
Soldi in banca sul conto corrente, come difendersi dall'inflazione
Banca d’Italia offre vari suggerimenti per proteggere i risparmi dall’aumento dei prezzi: tra questi ci sono diversificare i propri investimenti e prestare attenzione ai rendimenti reali. Ed esistono varie possibilità per cercare di contenere l’erosione del potere d’acquisto del proprio denaro

Tra i tanti effetti indesiderati dell’alto livello dell’inflazione in questi mesi c’è anche l’erosione del valore reale del denaro accumulato sui conti correnti. La perdita di potere d’acquisto derivante dall’aumento dei prezzi, infatti, riduce la capacità d’acquisto con i soldi lasciati sul conto
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Per proteggere i risparmi dall’inflazione, spiega la Banca d’Italia, il primo suggerimento utile è quello di diversificare i propri investimenti. In periodi come quello attuale è importante quindi investire una parte dei propri risparmi in strumenti con scadenza a breve termine o a tasso variabile, e in titoli di Stato indicizzati all'inflazione
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Secondo la Banca d’Italia, inoltre, avere una parte dei risparmi investita in strumenti a breve scadenza consente di reinvestirei fondi scaduti o che scadranno a breve a tassi che intanto sono aumentati con l'inflazione. Invece nel caso dei titoli a tasso variabile o indicizzati all'inflazione, l'aumento del rendimento è automatico appena tassi e inflazione iniziano a crescere
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Inoltre quando si sceglie un prodotto su cui investire il denaro, l’istituto di Palazzo Koch suggerisce di prestare attenzione ai rendimenti reali: spesso infatti quando si parla di ‘rendimenti’ ci si riferisce a quelli nominali. Per conoscere il tasso di crescita del potere di acquisto del capitale bisogna sottrarre ai rendimenti nominali il tasso atteso d'inflazione
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In un periodo come quello attuale, segnato da livelli molto alti di inflazione, è complesso trovare strumenti che permettano di far aumentare il proprio potere d’acquisto reale. Ne esistono però alcuni che potrebbero aiutare a minimizzare le perdite, offrendo discreti rendimenti nominali
Inflazione e risparmi: la guida della Banca d'Italia
Tra questi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, ci sono i Conti deposito: si tratta di strumenti di risparmio solitamente collegati a un conto corrente. Permettono di “parcheggiare” il proprio denaro per qualche tempo e ottenere così degli interessi alla scadenza del periodo prestabilito
L'approfondimento del Corriere della Sera
Per quanto riguarda i Conti deposito, secondo il quotidiano di via Solferino i ritorni più interessanti si hanno con i vincoli a 5 anni: in questi casi è possibile ottenere tassi d’interesse lordi fino al 4,5%

Tra la scelte possibili per non lasciare troppa liquidità sul conto corrente c’è anche il Fondo monetario, uno strumento d’investimento temporaneo che permette di attendere l’arrivo di momento più redditizi per investire. Tra i vantaggi c’è la maggiore velocità per disinvestire il denaro rispetto ai Conti deposito, mentre gli interessi lordi attesi oscillano intorno al 3%

Poi, tra le opzioni c’è anche l’acquisto di titoli di Stato. Quelli a breve termine rappresentano una valida opzione per remunerare la liquidità disponibile sul conto: quelli con scadenza residua tra i 3 e i 12 mesi, riporta ancora il Corriere della Sera, rendono poco meno del 3%

Infine, restando nel campo dei titoli di Stato, è da valutare anche l’ipotesi dei Btp Italia: “Se si vuole avere una protezione contro l’inflazion, vale la pena considerare i Btp Italia, che sono agganciati alla dinamica dei prezzi al consumo”, ha detto Rocco Probo, analista di Consultique
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