Il direttore dell'Agenzia delle Entrate è intervenuto in audizione alla commissione Finanze della Camera dicendo che la "situazione si riferisce all'intero sistema e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche", con alcune che "hanno sostanzialmente esaurito la 'capienza fiscale' per l'acquisto di ulteriori crediti, mentre altre avrebbero ancora ampi margini"
"Considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi". Lo ha detto alla commissione Finanze della Camera il direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, parlando del Superbonus (LO SPECIALE). "La situazione si riferisce all'intero sistema e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche" con alcune che "hanno sostanzialmente esaurito la "capienza fiscale" per l'acquisto di ulteriori crediti, mentre altre avrebbero ancora ampi margini".
I calcoli dell'Agenzia delle Entrate
Secondo i calcoli dell'Agenzia delle Entrate, negli anni successivi al 2023 le banche avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua, in media, pari a 6,9 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e 15 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031. Quanto alle imprese di assicurazione, considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle compagnie per il 2023, pari a un miliardo di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 10,2 miliardi di euro su base annua. Negli anni successivi la capacità sarebbe di 10,2 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e di 11,2 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031.
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"Solo ad aprile dati su spese del 2022"
Parlando alla commissione Ruffini ha detto che "un dato piuttosto consolidato relativo ai bonus derivanti dalle spese del 2022 sarà disponibile solo nella prima decade di aprile 2023" . Il direttore ha poi ricordato che le prime cessioni e gli sconti in fattura dei bonus edilizi relativi alle spese sostenute nel 2022 potranno essere comunicati all'Agenzia ancora per tutto il mese di marzo 2023. Per le prime cessioni e sconti in fattura pubblicati sulla piattaforma dell'Agenzia delle Entrare, fino a ieri sono "13 milioni e 511 mila le operazioni comunicate" e poi oggetto di controlli e "complessivamente il controvalore delle operazione di tutti i bonus edilizi è di 110 miliardi e 841 milioni", ha riferito Ruffini durante l'audizione.
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"In capo a banche bonus per 51 miliardi"
Secondo i dati citati da Ruffini, i bonus edilizi in capo alle imprese di costruzioni ammontano complessivamente a 20,39 miliardi di euro, pari a circa il 18,4% del totale. Relativamente al sistema bancario, i bonus edilizi finora effettivamente acquistati e comunicati all'Agenzia delle entrate sono pari a 51,29 miliardi di euro (il 46,3% del totale). Di questi restano in capo alle banche (e alle società del gruppo) le rate dei crediti d'imposta da fruire per gli anni 2023 e successivi pari a 47,73 miliardi di euro.
"Su crediti incagliati il discorso è complesso"
Secondo il direttore "mediaticamente si parla di crediti incagliati", ma i crediti comunicati all'Agenzia delle Entrate da parte di imprese di costruzioni, banche e settore assicurativo "non sono crediti che sono necessariamente incagliati, ma sono stati acquisiti e vanno in scadenza anno per anno di qui a dieci anni". Durante il suo intervento Ruffini ha poi aggiunto che "il tema è liberare la capacità fiscale di questi soggetti per poterne comprare altri" e che serve "chiarezza, altrimenti sembra che ci sono 110 miliardi di crediti incagliati ma in realtà è più complesso il discorso".
"Nelle assicurazioni pochi acquisti"
Per quanto riguarda le compagnie di assicurazione, Ruffini ha precisato che quelle che "finora hanno acquistato e mantenuto in portafoglio bonus edilizi sono in numero contenuto rispetto al totale (15 compagnie su 120 soggetti con debiti ricorrenti annui maggiori di 5 milioni di euro) e nessuna ha esaurito la capacità di acquistare e compensare bonus edilizi". Inoltre, "alcune compagnie di rilevanti dimensioni, pur avendone in teoria la capacità, non risultano finora aver acquistato e mantenuto in portafoglio bonus edilizi".