
Comprare casa, perché adesso conviene il mutuo a tasso fisso invece che variabile
Attualmente i tassi fissi costano meno di quelli variabili. Il motivo dipende dal diverso funzionamento di entrambi: i secondi sono legati all’andamento del costo del denaro a breve termine, mentre i primi a quello a lunga durata

Attualmente i mutui a tasso fisso convengono di più di quelli a tasso variabile. Si tratta di un’anomalia legata all’andamento del costo del denaro. Solitamente, infatti, se si prestano soldi per un tempo maggiore si corrono più rischi e si dovrebbe far pagare interessi più alti. Per esempio, per un mutuo a 20 anni da 140 mila euro per l’acquisto di un’abitazione del valore di 200mila con un tasso fisso si paga attorno a 834 euro (tasso 3,8% effettivo)
Ecco quanto aumentano le rate
Il tasso variabile, legato all’andamento del costo del denaro a breve termine, dovrebbe avere tassi più bassi quando il costo del denaro scende. Ma attualmente, a causa dell’inflazione e delle decisioni prese e che prenderà la Bce sul rialzo dei tassi, per un mutuo a tasso variabile a 20 anni da 140 mila euro per l’acquisto di un’abitazione del valore di 200mila, si è al 4,2%
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Attualmente però, le banche sanno che quando il costo del denaro invertirà la rotta anche i mutui fissi presi ai livelli attuali verranno surrogati. Anche se i tassi scendessero tra due o tre anni sarebbe comunque una frazione di tempo rispetto alla durata media di 25 anni dei finanziamenti per cui oggi non è sempre facile ottenere il benestare all’erogazione
Mutui, in due anni variabili a +4.236 euro
Come riporta Il Corriere della Sera, secondo l’ultimo osservatorio di mutuiOnline.it sul mercato dei finanziamenti, si stanno verificando due fenomeni. Il primo è l’aumento dell’11% della quota degli under 36 che chiedono il mutuo. Il dato si può però anche spiegare con il maggiore impatto dei mutui per l’acquisto prima casa rispetto al passato
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Il secondo è l’aumento del reddito medio di chi cerca il finanziamento: da quando sono aumentati i tassi si è passati da meno di 2.200 euro a oltre 2.500 e non solo perché è salito il costo della rata ma anche perché chi chiede il mutuo deve disporre di più risorse per il budget familiare

Riguardo al tasso variabile, non è comunque così tanto da disdegnare: se si ipotizza che siamo quasi al termine degli aumenti e che quindi le rate scenderanno in maniera sensibile, si può valutare, solo se però ci si indebita per una rata molto al di sotto del limite sostenibile

Quelli che invece sono sconsigliabili sono i mutui con il tetto, perché garantiscono su tassi più alti di quelli fissi, quindi sarebbe meglio scegliere direttamente il fisso
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