
Riforma fiscale 2023, nuove aliquote Irpef. Cosa cambierebbe per gli stipendi
Il testo della delega fiscale potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri già il 16 marzo. Tra i punti principali c'è la riduzione degli scaglioni per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, che passerebbero da 4 a 3. Una prima ipotesi prevede aliquote al 23%, al 33% e al 43%. La seconda fisserebbe invece lo scaglione di mezzo al 27%. Ma quali lavoratori rientrebbero nei vari gruppi? Le loro buste paga sarebbero più alte o più basse?

Il governo accelera sulla riforma fiscale. È possibile che il testo della delega arrivi in Consiglio dei ministri già domani, giovedì 16 marzo, come ha confermato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Tra i punti principali ci sono la “revisione” e la “graduale riduzione” dell’Irpef, nella prospettiva di arrivare a un sistema con “aliquota impositiva unica”, la flat tax “per tutti” di cui tanto si era parlato nella campagna elettorale della scorsa estate
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Nei fatti, si passerà innanzitutto da un sistema a quattro scaglioni a uno con tre scaglioni. Sono due le ipotesi principali emerse negli ultimi giorni. La prima, dal costo stimato di sei miliardi di euro, prevede aliquote al 23%, al 33% e al 43%. La seconda fisserebbe invece il secondo scaglione al 27% e peserebbe per 10 miliardi di euro sulle casse dello Stato. Cosa cambierebbe in busta paga con entrambe le ipotesi?
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Prima di esaminare quali sarebbero gli effetti sugli stipendi, va ricordato che la legislazione tributaria oggi prevede un prelievo del 23% per i redditi fino a 15mila euro, del 25% per quelli compresi tra 15 e 28mila euro, del 35% per chi è tra i 28mila e i 50mila e del 43% per chi va oltre i 50mila. Con la riforma, in entrambe le ipotesi, la situazione cambierebbe
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Una via proposta dalla Ragioneria dello Stato è quella che prevede il primo scaglione al 23% da applicare ai redditi fino a 28mila euro, il secondo al 33% ai redditi fino a 50mila euro e l’ultimo, al 43%, a chi supera i 50 mila euro. Il Corriere della Sera ha calcolato come questo sistema andrebbe a cambiare gli importi in busta paga per quattro tipi di contribuenti
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Chi guadagna 20mila euro, ed è oggi coperto dall’aliquota del 25%, ci guadagnerebbe: andrebbe a pagare 4600 euro di Irpef, a fronte dei 4700 attuali. Un contribuente con reddito da 35mila euro avrebbe benefici ancora maggiori

Adesso il suo prelievo è del 35%, con la riforma sarebbe invece del 33%. E quindi, gli attuali 9150 euro di prelievo Irpef scenderebbero a 8750. Salendo di stipendio e analizzando la situazione di chi guadagna 50mila euro, secondo i calcoli del Corriere la situazione sarebbe questa: invece che versare 14.400 euro ne verserebbe 13.700

Poi c’è l’altra opzione consigliata dalla Ragioneria, quella con la seconda aliquota al 27%, sotto cui ricadrebbero tutti i redditi compresi tra i 15mila e i 50mila euro

Ci sarebbero invece anche contribuenti che andrebbero a pagare di più. Si tratta di chi, oggi, ha ad esempio un reddito tra i 15 e i 28mila, oggi tassato al 25%, perché adrebbe invece a pagare il 27%
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