Nel 2024 Italia ultima per crescita in Europa

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Secondo la Commissione Europea il nostro Paese l'anno prossimo registrerà un aumento del Prodotto Interno Lordo dell'1 per cento. Una stima che ci colloca in fondo alla classifica dell'intera Unione e che è quasi la metà di quanto si aspetta il  nostro governo. Per avere una marcia in più bisognerà attuare il Piano Nazionale di Ripresa

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Lo spettro della recessione economica si allontana: il prezzo del gas è in discesa ed è iniziata a calare anche l’inflazione. Migliora dunque lo scenario per l’Europa e anche per l’Italia, che vedrà il segno positivo sul suo prodotto interno lordo. Un campanello d’allarme suona però con le ultime previsioni europee: nel 2024 il nostro Paese registrerà una crescita di solo l’1 per cento, la più bassa dell’intera Unione.

Fanalino di coda

Anche le altre maggiori economie, come Germania e Francia, non brilleranno, inoltre sono molte le variabili che potrebbero cambiare le cose, ma rimane il fatto che l’Italia è il fanalino di coda. Abbiamo però la possibilità di evitare di finire ultimi in classifica, riuscendo a realizzare il Piano Nazionale di Ripresa.

Attuare il Pnrr per risalire la classifica

Se apriremo i cantieri e faremo tutte le opere previste nel programma finanziato con quasi 200 miliardi dall’Europa, quel misero uno per cento nel 2024 potrebbe essere più robusto. Una crescita così ridotta (il nostro governo per l’anno prossimo stima un rialzo dell’1,9) significherebbe viaggiare agli stessi ritmi registrati fra il 2014 e il 2018 (0,9 per cento, in media), cioè prima dell’esplosione della pandemia e, soprattutto, prima che partisse il Recovery Fund, di cui – lo ricordiamo – l’Italia ha la fetta più grossa.

Inflazione ancora alta, incognita aiuti

La spinta in più che il Piano di Ripresa potrebbe dare, dovrà comunque fare i conti con uno scenario complicato. Quest’anno, ci dice l’Europa, l’economia si riprenderà gradualmente perché il carovita – che erode il poter d’acquisto - frenerà i consumi e, inoltre, pesa la fine degli sconti sui carburanti e l’incognita sui nuovi aiuti pubblici. Quelli attuali scadono a marzo, Palazzo Chigi ha intenzione di rinnovarli ma probabilmente con una nuova formula che escluderà sussidi a pioggia.

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