Conti correnti, quali sono le migliori opzioni di investimento per evitare l’inflazione
Il settimo rialzo dei tassi da parte della Bce e la persistente inflazione obbliga molti italiani a cercare vie alternative per investire i propri soldi, piuttosto che lasciarli fermi su un conto corrente che non rende. Dai Btp ai bond di aziende come Eni fino alle azioni e ai fondi monetari, ecco quali sono le alternative da tenere in considerazione
Italiani, è tempo di investire. Dopo il settimo rialzo dei tassi da parte della Bce, con il costo dell’euro lievitato a 3,75%, e vista anche l’inflazione, che erode il capitale ad un ritmo dell’8,3% annuo, le condizioni per investire sembrano esserci tutte. Invece, non succede nulla: a febbraio Bankitalia censiva 1.384 miliardi di euro di liquidità inerme – circa 800 delle famiglie – che le banche a marzo remuneravano lo 0,26% medio, impiegandoli al 3,81%
GUARDA IL VIDEO: Banche, chi taglia i costi del conto corrente
L’INDOLENZA FATTORE COSTANTE – L’investitore italiano notoriamente non è propenso a muovere grandi quantità di capitale e nemmeno quanto accaduto in questi primi quattro mesi dell’anno sembra aver fatto cambiare idea. Eppure, si notano movimenti di piccoli capitali verso forme di investimento più redditizie, come Titoli del Tesoro, bond, fondi monetari, conti di deposito, che hanno rendimenti dal 3% al 5%
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
TROPPO POCO – A queste tipologie di investimento i professionisti consigliano di allungare gli orizzonti temporali e integrare con le azioni le varie forme di esposizione al reddito fisso, anche in modo graduale. Ma alle parole seguono pochi fatti: nel primo trimestre 2023 la raccolta Assogestioni ha perso quasi 9 miliardi, benché l’azionario segni flussi per 5,4 miliardi
Soldi in banca sul conto corrente, come difendersi dall'inflazione
IL RITORNO DEI BTP – A partire da gennaio gli italiani hanno investito circa 10 miliardi nel Btp, visto che i decennali rendono il 4,2%, e pagano meno tasse (il 12,5%, contro il 26% di fondi comuni, azioni, bond e conti di deposito). Una dose di fiducia importante, che dimostra anche come il “rischio Italia” è percepito come praticamente nullo dagli italiani
Btp Green, record di richieste per i titoli con scadenza 2031
I BOND DI QUALITÀ – Ai Btp si aggiungono anche i bond di aziende italiane di spessore internazionale, come Eni che a gennaio ha fatto il pieno con 4,3% di tasso fisso a 5 anni. “Tutti i bond di qualità, ormai, offrono rendimenti simili, dopo anni in area zero. Non vediamo ancora un rientro dei risparmiatori sul comparto azionario, anche perché la forza dei Btp e dei bond societari lo rende meno attraente nel breve”, evidenzia a Repubblica Gabriele Alberici, responsabile commerciale di Generali Investments
Btp Italia, ecco quali sono i titoli alternativi sui quali investire
LA STRATEGIA MIGLIORE – Lo stesso Alberici evidenzia un ritorno dei prodotti strutturati come i certificati sulle azioni ad alte cedole, o i cosiddetti fondi “target maturity”, che investono a termine in panieri di bond. Questo evidenzia la ricerca di rendimenti, in primis per la liquidità che in Italia, staticamente, si svaluta di 115 miliardi l’anno. Il gestore suggerisce, oltre che di allungare la scadenza dei bond per sfruttare i rendimenti, di entrare con crescente gradualità sulle azioni, anche con i piani di accumulo
Btp Italia, il Tesoro fissa il tasso cedolare annuo definitivo al 2%
FONDI MONETARI – Altra risorsa, spesso sottovalutata, sono i fondi monetari. “Negli Usa stanno avendo molto successo tra i clienti delle banche regionali, perché le loro caratteristiche li rendono dei “depositi non bancari”: hanno patrimoni segregati, rischi di controparte diversificati e offrono rendimenti netti indicativamente dal 2,5 al 3,5%, in linea coi tassi monetari sui 6-12 mesi”, ha dichiarato Gabriele Tavazzani, ad di Amundi Sgr
L’ESEMPIO FRANCESE – Proprio il francese Amundi, colosso parte del gruppo Crédit Agricole, è un esempio perfetto di fondo monetario: gestisce 300 miliardi di euro di attività nel segmento. Spesso i risparmiatori preferiscono i conti di deposito fai-da-te: ma il problema, in questo caso, è che le offerte variano in fretta, e il denaro va vincolato. Oggi chi blocca somme per un anno riceve attorno al 3% lordo, sui tre anni fino al 4%, e a cinque anni si arriva al 4,5%. Molto meglio che lasciare i soldi fermi
Banco Bpm, accordo con Crédit Agricole per partnership da 400 milioni