chiudi che in questo modo sfuggono alla dichiarazione dei redditi e non versano i contributi, arrecando un serio danno erariale allo Stato. Secondo una stima di Unimpresa, oltre mezzo milione di partite Iva potrebbero essere false
Fisco, le novità per le spese medicheIl giro di vite, previsto dalla legge di Bilancio, ha avuto il via libera dell’Agenzia delle Entrate per diventare definitivamente operativo il 16 maggio scorso. Il titolare di una partita Iva ritenuta sospetta ora dovrà quindi dimostrare in presenza la solidità imprenditoriale della sua attività. Chi non supererà l’esame si vedrà cancellare la sua partita Iva oltre ricevere una multa di tremila euro
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Se in seguito vorrà riaprire la partita Iva dovrà sottoscrivere una fideiussione bancaria della durata di tre anni per un importo non inferiore a 50.000 euro

Nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per avviare i controlli sono stati definiti i criteri, le modalità e i termini per l’analisi del rischio e il controllo delle partite Iva. Alla fine del 2022 erano quasi 5 milioni le partite Iva in funzione

Nel corso del 2022 sono state aperte 501.500 nuove partite Iva, con una flessione dell’8,7% rispetto al 2021. Così il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi: “Non rallenta la crescita del fenomeno delle false partite Iva. Il numero di queste posizioni fasulle, secondo una stima di Unimpresa, ha superato nell’ultimo triennio quota 500.000, con una crescita di oltre 100.000 unità rispetto a precedenti rilevazioni”

Più di una partita Iva su dieci sarebbe falsa. L’obiettivo è di arginare il fenomeno a monte, effettuando, prima dell’attribuzione del numero di partita Iva, controlli automatizzati allo scopo di individuare elementi di rischio, oltre a ispezioni fisiche nei negozi e nelle aziende

Dai dati del Tesoro emerge che circa il 20% delle partite Iva aperte lo scorso anno da una persona fisica appartiene a stranieri, per circa un terzo asiatici. Ma il Covid e gli effetti della guerra in Ucraina hanno fatto crollare dal 2020 in poi il numero di lavoratori autonomi

Stando all’ultimo Osservatorio sulle partite Iva pubblicato dal ministero dell’Economia, nel primo trimestre di quest’anno sono state aperte 177.725 nuove partite Iva, in calo del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il 75,1% delle nuove aperture è riconducibile a persone fisiche, il 19,1% a società di capitali, il 3% a società di persone

Poco meno della metà delle nuove aperture, il 48,9%, è localizzata al nord, il 21,1% al centro e il 29,8% al sud e nelle isole. Per quanto riguarda le persone fisiche, la quota di nuove partite Iva aperte dalle donne ha raggiunto il 40,7%
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