L'inflazione rallenta, ma la spesa costa di più

Economia
Simone Spina

Simone Spina

In Italia in leggera frenata il carovita a febbraio, grazie al calo del costo dell'energia. Ma aumentano i prezzi dei prodotti al supermercato. Lieve discesa anche nel resto dell'Eurozona, dove in media però l'inflazione è più bassa. A gennaio cresce il numero di chi ha un posto di lavoro ma la disoccupazione è in lieve rialzo

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Abbassa la testa l’inflazione in Italia. Un rallentamento dovuto al raffreddamento del costo dell’energia ma il carovita resta altissimo e continua a pesare sui bilanci di famiglie e imprese. A febbraio, ci dice l’Istat, l’indice dei prezzi si è attestato al 9,2 per cento, dal 10 registrato il mese precedente (ma il dato mensile fa registrare un rialzo dello 0,3 per cento).

Gas e luce un po' meno cari

La flessione su base annua è avvenuta grazie ai beni energetici: la loro straordinaria corsa iniziata con la pandemia e aggravata dalla guerra in Ucraina si è attenuata. Si registra così una diminuzione per tariffe di luce e gas sul mercato tutelato, quello cioè regolato dallo Stato (beni regolamentati -16,7 per cento, mentre per chi ha un contratto libero, e per i carburanti, il calo è più modesto (a febbraio +40,8 per cento dal precedente +59,3).

Carrello della spesa più costoso

Per contro, però, sono aumentati i prezzi dei prodotti che ogni giorno si mettono nel carrello della spesa, come cibo e beni per la cura della casa e della persona (+13 per cento annuo a febbraio). Tutto questo si ripercuote sulle tasche degli italiani, solo in parte protetti dagli aiuti pubblici, e le associazioni dei consumatori calcolano che per una coppia con due figli quest’anno l’esborso aggiuntivo supererà i 2.800 euro.

Nell'Eurozona inflazione all'8,5%

Una leggera riduzione del carovita si registra anche nel resto dell’Eurozona, dove – in media – l’inflazione è all’8,5 per cento (all’8,6 a gennaio). Una quota più bassa rispetto a quella del nostro Paese, che ha livelli più alti di Germania, Francia e Spagna, e che giustifica l’intenzione della Banca Centrale Europa di aumentare ancora i tassi d’interesse.

Tasso di disoccupazione al 7,9%

Sempre l’Istat ha fornito i nuovi dati sul mercato del lavoro. A gennaio la disoccupazione è lievemente aumentata in Italia, arrivando al 7,9 per cento (dal 7,8). Un incremento che riguarda anche i giovani: tra chi ha fra 18 e 24 anni i senza-lavoro sfiorano il 23 per cento.

Occupati in crescita a gennaio

Continua a salire però il numero degli occupati, perché è aumentato il numero di chi cerca un posto. Superano i 23,3 milioni gli italiani con un impiego, con un tasso che sale al 60,8 per cento. Si tratta del livello più alto dal gennaio 2004, cioè dall’inizio delle serie storiche dell’Istituto di Statistica. Risultano in calo i dipendenti a termine, gli autonomi e i giovani mentre si registra un aumento di quelli che hanno un lavoro a tempo indeterminato

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