Conti pubblici, deficit all'8% nel 2022: pesa il superbonus
EconomiaGli incentivi sul mattone hanno fatto schizzare il deficit pubblico. E' quanto ci dice l'Istat, che conferma l'allarme per l'impatto dei bonus edilizi sul bilancio dello Stato. Lo scorso anno crescita economica del 3,7%. Debito-Pil in calo, ma sempre altissimo
Pesano come un macigno il superbonus e gli altri scontri fiscali legati all’edilizia. Una zavorra che preme sui conti dello Stato ben al di sopra di quanto previsto. Adottando i nuovi criteri contabili, che impongono di conteggiare i costi dei bonus nell’anno in cui sono nati e non più spalmandoli nel tempo, l’Istat ci dice infatti che il deficit in rapporto al prodotto interno lordo nel 2022 si è attestato all’8 per cento, molto di più – dunque – del 5,6 che ci si aspettava. A cascata questo fardello risulta maggiore anche nel biennio precedente (al 9% nel 2021 e al 9,7% nel 2020).
La zavorra degli sconti sul mattone
Che l’impatto degli incentivi sul mattone fosse enorme era noto, tanto che già il governo Draghi aveva lanciato l’allarme e l’attuale Esecutivo ha prima abbassato l'entità del superbonus e poi ha abolito lo sconto in fattura e la cessione del credito: in pratica ora il proprietario di casa può avere i rimborsi solo con la dichiarazione dei redditi e diluiti in più anni. Tutto questo in modo da evitare che anche quest’anno il deficit possa salire a dismisura, sottraendo risorse pubbliche per altre spese e mettendo in crisi i conti.
Crescita del 3,7% nel 2022
L’ufficio di Statistica, intanto, ha riscritto anche le previsioni sulla crescita: il Pil l’anno scorso è aumentato del 3,7 per cento, meno di quanto formulato a fine gennaio, ma in linea con quanto messo nero su bianco dal governo a novembre nell’ultimo documento di finanza pubblica. A trainare l'economia, spiega l’Istat, è stata soprattutto la domanda nazionale, grazie – in particolare – alla spinta data dalle costruzioni e dai sevizi, mentre ha arretrato il settore dell’agricoltura.
Debito in discesa ma a quote elevate
In discesa il debito, che dopo l’esplosione nel primo anno della pandemia, nel 2022 è stato del 144,7 per cento: meglio delle ultime stime governative ma sempre a livelli molto alti. La pressione fiscale, invece, è risultata l’anno scorso al 43,5%, in aumento rispetto al 2021, per effetto della crescita delle entrate fiscali e contributive.