Continua il calo dei casi e dei morti di Covid segnalati nel mondo. Nei 28 giorni dal 30 gennaio al 26 febbraio, a livello globale sono stati registrati circa 4,8 milioni di contagi e oltre 39mila decessi. E' quanto emerge dal bollettino diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità. Rispetto ai report delle scorse settimane sembra frenare la discesa dei contagi in Europa, con un -7% contro i cali a due cifre sostenute degli ultimi bollettini. Bergamo, 19 indagati tra cui Conte e Speranza
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Zambon: "Ritiro del report dell'Oms nella fase opaca pandemia"
Covid, 57 le morti contestate dai pm di Bergamo, 99 le parti lese
Covid, relatrice: "Puntiamo a ok in tempi celeri a commissione"
Oms, in Italia in 4 settimane 1.190 decessi, -40%
Zambon: "Paesi con piano pandemico sono andati meglio"
Familiari vittime: "Oggi ridata dignità ai nostri cari"
Cartabellotta: "Più criticità che benefici in proposte Commissione d'inchiesta"
"Ma anche giudizi ex-post su decisioni influenzate anche da una situazione emergenziale mai sperimentata prima - ha illustrato il presidente Gimbe - E poi l'impatto della pandemia sui servizi sanitari e sugli esiti di salute condizionati da innumerevoli processi clinici e organizzativi, oltre che da numerose variabili". In conclusione, il presidente Cartabellotta si chiede se "le criticità identificate costituiranno una base conoscitiva sufficiente per consentire alla politica un adeguato rafforzamento del Ssn, anche al fine di contrastare eventuali nuove pandemie".
Valesini: "Dopo allerta Oms l'Italia non era pronta"
Covid, Gimbe: "Criticità per compiti commissione d'inchiesta"
Moratti: "In 2020 gravi lacune sistema alert Lombardia"
"Ritengo che in cima alla lista delle priorità della nuova Giunta regionale ci debba essere quella di nominare il consiglio di amministrazione e il presidente, responsabile dell’attività dell’Agenzia - sottolinea Moratti -. Una personalità di livello internazionale che deve essere scelta per il suo alto livello di competenza, per guidare la ricerca in ambito immunologico, virologico e clinico, al fine di aumentare la capacità del sistema di rispondere a nuove minacce alla salute pubblica. Con l’obiettivo di elaborare anche nuove linee guida, protocolli e un nuovo ed efficiente sistema di alert. Sistema che nel 2020 ha mostrato, come tutti sappiamo, gravi lacune".
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Greco: "Paese impreparato, inutile piano pandemico vecchio di 14 anni"
"Un piano pandemico ha una vita triennale", ha ricordato sottolineando che anche una direttiva Ue impegna i Paesi ad aggiornare i piani ogni tre anni. "Questi 14 anni sono passati senza che i miei successori" al ministero della Salute, "i successivi ministri e funzionari sentissero la necessità di aggiornare o costruire nuovi piani". Nel frattempo "sono cambiate molte cose. E' cambiato lo scenario di riferimento dell'epidemiologia mondiale". L'Oms, in 14 anni, "ha emanato 3 nuove linee guida sui piani pandemici e anche queste non hanno avuto nessun impatto per noi", ricorda Greco, nonostante ci siano state altre pandemie importanti, seppure non potenti come il Covid.
Anche le tecnologie "erano diverse. Il tampone molecolare era riservato a pochissimi laboratori ultra-specializzati , oggi è una cosa che si fa in cucina". Per non parlare delle "tecnologie vaccinali: mRna era ricerca di base. Sia la diagnostica sia la sorveglianza genomica erano inesistenti". Anche la comunicazione "non era la stessa nel 2006. Quindi, obiettivamente, pensare di applicare quel piano al 2020 è una stupidaggine. Si trattava, inoltre, di un piano contro l'influenza, che è un virus completamente diverso". In pratica "non mancava il 'piano pandemico' a gennaio 2020, mancavano i 14 anni di inattività: in quegli anni bisognava maturare una cultura di preparazione, esercitata, attivata, finanziata. Tutto questo non è avvenuto. E quindi il Paese si è trovato impreparato".
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Aifa, dati su reazioni avverse vaccini confluiranno in rapporto annuale
"In linea con il più ampio programma di convivenza con la malattia da Sars-CoV-2 e con l'approccio delle varie agenzie regolatorie a livello europeo - si legge all'interno del report, relativo al periodo 27 dicembre 2020-26 dicembre 2022 - tali rapporti dedicati ai vaccini anti Covid-19, pubblicati con cadenza mensile nel primo anno di campagna vaccinale e trimestrale nel secondo anno di tale campagna, confluiranno nei rapporti sulla sorveglianza post-marketing di tutti i vaccini, pubblicati annualmente sul sito dell'agenzia. Il monitoraggio e la sorveglianza della sicurezza dei vaccini anti Covid-19, così come di tutti i farmaci - precisa l'Aifa - continuerà a essere effettuato di concerto con tutti gli attori coinvolti nel monitoraggio post-marketing e nella farmacovigilanza a livello europeo, e saranno comunicate tempestivamente eventuali problematiche di sicurezza, se necessario, come già nei compiti dell'agenzia".
"Si raccomanda di continuare a segnalare eventuali eventi avversi che si sospetta possano essere attribuiti alla somministrazione del vaccino - esorta l'ente regolatorio nazionale - tramite le modalità indicate sul sito istituzionale, al fine di contribuire alla valutazione sulla sicurezza di tali medicinali nell'ambito del sistema di farmacovigilanza nazionale ed europeo".
Remuzzi: "Per le vittime non dobbiamo dimenticare e prepararci a nuove pandemie"
Per Remuzzi, la questione "è ben più complessa". E il problema di Covid e come è stato gestito nelle sue prime fasi, "va affrontato proprio nella sua complessità", riflette nel giorno in cui si sono ufficialmente chiuse le indagini a Bergamo e, parallelamente, in Commissione Affari sociali alla Camera sono in corso audizioni informali nell'ambito dell'iter per una Commissione d'inchiesta. Il pensiero di Remuzzi, che a Bergamo viveva da vicino i momenti più duri della pandemia, va ad Alzano, uno dei comuni bergamaschi più duramente colpiti nei "primi giorni, quando non si sapeva niente" e al suo ospedale, finito nell'occhio del ciclone. "Dire chi ha sbagliato lì, secondo me, sarà veramente difficile. Bisognerebbe mettersi nelle condizioni di chi si vedeva arrivare" tutti quei malati. "Si poteva immaginare di avere più attenzione per gli anziani, però lo diciamo adesso. Siamo tutti bravi a dirlo, adesso", riflette.
Per Remuzzi, questa "non è soltanto una questione di magistrati, giudici e avvocati. Ha a che vedere con la complessità di questo fenomeno, da noi e in tutto il mondo". Tornando all'inchiesta, dice l'esperto, "per capire e dare un giudizio, cosa dalla quale io voglio rimanere assolutamente lontano, bisognerebbe vedere gli atti. Ed è complesso, perché è stata un'inchiesta lunghissima, sono state raccolte tantissime testimonianze. E ora che ci sono persone indagate, bisogna vedere che cosa ha eventualmente rilevanza penale di quello che è stato evidenziato". Più in generale, invece, aggiunge Remuzzi, "vorrei sottolineare che noi abbiamo un sistema sanitario nazionale che è stato progressivamente smantellato. E' successo anche in Inghilterra, e infatti in Inghilterra è andata come da noi. Sono andati bene quei Paesi che avevano una sanità e un'assistenza territoriale forti, e avevano la possibilità di far fronte a una cosa che in realtà all’inizio non si conosceva bene".