L’ultima emissione del Bond anti-inflazione ha determinato una raccolta complessiva finale di quasi 10 miliardi di euro, con un tasso cedolare (reale) annuo definitivo del 2%. Ma ci sono altri titoli che possono essere conveniente per i risparmiatori, dai Cct a quelli di Paesi stranieri e società private
La diciannovesima emissione del Btp Italia ha determinato una raccolta complessiva finale di quasi 10 miliardi di euro. Il collocamento del titolo nella seconda fase, svoltasi il 9 marzo, ha visto una predominante presenza di investitori domestici - ha fatto sapere il Mef - che ne hanno sottoscritto l'84,7%. Il restante 15,3% dell'emissione è stato sottoscritto da investitori europei, in particolare residenti in Svizzera (5,7%), Francia (4,7%), Germania (2,7%), Regno Unito (1,3%) e altri Paesi europei (0,9%)
Btp Italia, il Tesoro fissa il tasso cedolare annuo definitivo al 2%
Di fatto, il Mef - stretto dalla necessità di far fronte al minore supporto della Bce che da marzo ha iniziato a ridurre il suo portafoglio di bond, mentre si profila un 2023 particolarmente oneroso in termini di emissioni - ha costruito quest'ultima edizione del Btp Italia a misura del piccolo risparmiatore
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Per il Bond anti-inflazione è stato confermato al 2% il tasso cedolare (reale) annuo definitivo, ma alla cedola minima garantita si somma il tasso di inflazione maturato nel periodo promettendo rendimenti più alti all'aumentare dei prezzi. Un meccanismo che assicura protezione ai risparmi di famiglie e cassettisti dall'inarrestabile emorragia innescata dalla spirale di rincari, a fronte di un investimento a rischio zero che garantisce anche un premio fedeltà pari all'8 per mille a chi acquista il titolo all'emissione e lo detiene fino a scadenza (14 marzo 2028)
Il Btp Italia supera i precedenti: 3,6 miliardi di richieste. Ma conviene?
A rendere più appetibile quest'ultima versione del Btp Italia è stata la scelta di accorciarne la durata a 5 anni, contro i 6-8 anni delle emissioni degli anni scorsi. Una mossa che rende l'investimento meno impegnativo e al tempo stesso avvicina il traguardo
Buoni fruttiferi postali, i migliori di marzo
Una strategia vincente confermata dal “taglio” degli ordini: dei 327.323 contratti chiusi dai risparmiatori, circa il 70% è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si arriva a circa il 93% del totale. "Dalle informazioni raccolte dai Dealer e Co-Dealer - osserva il Mef - si può desumere che la partecipazione di investitori individuali è stata particolarmente rilevante rispetto a quella del private banking con una quota rispettivamente 74% e 26%"
Ma ci sono delle alternative per chi non ha sottoscritto i Btp Italia in questa emissione? La risposta è sì, ad esempio i 10 Btp Italia emessi negli scorsi anni. Come ricorda Il Sole 24 Ore, questo tipo di titoli rende di più se a breve scadenza, con una durata compresa fra uno e tre anni
In alternativa si può guardare ai Btp classici: quelli a tasso fisso sono più remunerativi se la scadenza è molto lunga, ma ci sono anche i Btp Futura, gli unici titoli di Stato riservati esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini
Poi ci sono i Certificati di credito del Tesoro (Cct) che presentano un rendimento a tasso variabile, ovvero pagano, mediante lo stacco di cedole, un interesse variabile semestralmente
Da considerare anche i titoli di altri Stati o di società private, la cui affidabilità dipende da quella dell’emittente e dal tipo di obbligazione
Dove comprare casa per investire sul mattone